Shahr-e No
Shahr-e No (Città nuova) era il quartiere a luci rosse della capitale iraniana, Teheran.
Operativo a partire dagli anni '20, venne raso al suolo con la presa del potere islamica nel 1979. Vi lavoravano all'incirca 1.500 donne.[1]
La Repubblica Islamica ha compiuto important sforzi per cancellarne la memoria storica, distruggendo libri e film che menzionavano la sua esistenza. Le mappe della città sono contrassegnate con un rettangolo sottotitolato: "parco in construzione".[2] Grazie al lavoro del fotoreporter Kaveh Golestan, con la serie la Cittadella, sono giunte a noi delle immagini del quartiere scattate tra il 1975 e il '77.[3]
Vi abitavano esclusivamente donne, mentre l'accesso era riservato agli uomini; era separato dal resto della capitale da un cancello.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Iranian photojournalist Kaveh Golestan's Prostitute Series at Photo London, in The Telegraph. URL consultato il 22 maggio 2015.
- ^ Bahàr Majdzàdeh, Cartographier les exclus : géographie de la destruction (Iran 1979-1988). Contre-cartographier le monde, Presses Universitaires de Limoges (PULIM), pp.193-202, 2021. ffhal-03669725f read online
- ^ Kaveh Golestan e i bordelli di Tehran, su millenuvole.org.
- ^ The Citadel, il quartiere a luci rosse di Teheran negli scatti di Kaveh Golestan, su themammothreflex.com.
Voci correlate
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