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Rating etico

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Il rating è, in generale, una misura qualitativa attribuita ad un'emittente.

Il rating classico, quello definito di "merito creditizio", nasce per misurare la solidità finanziaria ed economica di un'emittente. Le misure classiche di valutazione partono dalla tripla A (AAA) come misura di massima solidità, sino alla B o alla C.

Il rating etico, o rating della sostenibilità, è anch'esso una misura, però nasce per fornire un livello qualitativo dell'emittente in riferimento ad altre questioni, diverse dalle dimensioni finanziarie. Si tratta di una evoluzione operativa, nata nel mondo della finanza, della dottrina della responsabilità sociale d'impresa.[1]

Secondo l'Enciclopedia Treccani, il termine viene diffuso, definito ed utilizzato in Italia a partire dal 2002/2004 dall'agenzia specializzata Standard Ethics.[2]

Secondo queste prime definizioni, e più in generale, il "rating etico" esamina questioni attinenti alla governance, trasparenza, impatto ambientale ed altri aspetti tipici della responsabilità sociale d'impresa come quelli relativi alla legalità.[3]

Numerose strutture attribuiscono delle valutazioni etiche o creano appositi indici o panieri su incarico (e ad uso) del mondo della finanza sostenibile. Non sempre i risultati sono resi pubblici e le differenze metodologiche possono essere ampie. Si tratta di case consulenza che sviluppano propri modelli di valutazione intorno ai principi della Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI).[4] Il meccanismo è "investor-pay model", cioè le valutazioni vengono prodotte su commessa, spesso di durata annuale, da parte di banche e fondi di investimento (vengono chiamate impropriamente "rating" - ma sono ricerche da committenti esterni).[5] In particolare, i committenti sono gestori di fondi etici, i quali forniscono anche i vari parametri di valutazione da applicare (anche ad esclusione, ad esempio: no ad aziende che producono alcool; no a produttori di preservativi; oppure no ad aziende che producono armi etc.). Queste forme di analisi basate sulle richieste della committenza sono una delle ragioni di tanta eterogeneità di giudizio.[6]

Il primo caso di una Agenzia di rating di sostenibilità che opera come quelle di merito creditizio, quindi con giudizi pubblici dalla metodologia standard, richiesti dall'impresa sotto rating[7], è quello della Standard Ethics di Londra[8][9][10]. Il livelli del rating attribuito (Standard Ethics Rating) va da un massimo di tripla E (EEE), al più basso che è la F.[11] Le valutazioni di questa Agenzia intendono misurare in modo standard, senza possibilità di introdurre personalizzazioni, la distanza tra un'emittente ed i principi di governance e responsabilità sociale d'impresa promossi dell'Unione europea, dall'OCSE e dalle Nazioni Unite.

  1. ^ Per una disamina sui modelli della responsabilità sociale d’impresa e del rating si rimanda a D'Orazio E. (2005), Verso una teoria degli stakeholder descrittiva: modelli ad uso dei manager di organizzazioni complesse, in “Notizie di Politeia”, XXI, 78, pp. 11-58, Milano.
  2. ^ Secondo l’Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics, che pubblica i rating etici di 170 società quotate sui listini europei e americani, solo nove possono essere prese a modello (EEE-) e tra queste c’è l’italiana Eni. (Arena, 16 luglio 2004, p. 7, Economia). https://www.treccani.it/vocabolario/rating-etico_%28Neologismi%29/
  3. ^ Capriglione F., 1997, Etica della finanza e finanza etica, Laterza, Bari.
  4. ^ Il risparmio etico e sostenibile. I tuoi soldi. Corso pratico di educazione finanziaria. 31 maggio 2016. ed. Il Sole 24 Ore.
  5. ^ Per un esempio di attività sul campo dei rating etici resi pubblici si rimanda a: Schettini Gherardini J. (2005), "An overall view of the Rating Activities on Italy carried out by AEI Standard Ethics", in "Notizie di Politeia", XXI, 78, pp. 255-274, Milano.
  6. ^ Just Pensions, 2001, Socially Responsible Investment and International Development: a Guide for Trustees and Fund Managers, Londra.
  7. ^ Oltre a "solicited" (richiesti dall'impresa sotto rating) queste agenzie possono emetterne pubblicamente anche di "unsolicited", senza un'esplicita richiesta, se utili a fornire informazioni al mercato. Queste agenzie di rating non possono offrire consulenza agli investitori per mantenersi indipendenti.
  8. ^ Ansa: "Nasce la prima agenzia di rating etico in Europa" 19 marzo 2013 Nasce la prima agenzia di rating etico in Europa [collegamento interrotto], in ANSA, 19 marzo 2013. URL consultato il 31 maggio 2016.
  9. ^ Corriere della Sera. Economia. “L'indice etico di Piazza Affari” Pag.37. 10 dicembre 2013
  10. ^ Standard Ethics lancia indice azionario Italia, in news.search.ch, 27 dicembre 2013. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
  11. ^ cfr. Definizioni di rating

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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