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Private Dancer

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Private Dancer
album in studio
ArtistaTina Turner
Pubblicazione29 maggio 1984
Durata44:16
Dischi1
Tracce10
GenereSoul
Rhythm and blues
Rock
Pop
EtichettaCapitol Records
ProduttoreTerry Britten
John Carter
Leon "Ndugu" Chancler
Wilton Felder
Rupert Hine
Joe Sample
Greg Walsh
Martyn Ware
Registrazione1984
FormatiLP da 12", MC e CD
Altri formatidownload digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBelgio (bandiera) Belgio[1]
(vendite: 25 000+)
Finlandia (bandiera) Finlandia[2]
(vendite: 33 464+)
Francia (bandiera) Francia[3]
(vendite: 100 000+)
Germania (bandiera) Germania (5)[4]
(vendite: 1 250 000+)
Norvegia (bandiera) Norvegia[1]
(vendite: 25 000+)
Portogallo (bandiera) Portogallo[1]
(vendite: 70 000+)
Dischi di platinoAustria (bandiera) Austria (2)[1]
(vendite: 100 000+)
Canada (bandiera) Canada (7)[5]
(vendite: 700 000+)
Danimarca (bandiera) Danimarca[1]
(vendite: 80 000+)
Irlanda (bandiera) Irlanda[1]
(vendite: 15 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi (2)[1]
(vendite: 200 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (3)[6]
(vendite: 900 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[7]
(vendite: 100 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (5)[8]
(vendite: 5 000 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[1]
(vendite: 100 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera (2)[1]
(vendite: 100 000+)
Tina Turner - cronologia
Album precedente
(1979)

Private Dancer è il quinto album di Tina Turner uscito nel 1984, pubblicato dalla Capitol Records.

Le sessioni di registrazione per l'album si sono svolte in diversi studi in Inghilterra, supervisionate da quattro diversi team di produzione, tra cui Rupert Hine, Martyn Ware e Ian Craig Marsh membro degli Heaven 17.

L'album ha segnato un radicale distacco dal ritmo e dal suono marcatamente rhythm and blues che aveva caratterizzato gli album precedenti con Ike Turner, essendo costituito da un mix di brani uptempo e ballate pop-rock, ma vi sono presenti anche elementi di smooth jazz e contemporary R&B.

Dopo un lungo periodo di difficoltà personali e professionali, causati dal divorzio da Ike e da una serie di insuccessi discografici, l'album ha catapultato Tina Turner nell'olimpo dello star system, diventando il suo primo vero successo commerciale globale, ottenendo certificazioni multi-platino in Austria, Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, dove, a tutt'oggi, rimane il suo album più venduto.

L'album ha prodotto numerosi singoli di grande successo, tra cui What's Love Got to Do with It, che ha toccato la vetta dei singoli più venduti della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, rimanendovi per tre settimane. Il brano è a tutt'oggi l'unico singolo di Tina Turner ad essere giunto alla prima posizione negli Stati uniti, vincendo ben tre Grammy Awards. Sette dei dieci brani dell'album (nove negli Stati Uniti) sono stati estratti come singoli: oltre al già citato What's Love Got to Do with It, Let's Stay Together, che raggiunse il sesto posto nel Regno Unito ed il ventiseiesimo negli Stati Uniti, Help!, cover dei Beatles, Better Be Good to Me che toccò il quinto posto, Private Dancer, che raggiunse il settimo posto, I Can't Stand the Rain e Show Some Respect.

L'album è stato supportato dal Private Dancer Tour, composto da 177 date, a partire dall'8 febbraio 1985 fino al 28 dicembre 1985. Il tour si compose di 60 spettacoli in Europa, 105 in Nord America, 10 in Australia e 2 in Giappone. Tra gli opening acts in Nord America, si esibirono Glenn Frey e Mr. Mister. Oltre alle canzoni dell'album, la Turner ha eseguito i suoi successi del periodo in coppia con Ike Turner, come River Deep - Mountain High, Nutbush City Limits e Proud Mary.

Successo commerciale

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L'album fu pubblicato il 29 maggio 1984 e divenne un successo commerciale immediato. Ha conseguito cinque dischi di platino, per i cinque milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti, vendendo al ritmo di circa duecentocinquanta mila copie alla settimana, nei primi due mesi di pubblicazione. In tutto il mondo l'album ha venduto oltre dodici milioni di copie, divenendo il disco più venduto dell'intera carriera della Turner.[9]

Nel 1997 la EMI pubblicò un'edizione dell'album rimasterizzata digitalmente su CD, includendo quattro tracce demo aggiuntive, registrate tra la fine del 1983 e l'inizio del 1984 con il produttore John Carter, pubblicate per la prima volta come B-sides di alcuni dei singoli dell'album, oltre a tre extended remix.

Private Dancer è anche l'unico album in studio di Tina Turner ad essere stato ristampato in versione digitale rimasterizzata.

Nel 2015 è stata pubblicata un'edizione speciale per il trentesimo anniversario su etichetta Warner Music Group[10].

L'album ha ricevuto recensioni molto positive dalla critica. Il Los Angeles Times ha definito la voce della Turner come in grado di sciogliere il vinile[11], Debby Miller, in una recensione di Rolling Stone del luglio 1984, ha descritto l'album come un potente ritorno, con la voce della Turner roca ma forte, lodando in particolare la produzione dei brani, in linea con gli standard del pop mainstream ma, interpretati con anima ed emozione[12]. Robert Christgau ha lodato la cantante per aver conferito autorità, personalità e continuità ad un album con quattro diversi team di produzione.[13]

  1. I Might Have Been Queen – 4:11
  2. What's Love Got to Do with It – 3:48
  3. Show Some Respect – 3:19
  4. I Can't Stand the Rain – 3:43
  5. Private Dancer – 7:14
  6. Let's Stay Together – 5:16
  7. Better Be Good to Me – 5:12
  8. Steel Claw – 3:50
  9. Help – 4:31
  10. 1984 – 3:10

Classifiche di fine anno

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Classifica (1984) Posizione
Australia[14] 17
Canada[22] 8
Germania[23] 17
Nuova Zelanda[24] 27
Paesi Bassi[25] 9
Regno Unito[26] 18
Svizzera[27] 6
Classifica (1985) Posizione
Australia[14] 26
Austria[28] 1
Germania[29] 2
Nuova Zelanda[30] 15
Regno Unito[26] 16
Stati Uniti[31] 5
Svizzera[32] 1
  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Breaking Every Record! (PDF), in Music & Media, vol. 4, n. 31, 8 agosto 1987. URL consultato il 3 maggio 2020.
  2. ^ (FI) Tina Turner, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 19 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su InfoDisc. URL consultato il 19 novembre 2016. Selezionare "Tina TURNER" e premere "OK".
  4. ^ (DE) Tina Turner – Private Dancer – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 19 novembre 2016.
  5. ^ (EN) Private Dancer – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 19 novembre 2016.
  6. ^ (EN) Private Dancer, su British Phonographic Industry. URL consultato il 19 novembre 2016.
  7. ^ (ES) Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados 1979–1990, 1ª ed., ISBN 84-8048-639-2.
  8. ^ (EN) Tina Turner - Private Dancer – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 19 novembre 2016.
  9. ^ 'Carter,' Veteran Producer and A&R Exec, Dead at 65, in Billboard, Prometheus Global Media, 12 maggio 2011. URL consultato il 27 ottobre 2015.
  10. ^ https://www.allmusic.com/album/release/private-dancer-30th-anniversary-edition-mr0004417332
  11. ^ https://books.google.it/books?id=ozwwAQAAIAAJ&q=&redir_esc=y.
  12. ^ https://web.archive.org/web/20080724150232/http://www.rollingstone.com/artists/tinaturner/albums/album/243615/review/6068266/private_dancer
  13. ^ https://www.robertchristgau.com/xg/cg/cgv7-84.php
  14. ^ a b c (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, St Ives, N.S.W., Australian Chart Book, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  15. ^ a b c d e f g (NL) Tina Turner - Private Dancer, su Ultratop. URL consultato il 3 settembre 2019.
  16. ^ (EN) Top Albums - September 29, 1984, su Library and Archives Canada. URL consultato il 3 settembre 2019.
  17. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  18. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su InfoDisc. URL consultato il 3 settembre 2019. Selezionare "Tina TURNER" e premere "OK".
  19. ^ (EN) Official Albums Chart: 26 August 1984 - 1 September 1984, su Official Charts Company. URL consultato il 3 settembre 2019.
  20. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  21. ^ a b (EN) Tina Turner – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 3 settembre 2019. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  22. ^ (EN) Top 100 Albums of 1984, su Library and Archives Canada. URL consultato il 3 settembre 2019.
  23. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1984, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 3 settembre 2019.
  24. ^ (EN) Top Selling Albums of 1984, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  25. ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1984, su Dutch Charts. URL consultato il 3 settembre 2019.
  26. ^ a b (EN) Complete UK Year-End Album Charts, su chartheaven.9.forumer.com. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  27. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 1984, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 3 settembre 2019.
  28. ^ (DE) Jahreshitparade 1985, su austriancharts.at. URL consultato il 3 settembre 2019.
  29. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1985, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 3 settembre 2019.
  30. ^ (EN) Top Selling Albums of 1985, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  31. ^ (EN) 1985: Billboard 200 Albums, su Billboard. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2015).
  32. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 1985, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 3 settembre 2019.

Collegamenti esterni

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