Palazzo di Giustizia (Napoli)
Torri del Tribunale di Napoli | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Indirizzo | piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, già piazza Enrico Cenni |
Coordinate | 40°51′35.63″N 14°16′59.43″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1971-1990 |
Uso | Uffici giudiziari |
Altezza |
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Piani | Variabile |
Area calpestabile | 155000 m² 170000 m² (con i due corpi ai lati)[1] |
Realizzazione | |
Architetto | Michele Capobianco, Corrado Beguinot, Massimo Pica Ciamarra, Antonio Capobianco e Daniele Zagaria |
Proprietario | Tribunale di Napoli |
Il Palazzo di Giustizia di Napoli è un edificio, composto da tre torri, ubicato nelle adiacenze del Centro direzionale di Napoli, di cui non fa parte.
L'edificio ospita il Tribunale di Napoli, la Corte d'Appello, la Procura della Repubblica, la Procura Generale della Repubblica, il Tribunale di Sorveglianza, l'ufficio UNEP ed il settore penale dell'ufficio del Giudice di Pace.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima della realizzazione dell'edificio, gli uffici giudiziari del napoletano avevano sede in oltre trenta edifici diversi: si ritenne quindi necessario riunire i principali uffici giudiziari in un'unica sede già nel 1957, quando venne promulgata la legge 25 aprile 1957, n. 309 che prevedeva l'ampliamento della sede del Tribunale di Napoli, allora Castel Capuano. Nel 1966, un'ulteriore legge prevedeva la costruzione del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, in un'area ancora da stabilire.[2]
Per la costruzione della cittadella giudiziaria fu fissato, nel 1970, un limite di spesa pari a 16 miliardi di lire.[3]
Nel 1980, quindi, inizio la costruzione del palazzo, interrotta immediatamente dal terremoto in Irpinia e, nel 1990, da un incendio doloso che fu definito come il più grande rogo mai divampato in Italia.[4][5]
L'edificio prese piena funzionalità a partire dal 6 novembre 1995, con lo spostamento dei processi da Castel Capuano alla nuova cittadella giudiziaria.[6]
La realizzazione del Palazzo si deve a Mededil, società del gruppo IRI-Italstat che ha peraltro costruito l'intero centro direzionale.[7]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio, tra i principali del centro direzionale, ha l'ingresso principale in Piazza Cenni, è inoltre accessibile al pubblico l'ingresso di Piazza Porzio; gli ingressi di via Grimaldi e via Aulisio sono invece riservati. In tutto il palazzo, infatti, sono previsti percorsi diversi per il personale giudiziario e per avvocati e pubblico in generale.[7]
Il corpo principale è composto da tre torri, A, B e C, di altezza variabile tra i 70 e i 110 metri, a cui sono affiancati due corpi secondari con altezza di 41 e 44 metri.[7]
A quota 18 metri le tre torri sono collegate da un grande spazio, denominato "piazza coperta".[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il palazzo, su tribunale.napoli.giustizia.it.
- ^ *** NORMATTIVA ***, su normattiva.it. URL consultato il 19 novembre 2017.
- ^ *** NORMATTIVA ***, su normattiva.it. URL consultato il 19 novembre 2017.
- ^ 'FECERO ESPLODERE IL NUOVO TRIBUNALE' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 6 novembre 1990. URL consultato il 19 novembre 2017.
- ^ Nuovo Palazzo di Giustizia Napoli - Storiacity, su storiacity.it. URL consultato il 19 novembre 2017.
- ^ NAPOLI, 'CHIUDE' CASTELCAPUANO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 7 novembre 1995. URL consultato il 19 novembre 2017.
- ^ a b c d Tribunale di Napoli, su tribunale.napoli.giustizia.it. URL consultato il 19 novembre 2017.