Pomatostomus ruficeps
Il garrulo capocastano (Pomatostomus ruficeps (Hartlaub, 1852)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Pomatostomidae[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, ruficeps, deriva dal latino e significa "dalla testa rossiccia", in riferimento alla livrea di questi uccelli: il loro nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 19–23 cm di lunghezza, per 50-60 g di peso[3].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dall'aspetto paffuto e arrotondato, con grossa testa allungata che sembra incassata direttamente nel torso, becco falciforme lungo e lievemente ricurvo verso il basso, zampe forti e allungate, coda anch'essa piuttosto lunga e dall'estremità arrotondata (che viene in genere portata eretta perpendicolarmente al corpo e lievemente spiegata a ventaglio) ed ali arrotondate. Nel complesso, questi uccelli sono molto simili agli altri garruli australiani, rispetto ai quali possiedono meno bianco su gola e petto ed aspetto nel complesso più slanciato.
Il piumaggio (come intuibile dal Nome comune e dal nome scientifico) è di color bruno-ruggine su fronte, vertice e parte superiore della nuca: i lati del collo e la sua parte posteriore, il dorso, la parte inferiore e laterale del petto, il ventre e i fianchi sono di colore bruno scuro, mentre le ali e la coda sono di color bruno nocciola, con quest'ultima e le copritrici orlate di bianco-beige. Gola e parte superiore e centrale del petto (con aspetto a cuneo che si protende verso il ventre) sono di colore bianco, così come bianco è il sopracciglio, mentre sulla faccia è presente una mascherina di colore bruno-nerastro che dai lati del becco raggiunge l'occhio e da lì attraverso guance e tempia si congiunge al bruno della nuca.
Becco e zampe sono di colore nerastro, mentre gli occhi sono di color bruno scuro.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, che all'infuori della stagione riproduttiva vivono in gruppi a base familiare (una coppia riproduttrice coi figli, soprattutto maschi, di più covate precedenti) che possono contare dai 3 ai 23 componenti. I membri di un gruppo passano molto tempo assieme, tolettandosi a vicenda e ritirandosi verso sera in nidi comuni costruiti fra gli alberi.
I vari membri di un gruppo si tengono in costante contatto vocale fra loro, mediante richiami simili ai versi di un gabbiano o dell'aquila minore australiana: rispetto agli altri garruli australiani, tuttavia, il garrulo capocastano è più timido e meno vocale, e se disturbato si nasconde velocemente fra la vegetazione, eventualmente alzandosi in volo all'ultimo momento per planare a distanza di sicurezza.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli insettivori, che passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo soprattutto al suolo, dove col forte becco sono in grado di sondare il legno marcio, i buschi del terreno e le intercapedini sotto sassi, foglie secche e detriti, al fine di portare allo scoperto le prede, costituite da piccoli insetti (specialmente coleotteri, bruchi, termiti e formiche[3]) ed altri piccoli invertebrati. A differenza degli altri garruli australiani, il garrulo capocastano non plana sulle proprie prede per ghermirle.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione riproduttiva va da giugno a dicembre, con la maggior parte delle deposizioni durante il mese di settembre[3]: si tratta di uccelli monogami, le cui coppie vengono aiutate dagli altri membri del gruppo durante le varie fasi della riproduzione.
Il nido è voluminoso (50 cm di diametro, fino a 100 d'altezza) e grossolano, a forma globosa, e viene costruito da tutti i membri del gruppo alla biforcazione di un tronco, fra i 4 e i 10 m d'altezza, intrecciando rametti sottili: spesso i nidi degli anni precedenti vengono rimaneggiati e riutilizzati per più stagioni di fila.
All'interno della camera di cova, spesso foderata di fibre vegetali, la femmina depone 2-6 uova (anche se quest'ultimo valore, inusuamente alto, farebbe pensare a più femmine che depongono in un singolo nido) di colore bianco-grigiastro con pezzature più scure, che essa provvede a covare alternandosi con le altre femmine del gruppo (mentre i maschi si occupano di reperire il cibo e di tenere a bada i dintorni) per circa venti giorni, al termine dei quali schiudono pulli ciechi ed implumi.
I nidiacei vengono imbeccati da tutti i membri del gruppo: in tal modo essi divengono in grado d'involarsi attorno ai 21-25 giorni di vita, sebbene rimangano col proprio gruppo natio ancora per mesi prima di allontanarsene in maniera definitiva e disperdersi.
La presenza di aiutanti durante l'evento riproduttivo è di cruciale importanza in questa specie: è stato osservato che le covate sono tanto più numerose quanto maggiori sono le dimensioni del gruppo (nell'ordine di un pulcino in più ogni tre membri del gruppo), e che le coppie si riproducono con difficoltà, quando non del tutto, se separate dal resto del gruppo.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il garrulo capocastano è endemico dell'Australia, della quale abita la porzione orientale del bacino del Lago Eyre e la parte centrale e occidentale del bacino Murray-Darling, dal Queensland sud-occidentale all'Australia Meridionale nord-orientale al Nuovo Galles del Sud occidentale e alle propaggini nord-occidentali del Victoria.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dal mallee e dalle aree di boscaglia semiarida ed arida a predominanza di mulga, prediligendo le aree sabbiose e quelle prossime ai letti prosciugati dei fiumi[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Pomatostomus ruficeps, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psophodidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 18 febbraio 2018.
- ^ a b c d (EN) Chestnut-crowned Babbler (Pomatostomus ruficeps), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 18 febbraio 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pomatostomus ruficeps
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