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Serbariu

Coordinate: 39°09′27″N 8°32′24″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Serbariu
frazione
Serbariu – Veduta
Serbariu – Veduta
Serbariu (in primo piano) vista dalla SP78 Bis
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Comune Carbonia
Territorio
Coordinate39°09′27″N 8°32′24″E
Altitudine98[1] m s.l.m.
Superficie103,25[2] km²
Abitanti456 (1991)
Densità4,42 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale09013
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleI623
Nome abitantiserbariuesi
Patronosan Narciso e santa Giuliana
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Serbariu
Serbariu

Serbariu è un ex comune italiano, dal 1937 frazione del comune di Carbonia.

Consiste in un'antica borgata agro-pastorale, ora completamente inglobata a Carbonia (di cui può essere considerata il nucleo originario) prima con i rioni, detti "palazzoni di Serbariu", poi con quello recente di Santa Caterina, costituendo di fatto un quartiere della periferia sud-est della stessa città.

Origini del nome

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Secondo una delle teorie sull'origine del toponimo, la sua denominazione deriverebbe dal sardo s'erba de s'arrìu, che significa "l'erba del rio"; mentre secondo altri sarebbe più attendibile la derivazione dal sardo serba arrìu o serba rìu, che vuol dire "preservata o salvata dal rio", ed indicherebbe un luogo riparato dalle esondazioni del vicino riu Santu Milanu ("rio San Gemiliano"), che era denominato nelle carte catastali dell'Ottocento riu Bau Baccas ("rio Guado delle Vacche").

Diverse civiltà preistoriche (partendo dal Neolitico medio fino all'Età del ferro) sono documentate nel territorio di questa antica borgata con il ritrovamento di reperti archeologici in numerose grotte e siti della sua zona, come la grotta di Serbariu, e nelle vicinanze la necropoli a domus de janas di Cannas di Sotto, gli insediamenti del poliambulantorio – valle rio Cannas e la grotta A.C.A.I. – valle Rio Cannas. Del periodo nuragico è attestata la presenza di questa civiltà in diversi siti, tra i quali si ricordano il nuraghe Paristeris, il nuraghe di Medau Su Conti, il nuraghe Mianu.

Della successiva civiltà fenicia e punica è documentata la presenza in diversi siti del suo territorio, in particolare lungo l'antica strada parallela alla valle del rio Santu Milanu (San Gemiliano). La presenza della dominazione di Roma risulta documentata lungo la valle del Rio Cannas in siti minori, con reperti ritrovati in alcune tombe e in luoghi abitati, costituite da ville in campagna.

Il periodo giudicale risulta documentato da fonti storiche che citano questa località come Villa (o Bidda) de Serbariu; durante il periodo del dominio pisano, e in quello successivo aragonese e spagnolo, il territorio di Serbariu venne abbandonato a causa delle frequenti incursioni barbaresche provenienti dalle vicine coste sulcitane, come nella maggior parte dei comuni del Sulcis.

Costituzione del Comune

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Nel periodo di dominazione sabauda, il territorio di Serbariu registra il ripopolamento con l'insediamento di famiglie iglesienti e pastori, in genere barbaricini[3]; ma, soprattutto, con la costituzione del comune di Serbariu (staccatosi nel 1853 da Villamassargia, di cui era stata frazione con quasi tutti gli attuali comuni del Sulcis), precedentemente boddeu (insieme di furriadroxiu). Con la legge n. 1584 dell’11 luglio 1853, in seguito all’approvazione del Senato e della Camera dei Deputati, il Re Vittorio Emanuele II decreta la costituzione del Comune di Serbariu con le borgate e i territori di Serbariu, Flumentepidu, Sirai, Santa Giuliana, Sirri, Barbusi, Su Strintu de S’Axina, Acquas Callentis, Cuccuru Suergius, Cannas, Coderra, Garamatta e altri casali (medaus), casolari (furriadroxius) e case (domus).

Attività Minerarie

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Con la concessione di permessi di ricerca mineraria: Caput Aquas, Barbusi, Sirai, Schisòrgiu e Nuraxeddu si ha una certa vitalità e vivacità economica nella zona di Serbariu. Infatti, tra la fine dell'Ottocento fino alla seconda metà del Novecento si registra una forte dinamicità economica in questo territorio dovuto alla scoperta di diversi giacimenti carboniferi (come quello rilevante di Nuraxeddu - Serbariu) che diede un grande impulso alle attività minerarie, soprattutto negli anni del regime fascista durante il periodo dell'autarchia, tanto da rendersi necessario non solo lo sviluppo di numerosi e importanti impianti estrattivi e produttivi, ma anche la costruzione di una nuova città mineraria, come Carbonia, che soppresse il comune di Serbariu il 5 novembre 1937 che fu inglobato in quello di Carbonia, così lo status di comune autonomo si mantenne sino alla fondazione di Carbonia che ne acquisì tutto il suo territorio, avente una superficie totale comunale 103,25 km² fino al 1937.[1][4]

La grande miniera di Serbariu, distante circa due chilometri dal nucleo abitativo e così denominata prima della fondazione stessa di Carbonia, ora è museo di archeologia industriale e continua a mantenere tutt'oggi Serbariu nel suo nome.

Dell'antica borgata di Serbariu non è rimasto quasi più nulla: le vecchie case, tipiche della tradizione rurale, sono state sostituite da abitazioni in stile moderno, benché in questi ultimi anni vi sia un tentativo di recupero delle vecchie tradizioni popolari e agro-pastorali dell'antico borgo.

Serbariu fu in passato delegazione municipale di Carbonia con servizi comunali decentrati, per poi diventare sede di circoscrizione municipale urbana (con Presidente e Consiglio Circoscrizionale) con poteri autonomi limitati. Tale organismo rappresentativo e istituzionale ha cessato la sua esistenza nel 2011[5] in seguito all'abrogazione di questi enti nei comuni sotto i 100.000 abitanti[6]. All'interno dell'abitato si trova l'attuale chiesa parrocchiale dedicata a san Narciso, eretta in luogo di quella ottocentesca.

Evoluzione demografica

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Nell'VIII censimento generale del 1936[4], pochi mesi prima della sua soppressione il Comune di Serbariu aveva una popolazione residente totale di 2.814 abitanti, così ripartiti secondo le frazioni, i centri abitati, le località e le case sparse:

Comune, Frazione, Centro abitato popolazione totale dei centri abitati delle case sparse
Serbariu 2.814 921 1.893
Serbariu 1.776 572 1.204
Serbariu 427
Sirri 145
Barbusi 1.038 349 689
Barbusi 240
Medau Fenu - Flumentepido 109

Questa è l'evoluzione demografica della località di Serbariu, che dal 1937 fu soppresso come comune autonomo e aggregato con le sue frazioni al nuovo comune di Carbonia, nei vari censimenti secondo i seguenti anni:

Abitanti 1861[7] 1871[7] 1881[8] 1901[7][9] 1911[7] 1921[10] 1931[1] 1936[4] 1951[11] 1961[12] 1971[13] 1981[14] 1991[15] 2001 2011
Paese 1.127 672 818 1.278 427 485 494 516 476 456
Comune 1.457 1.544 1.690 1.739 1.711 2.337 2.666 2.814 Comune soppresso e assorbito da quello di Carbonia (1937)
  1. ^ a b c Istituto Centrale di Statistica del Regno d'Italia - VII Censimento Generale della Popolazione, 21 aprile 1931 IX, Volume II Popolazione dei Comuni e delle Frazioni di Censimento, Parte II Italia Centrale, Meridionale e Insulare, Roma - Soc. An. Tipografia Operaia Romana, 1933
  2. ^ Superficie totale comunale fino al 1937 quando era comune autonomo.
  3. ^ Ripopolamento e progresso economico del Sulcis dal XVIII al XX secolo - di Carlo Pillai Archiviato il 25 agosto 2012 in Internet Archive.
  4. ^ a b c Istituto Centrale di Statistica del Regno d'Italia - VIII Censimento Generale della Popolazione, 21 aprile 1936 XIV, Volume II Province, Fascicolo 92, Provincia di Cagliari, Roma - Tipografia Ippolito Failli, 1937
  5. ^ Andrea Scano, Circoscrizioni cancellate, la città insorge [collegamento interrotto], in L'Unione Sarda, 21 marzo 2011. URL consultato il 16 maggio 2011.
  6. ^ Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) (PDF), in Parlamento.it, 21 dicembre 2001, 91 (90 nel pdf). URL consultato il 16 maggio 2011.
  7. ^ a b c d Vittorio D'Emilio (su dati censimenti ISTAT), Comuni d'Italia dall’Unità al 2001: popolazione, superficie, aggregazioni, soppressioni, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 14 febbraio 2015.
  8. ^ Tavola I:Popolazione dei comuni e frazioni di comune - Provincia di Cagliari - Circondario di Iglesias - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio - Direzione Generale della Statistica - III Censimento della Popolazione del Regno d'Italia al 31 dicembre 1881 - Volume I - Parte I - Popolazione dei Comuni e dei Mandamenti - Roma Tipografia Bodoniana 1883 - pag.72
  9. ^ Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio - Direzione Generale della Statistica - IV Censimento Generale della Popolazione del Regno d'Italia, al 10 febbraio 1901, Volume I Popolazione dei Comuni e delle rispettive Frazioni divisa in agglomerata e sparsa e Popolazione dei Mandamenti Amministrativi, Roma - Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1902, pag. 76
  10. ^ VI Censimento della popolazione del Regno d'Italia al 1º dicembre 1921 - IV Sardegna - Roma Stabilimento Poligrafico per l'Amministrazione dello Stato - 1926
  11. ^ Istituto Centrale di Statistica - IX Censimento Generale della Popolazione, 4 novembre 1951, Volume I Dati Sommari per Comune, Fascicolo 90 Provincia di Cagliari, Soc. Abete, Roma 1955, pag.20
  12. ^ Istituto Centrale di Statistica - X Censimento Generale della Popolazione, 15 ottobre 1961, Volume I Dati Sommari per Comune, Fascicolo 92 Provincia di Cagliari, Roma 1966, ISTAT pag.20
  13. ^ ISTAT - Istituto Centrale di Statistica - XI Censimento Generale della Popolazione 24 ottobre 1971, Volume III popolazione delle frazioni geografiche e delle località abitate dei Comuni, Fascicolo 20 Sardegna, Soc. Abete, Roma 1975, pag. 26-27
  14. ^ ISTAT - Istituto Centrale di Statistica - XII Censimento Generale della Popolazione 25 ottobre 1981, Volume III popolazione delle frazioni geografiche e delle località abitate dei Comuni, Fascicoli Regionali 20 Sardegna, Stampa Pozzo Gros Monti SpA. - Moncalieri (TO), Roma 1985, pag. 51
  15. ^ ISTAT - Sistema Statistico Nazionale - Istituto Nazionale di Statistica - XIII Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 20 ottobre 1991, Popolazione e Abitazioni, Fascicolo Provinciale Cagliari, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Salario, Roma 1994, pag. 275-276

Voci correlate

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Altri progetti

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