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Radioestesia

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Esempio dell'uso di una bacchetta biforcuta per la radioestesia.

La radioestesia, o radiestesia, è una pratica pseudoscientifica che consiste nel tentare di localizzare oggetti nascosti o informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte, solitamente una verga a forma di "Y" o un pendolo; chi utilizza questa tecnica viene chiamato radioestesista.

La radioestesia ha origini antiche ed è ancora praticata,[1] nonostante i metodi scientifici ne abbiano mostrato la completa inefficacia.[2] Il metodo più conosciuto, anche al di fuori degli ambiti specialistici, consiste nel tentativo di localizzare acqua o filoni di minerali effettuato sul posto dove se ne suppone la presenza; questo metodo è chiamato ancora oggi rabdomanzia.

Lo studio della radioestesia fa oggi parte del campo di ricerche sul paranormale, principalmente ad opera della parapsicologia e dello scetticismo scientifico.

Il termine radioestesia deriva dal latino radius, nel senso "raggio, radiazione", e dal greco αἴσϑησις (âisthēsis) che significa "percezione"; va dunque intesa come "percezione di radiazioni".[3]

Il termine rabdomanzia deriva dal greco ῥάβδος (rábdos) che significa "bacchetta" e μαντεία (mantéia) che significa "divinazione",[4] nel significato più esteso di "ricerca di informazioni mediante pratiche religiose".

La radioestesia nell'antichità e nella modernità

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L'uso della bacchetta ha attraversato in varie forme i millenni.[5] In origine aveva finalità divinatorie e probabilmente veniva usata per determinare il volere degli dei, predire il futuro o statuire la colpevolezza del condannato in un processo.

La radioestesia come praticata oggi si fa risalire alla Germania del XV secolo quando era usata per trovare metalli. La tecnica si diffuse in Inghilterra grazie ai minatori tedeschi.

Nel Medioevo coloro che usavano la bacchetta rischiarono di venire perseguitati, in quanto sospettati di tenere contatti con il demonio. Nel 1662 l'uso delle bacchette venne dichiarato mera "superstizione" o finanche "satanico" dai Gesuiti. Tuttavia Gaspar Schott (scienziato tedesco del 1600) sostenne che non era così sicuro che a muovere la bacchetta fosse sempre il demonio.[6] Nel 1701 l'Inquisizione proibì l'uso della bacchetta nei processi. Alla fine degli anni sessanta del XX secolo, durante la guerra in Vietnam, alcuni Marines statunitensi usarono la radioestesia per provare a localizzare armi e tunnel.[7] Nel 1979 Christopher Bird pubblicò una monografia dal titolo The Divining Hand. Nel 1982, nel suo libro Flim-Flam! James Randi dedicò varie pagine a dei test, condotti in Italia, secondo il metodo del doppio cieco e che non produssero risultati diversi da quelli prodotti dal caso.[8]

Nel XIX secolo fu coniata la parola rabdomanzia per definire l'uso della bacchetta biforcuta per la ricerca dell'acqua o di filoni di minerali nel sottosuolo.

Tra i primi ricercatori in dote di veicolare nuovi lumi su questo metodo divinatorio, il noto chimico francese Michel-Eugène Chevreul, il risultato dei cui esperimenti, avvenuti nel 1812, con la bacchetta divinatoria, fu reso noto, in illo tempore, in una sua lettera -pubblicata solo nel 1833, su La Revue des Deux mondes- all'indirizzo del fisico Ampère; indi, nella propria fondamentale opera del 1854, quando già lo spiritismo era stato introdotto in Francia, con la sua tendenziosa interpretazione anche dei fenomeni posti al vaglio della ricerca radiestetica.

All'inizio del XX secolo fu coniata la parola radioestesia in quanto l'uso di questo tipo di pratica si estese sia all'uso di altri strumenti sia alla ricerca effettuata a distanza.[9]

I sostenitori della radioestesia ritengono di poter individuare la presenza dell'oggetto cercato, grazie sia al contributo di poteri extra sensoriali sia all'emissione di energie da parte dell'oggetto captabili attraverso la bacchetta oppure tramite l'effetto di "risonanza" analogo alla vibrazione dei suoni.[10]

Al giorno d'oggi la radioestesia è tuttavia considerata un fenomeno paranormale privo di riscontro scientifico e smentito nell'efficacia dai test condotti sotto rigido controllo.

Gli strumenti della radioestesia

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Una tipica bacchetta biforcuta utilizzata dai radioestesisti

Gli strumenti normalmente utilizzati per la radioestesia sono la bacchetta e il pendolo. Esistono anche altri strumenti utilizzati da una minoranza di radioestesisti.

La bacchetta classica è solitamente costruita con un materiale legnoso o ferroso, caratterizzato da una estremità biforcuta a forma di ipsilon; un'altra forma classica è quella a bastoncino. Accanto alle forme classiche, oggi esistono anche bacchette simili ad antenne. Il pendolo è un blocco di metallo o di altro materiale tenuto sospeso ad un filo.

Secondo alcuni radioestesisti la bacchetta metterebbe in tensione le braccia, creando un equilibrio instabile che permetterebbe al cervello di comunicare l'avvenuto ritrovamento, tramite delle scariche alle braccia che si riverberano sulla bacchetta; anche se il radioestesista ha l'impressione che la bacchetta sia mossa da altre cause, sarebbe in realtà il cervello a generare tale movimento. Il pendolo è un amplificatore meccanico dei micromovimenti della mano e del braccio, più vi sono micromovimenti, più facilità avrebbe il cervello di comunicare con la mano dell'operatore.

Gli studi sulla radioestesia

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In uno studio scientifico condotto tra il 1987 e il 1988 da Hans-Dieter Betz e altri scienziati, 500 radioestesisti furono inizialmente testati per le loro "capacità" al fine di scegliere i migliori 43 tra essi. Questi 43 furono sottoposti a ulteriori test, in particolare al primo piano di un granaio fu pompata dell'acqua attraverso delle condutture. Tali condutture erano poste in senso perpendicolare al pavimento. Al piano superiore dell'edificio, a ogni radioestesista fu chiesto di individuare la posizione della condotta. Nei due anni, i 43 radioestesisti affrontarono questo test 843 volte. Dei 43 selezionati, 37 non mostrarono alcuna dote da radioestesista. I risultati dei rimanenti 6 si dissero fossero migliori di quelli attribuibili alla casualità portando alla conclusione che, per particolari compiti, taluni radioestesisti mostrerebbero un'alta percentuale di successi non spiegabili con il ricorso al concetto di casualità.[11]

Cinque anni dopo la pubblicazione di questi studi, lo scienziato Jim T. Enright affermò che tali risultati erano in linea con le fluttuazioni statistiche e che quindi non dimostravano alcuna reale abilità.[12] Gli autori dello studio replicarono[13] a Enright che tuttavia rimase della propria opinione,[14] replicando ulteriormente.[15]

Uno studio più recente (2004)[16] è stato svolto a Kassel, in Germania, sotto la direzione del Gesellschaft zur Wissenschaftlichen Untersuchung von Parawissenschaften (GWUP, Società per l'investigazione scientifica sulle pseudoscienze). In tre giorni, trenta radioestesisti furono testati su condotte d'acqua poste 50 cm sotto il terreno. Ogni condotta era segnalata da una striscia colorata, e il radioestesista doveva dire se nella condotta scorresse acqua o meno. A tutti fu chiesto di sottoscrivere una dichiarazione in cui si dicevano concordi nel ritenere che la prova fosse corretta ai fini della valutazione delle loro abilità e che le aspettative di successo erano del 100%. Tuttavia i risultati non furono diversi da quelli ottenibili statisticamente dal caso.

Alcuni ricercatori hanno provato a indagare possibili spiegazioni fisiche o geologiche della radioestesia; fra questi, dei geologi sovietici.[17] Altri autori hanno provato a suggerire che la spiegazione sarebbe in una postulata sensibilità umana ai piccoli cambiamenti dei campi magnetici.[18][19][20][21]

Una rivista di studi archeologici ha affermato che la radioestesia sarebbe del tutto inefficace nella ricerca di sepolture umane.[22]

La radioestesia e la medicina

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Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

Un religioso francese, l'abate Alexis Mermet (1866-1937), negli anni venti sostenne di aver applicato con successo la radioestesia nella diagnosi delle malattie, riprendendo una credenza medioevale che prevedeva, come fonte e causa di malattie, alcuni ipotetici flussi sotterranei di "energia demoniaca", rintracciabili grazie alle bacchette. L'abate diede mostra della sua nuova scoperta attraverso varie dimostrazioni pratiche in molti ospedali francesi, ribattezzandola "radioestesia", nella convinzione che emettesse onde radioattive buone e cattive, percepibili dai suoi strumenti di indagine.[23]

Le teorie di Mermet sono alla base della moderna radioestesia che, rivisitate nel Novecento da Malcom Rae, ebbero allora e in seguito una certa notorietà e diffusione anche in altri paesi. In Italia, fra le diverse forme applicative si possono ricordare le "cure fitoradiestesiche" di padre Vittorio Baroni, che combinavano le proprietà fitoterapeutiche agli "studi radiestesici" per la diagnosi e la cura del cancro.

Tuttavia, la mancanza assoluta di prove a riscontro[24] fa ritenere non accettabile l'applicazione della radioestesia a fini diagnostici, in quanto non è scientificamente dimostrata l'emissione di onde radioattive dal corpo umano.[23]

Elenco dei più noti radioestesisti e rabdomanti

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  1. ^ Da una prefazione degli esperimenti di Kassel, "circa 10.000 rabdomanti attivi nella sola Germania possono generare un giro d'affari annuo stimato per difetto in circa 100 milioni di marchi tedeschi". GWUP-Psi-Tests 2004: Keine Million Dollar für PSI-Fähigkeiten versione in tedesco Archiviato il 10 aprile 2005 in Internet Archive. ed in inglese Archiviato il 14 agosto 2007 in Internet Archive..
  2. ^ (EN) Jim T. Enright, The Failure of the Munich Experiments, su Skeptical Inquirer, Paul Kurtz, Jan/Feb 1999. URL consultato il 14 novembre 2006.
    «I ricercatori stessi conclusero che i risultati dimostravano inconfutabilmente il successo delle abilità di rabdomante, ma un riesame più ponderato dei dati indica che una tale interpretazione può essere solo il frutto di chi ha trovato ciò che voleva trovare.»
  3. ^ radioestesia, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ rabdomante, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ (EN) "Il primo segno del suo uso risale ad un'iscrizione su di una tomba in Bretagna risalente a 4.500 - 5.000 anni fa." Jansson Ramsus, Dowsing: Science or Humbug?, su lysator.liu.se, 27 gennaio 1999 (revised) (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  6. ^ (FR) Michel Eugène Chevreul, De La Baguette Divinatoire du pendule dit explorateur at des table tournants au point de vue de l'histoire, de la critique, and de la méthode expérimentale, Parigi, 1854. "Le père Gaspard Schott (jés.) considère l'usage de la baguette comme superstitieux ou plutôt diabolique, mais des renseignements qui lui furent donnés plus tard par des hommes qu'il considérait comme religieux et probe, lui firent dire dans une notation à ce passage, qu'il ne voudrait pas assurer que le demon fait toujours tourner la baguette." (Physica Curiosa, 1662, lib. XII, cap. IV, pag. 1527). Si veda il facsimile su Google Books
  7. ^ Claudia Sandlin, Divining Ways; Dowsers Use Ancient Art in Many Kinds of Searches, su Washington Post, 30 novembre 1989. URL consultato il 6 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2012).
    «[Louis Matacia] lavorava come analista presso il corpo dei Marines a Quantico durante la guerra del Vietnam, col compito di insegnare ai Marines la pratica della radioestesia...»
  8. ^ James Randi e l'esperimento
  9. ^ Sapere.it Enciclopedia Generale DeAgostini.
  10. ^ "50 parole chiave della parapsicologia" di dott. Edoardo Borra, ediz.Paoline, 1980" - (pag.200,204 alla voce "Rabdomanzia")
  11. ^ (EN) Wagner, H., H.-D. Betz, H. L. König, 1990. Schlußbericht 01 KB8602, Bundesministerium für Forschung und Technologie. Come riportato da Enright sullo Skeptical Enquirer
  12. ^ (EN) Enright, J. T. 1995. Water dowsing: The Scheunen experiments. Naturwissenschaften 82: 360-369.
  13. ^ (EN) Betz, H.-D., H. L. König, R. Kulzer, R. Trischler, and J. Wagner. 1996. Dowsing reviewed — the effect persists. Naturwissenschaften 83: 272-275.
  14. ^ Enright, J. T. 1996. Dowsers lost in a barn. Naturwissenschaften 83: 275-277.
  15. ^ (EN) Replica di Enright
  16. ^ GWUP-Psi-Tests 2004: Keine Million Dollar für PSI-Fähigkeiten Archiviato il 10 aprile 2005 in Internet Archive. (in tedesco), traduzione in inglese Archiviato il 14 agosto 2007 in Internet Archive..
  17. ^ (EN) Williamson, T. New Scientist 81, 371 (1979)
  18. ^ (EN) Rocard, Y. La Recherche 12, 792 (1981)
  19. ^ Presti, D. & Pettgrew, J. Nature 285, 99 (1980)
  20. ^ Baker, R. Nature 301, 78 (1983)
  21. ^ (EN) Harvalik ZV, Anatomical localization of human detection of weak electromagnetic radiation: experiments with dowsers., in Physiol Chem Phys, vol. 10, n. 6, 1978, pp. 525–34.
  22. ^ (EN) Whittaker, Grave Dowsing Reconsidered Copia archiviata (PDF), su uiowa.edu. URL consultato il 6 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2008).
  23. ^ a b Giovanni Fasani (a cura di), Guida alla medicina naturale, Milano, Selezione dal Reader's Digest, 1993, p. 322 (voce "Rabdomanzia").
  24. ^ McCarney R, Fisher P, Spink F, Flint G, van Haselen R., Can homeopaths detect homeopathic medicines by dowsing? A randomized, double-blind, placebo-controlled trial., in J R Soc Med., vol. 95, 2002, pp. 189-191.
  25. ^ His Rod to Find Radium, in New York Times, 28 gennaio 1914. URL consultato il 13 luglio 2010.
    «Otto Edler von Graeve, who locates water and minerals with a 'divining rod,' arrived yesterday from Germany on the George Washington, ...»
  26. ^ Tom Lethbridge's dowsing measurments, su thewhitegoddess.co.uk. URL consultato il 26 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
  27. ^ [herge's THE ADVENTURES OF TINTIN]
  • M. E. Chevreul - "De la Baguette Divinatoire, du Pendul Explorateur et des Tables Tournants". Paris, 1854 [leggibile anche in Rete].
  • R. Amadou - "La Parapsychologie". Paris, 1954.
  • Luigi Garlaschelli, Andrea Albini, La ricerca dell'acqua e di altri tesori nascosti, Avverbi, 2005, pp. 163, ISBN 978-88-87328-58-5
  • Carla Cella, Rabdomanzia e Radiestesia. De Vecchi Editore, Milano 1996
  • Carla Cella, Il codice della Radiestesia e Rabdomanzia. Individuare e sfruttare le energie misteriose della natura, De Vecchi Editore, 2008 (per approfondimenti vedi il sito web: www.laradiestesia.it)
  • Carla Cella, La Radiestesia, Xenia Editrice, Milano 2001
  • Carla Cella, La Geobiologia, Xenia Editrice, Milano 2009
  • AA.VV., L'Uomo e il Mistero/6, Edizioni Mediterranee, Roma 1998, a cura di Paola Giovetti Atti del Congresso

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