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Sinfonia n. 64 (Haydn)

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Sinfonia n. 64
(Tempora mutantur)
CompositoreFranz Joseph Haydn
TonalitàLa maggiore
Tipo di composizioneSinfonia
Numero d'operaHoboken I/64
Epoca di composizione1773-1775
Durata media25-30 minuti
Organico2 oboi, 2 corni e archi
Movimenti
  1. Allegro con spirito
  2. Largo
  3. Minuetto e Trio
  4. Presto

La Sinfonia n. 64 in La maggiore (Hoboken I/64), nota anche con il soprannome di Tempora mutantur, è una sinfonia di Joseph Haydn, composta tra il 1773 e il 1775. Il probabile periodo di composizione fa collocare la scrittura della sinfonia al termine del periodo Sturm und Drang durante il quale Haydn aveva prodotto brani tra i più importanti del suo repertorio, tra cui la Sinfonia n. 44 e la n. 48.

Il soprannome

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Lo stesso argomento in dettaglio: Tempora mutantur et nos mutamur in illis.

Il soprannome Tempora mutantur fu dato da Haydn stesso. Sulle partiture orchestrali preparate per la prima esecuzione di questa sinfonia al Castello Esterházy, il compositore appose la dicitura "Tempora mutantur, et." all'inizio del manoscritto. La versione completa della locuzione è Tempora mutantur, et nos mutamur in illis. Haydn probabilmente la conosceva nella seguente forma:

«Tempora mutantur, nos et mutamur in illis.
Quomodo? Fit semper tempore peior homo.»

che si traduce in:

«Il tempo cambia, e noi cambiamo con esso.
Come? Il trascorrere del tempo rende l'umanità peggiore.»

tratta dall'epigrammista John Owen, dalla sua popolare raccolta di Epigrammi pubblicata nel 1615.[1]

La strumentazione prevede due oboi, due corni e archi.

Sono presenti quattro movimenti, coerentemente con i canoni della sinfonia del Classicismo:

  1. Allegro con spirito
  2. Largo, 3/4
  3. Minuetto e Trio, 3/4
  4. Presto, 2/2

Il primo movimento inizia con due battute suonate pianissimo seguite da un "esplosione" melodica di tutti gli strumenti. Segue del materiale di transizione, che precede l'arrivo di un secondo tema in dominante, composto per violini e viole che suonano ad una differenza di un'ottava.[2]

Il Largo prevede gli archi in sordina, cosa caratteristica del periodo di composizione. L'ampia melodia è intervallata da frequenti pause brevi, che dimostrano una sobrietà e una qualità tipiche della musica di Haydn. L'ascoltatore crede che il movimento sia composto per soli archi, finché gli strumenti a fiato non si inseriscono prepotentemente nella melodia.[1] Il movimento si chiude in un modo particolarmente efficace, con il primo corno che suona la nota più grave del suo registro e il secondo corno che invece segue la stessa melodia dei violini.

Il tono cambia in gioioso nel Minuetto e nel Trio, mentre il finale (Presto) è in forma di Rondò.

Elaine Sisman sostiene che l'applicazione del principio del Tempora mutantur risieda nel secondo movimento.[3]

  1. ^ a b Steinberg, Michael. "The Symphony: a listeners guide". p. 202–04. Oxford University Press, 1995.
  2. ^ Brown, A. Peter, The Symphonic Repertoire (Volume 2). Indiana University Press (ISBN 0-253-33487-X), pp. 146–147 (2002).
  3. ^ Elaine R. Sisman, Haydn's Theater Symphonies, in Journal of the American Musicological Society, vol. 43, n. 2, Summer 1990, pp. 292–352, DOI:10.1525/jams.1990.43.2.03a00030. URL consultato il 28 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2012).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN293350396 · LCCN (ENno92006987 · BNF (FRcb139133199 (data) · J9U (ENHE987007450174005171
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