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Napoleone Moriani

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Napoleone Moriani.
Incisione di Josef Kriehuber

Napoleone Moriani (Firenze, 10 marzo 1808Firenze, 4 marzo 1878) è stato un tenore italiano.

Tenore lirico, "attore sovrano non meno che cantante impareggiabile. Gli spagnoli lo chiamavano il tenore della bella morte"[1], iniziò a studiare canto a Firenze nel 1826 con il maestro Carlo Ruga e contemporaneamente intraprese gli studi di Giurisprudenza presso la Facoltà di Pisa. Debuttò nel 1833 al Teatro dei Condomini di Pavia nell'opera Gli arabi nelle Gallie nella parte di Agobar ed il 26 dicembre al Teatro Regio di Parma come Riccardo Percy in Anna Bolena (opera).

Nella stagione successiva si esibì al Teatro Carlo Felice di Genova nelle opere L'assedio di Corinto e La sonnambula, a Parma Pollione nella Norma e Don Rodrigo/Cid nell'opera Il Cid di Luigi Savj ed al Teatro d'Angennes di Torino Corrado Ferrante in Gli esposti di Luigi Ricci con Giuseppe Frezzolini.

Al Teatro San Carlo di Napoli debuttò nel 1835 come Ruggero nell'opera di Saverio Mercadante Emma d'Antiochia con Giuseppina Ronzi de Begnis e Giorgio Ronconi (baritono) e Roberto nel Torquato Tasso di Gaetano Donizetti con Ronconi e nel 1836 fu Teodoro in Eufemio di Messina di Giuseppe Persiani con Fanny Tacchinardi, la de Begnis e Gilbert-Louis Duprez. Nella stagione 1836 a Livorno è Orombello in Beatrice di Tenda (dramma) con la Tacchinardi e Ronconi ed al Teatro Alfieri di Firenze fu protagonista nella prima esecuzione per l'Italia del Marin Faliero. Al Teatro Comunale di Bologna nel 1836 cantò nelle opere donizettiane Parisina d'Este con Ronconi, Belisario con Giuditta Grisi e Ronconi e nel 1837 Marin Faliero con Giuseppina Strepponi, Felice Varesi e Domenico Cosselli, Lucia di Lammermoor con la Strepponi e Cosselli e debuttò nella parte di Arturo ne I puritani di Vincenzo Bellini con Giuditta Grisi e Ronconi.

Al Teatro la Fenice di Venezia nel 1837 è Almachilde nella prima assoluta di Rosmunda in Ravenna con Caroline Unger, Ignazio Marini e Ronconi, nel 1838 Lord Arturo Talbo ne I puritani con Eugenia Tadolini, Marini e Ronconi, nel 1839 Edgardo in Lucia di Lammermoor con la Unger; fu anche Enrico nella prima assoluta di Maria di Rudenz di Donizetti con Ronconi, Ugo in Parisina d'Este con la Unger, Marini e Ronconi, Armando nella prima assoluta di Le due illustri rivali, Orombello in Beatrice di Tenda con la Unger e Ronconi, Roberto Devereux con la Unger e Cosselli, Gennaro in Lucrezia Borgia con la Unger e Cosselli, Odone ne I normanni a Parigi con la Unger e Cosselli, Viscardo ne Il giuramento con la Unger e Ronconi, Don Emanuele nella prima assoluta di La sposa di Messina di Nicola Vaccaj con la Unger e Ronconi, ed Alamiro in Belisario con la Unger e Marini. Nel 1839 debuttò al Teatro alla Scala di Milano nella parte di Edgardo nella Lucia di Lammermoor diretto da Eugenio Cavallini con Adelaide Kemble e Ronconi, e considerato l'esito favorevole dello spettacolo seguirono ben 22 repliche. Pochi giorni dopo il debutto nel teatro milanese, il 20 aprile, cantò ne I puritani. Sempre ne 1839 è il protagonista nella prima assoluta di Enrico II di Otto Nicolai con la Unger e Cosselli al Teatro Verdi (Trieste).

Nel decennio 18401850, Moriani alternò la sua presenza nei teatri italiani con quelli europei, partecipando a diverse prime rappresentazioni di nuove opere di compositori come Temistocle Solera e Federico Ricci; di quest'ultimo fu straordinario protagonista nell'opera Luigi Rolla. La critica del tempo scrisse: "nel Rolla, opera che morì sulle sue labbra, avrà dovuto proclamarlo attore sovrano, non meno che cantante impareggiabile"[2]. Successivamente fu scritturato nei più famosi teatri delle città di Dresda e Berlino nel 1843, Londra nel 1844, Parigi nel 1845 e di nuovo nel 1849-1850. Nella capitale francese non ottenne particolare successo: "Moriani canta con un metodo tutto suo... il pubblico parigino è rimasto freddo uditore del suo canto passionato e sentito"[3]. Cantò anche a Barcellona, Lisbona e Madrid nel 1846-1847, dove si esibì con successo soprattutto nel repertorio donizettiano e belliniano. Importante fu il suo debutto a Vienna, il 19 maggio 1841, al Kärntnertortheater, dove cantò nella prima rappresentazione assoluta nella parte di Carlo nella Linda di Chamounix di Donizetti. Questa registrò un clamoroso successo, tanto che fu replicata ben diciassette volte; Moriani ottenne anche la nomina di "Cantante di camera" (Kammersänger) dell'Imperatore d'Austria. Il tenore appartenne alla più prestigiosa compagnia lirica dell'epoca, gestita dell'impresario Alessandro Lanari, formata dai più celebri cantanti dell'epoca come i soprani Carolina Ungher, la Strepponi, il baritono Giorgio Ronconi, il basso Marini, i quali furono anche suoi partner in numerose rappresentazioni. Moriani fu il più autentico tenore donizettiano del suo tempo e i ruoli che più contraddistinsero la sua carriera furono quello di Edgardo nella Lucia di Lammermoor e di Gennaro nella Lucrezia Borgia, dove nelle scene finali "nei momenti della passione la sua voce diveniva straziante"[4]. In quei momenti drammatici nelle opere dava una "sensibilità morbosa all'interpretazione ed il fascino di un volto pallido, struggente..."[5]. Il celebre cantante fu uno dei cantanti lirici con i più elevati compensi economici dell'epoca. Le cronache riportano che "guadagnò molto denaro, ma lo sprecò in rovinose speculazioni"[4]. Dopo il 1836, Moriani ebbe una relazione con la Strepponi, durata circa quattro anni, che portò alla nascita di due figli illegittimi, entrambi morti in tenera età, una storia che sconvolse il mondo teatrale dell'epoca[6]. Dal 1846 iniziò il suo declino vocale, un celebre critico dell'epoca, Paolo Scudo, scrisse: "Moriani era un ottimo attore e un abile cantante, ma la voce era vecchia e stanca"[7]. Probabilmente l'ultima apparizione sulle scene del "Cigno dell'Arno", come veniva chiamato dai suoi concittadini, fu nel 1851 al Teatro San Carlo di Napoli, nella parte di Enrico nella Maria di Rudenz, quando la sua voce era ormai compromessa, "... dopo diciotto anni di attività, dei quali soltanto nove l'avevano visto nella forma migliore"[2].

  1. ^ Francesco Regli, Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici... che fiorirono in Italia dal 1800 al 1860, Tipografia di Enrico Dalmazzo, Torino 1860.
  2. ^ a b Cfr. ibidem.
  3. ^ Luigi Cicconi, Pierangelo Fiorentino, Museo scientifico, letterario ed artistico, ovvero, Scelta raccolta di utili e svariate notizie di scienze, lettere e arti belle, 1845.
  4. ^ a b Antonio Ghislanzoni, Gli artisti da teatro, Vol. VI, G. Daelli e C. Editori, Milano 1865.
  5. ^ Gustavo Marchesi, Giuseppe Verdi, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino 1970.
  6. ^ Frank Walker, The man Verdi, Knopf 1962.
  7. ^ Rodolfo Celletti, Voce di tenore, dal Rinascimento a oggi, storia e tecnica, ruoli e protagonisti di un mito della lirica, Edizioni Idea Libri, Milano 1989.

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