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Mwai Kibaki

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mwai Kibaki

Presidente del Kenya
Durata mandato30 dicembre 2002 –
9 aprile 2013
Capo del governoRaila Odinga
(2008-2013)
PredecessoreDaniel Toroitich arap Moi
SuccessoreUhuru Kenyatta

Vicepresidente del Kenya
Durata mandato14 ottobre 1978 –
24 marzo 1988
PresidenteDaniel arap Moi
PredecessoreDaniel arap Moi
SuccessoreJosephat Karanja

Ministro per le finanze
Durata mandato1969 –
1982
PresidenteDaniel arap Moi
Jomo Kenyatta
PredecessoreJames Gichuru
SuccessoreArthur Magugu

Dati generali
Partito politicoKANU (1963-1992)
DP (1992-2007)
PNU (2007-2013)

Mwai Kibaki (Gatuyaini, 15 novembre 1931Nairobi, 21 aprile 2022[1]) è stato un economista e politico keniota.

È stato il terzo Presidente del Kenya dal 2002 al 2013[2].

Nato al villaggio di Gatuyaini, nella divisione di Othaya del distretto di Nyeri, era stato battezzato Emilio Stanley dai missionari italiani, anche se usa raramente quei nomi[3]. Kibaki appartiene al più grande gruppo etnico keniota, i kikuyu (22% della popolazione).

Da giovane frequenta le scuole missionarie in Kenya, poi passa in Uganda alle scuole economiche, risultato uno dei migliori studenti vince una borsa di studio nel Regno Unito.

Attività politica

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Nel 1978 diventa vicepresidente del Kenya sino al 1988. Nel 2002 vince le elezioni presidenziali, scampando ad un incidente stradale che lo costrinse su una sedia a rotelle, succedendo al padre della patria Jomo Kenyatta e a 24 anni di regime del Presidente Daniel Arap Moi, ed avvia una serie di riforme economiche.

Cerca di far passare una proposta di nuova costituzione, ma viene bocciata in un Referendum, anche per il decisivo sostegno per il "No" dell'ancora popolarissimo Moi.

Il 25 luglio 2007 Kibaki designa Moi come inviato di pace nel Sudan (per la crisi del Darfur), considerata la sua grande esperienza e conoscenza degli affari africani, nonché la sua elevata statura di uomo di stato. Moi vuole aiutare il processo di pace nel Darfour, applicando l'accordo preliminare siglato nel 2005.

La stampa Keniota speculava che Moi e Kibaki pianificassero un'alleanza in vista delle elezioni di Dicembre 2007 [4] Il 28 agosto 2007, Moi annuncia il suo appoggio alla rielezione di Kibaki e critica aspramente le due opposizioni del cartello Arancione del Movimento Democratico Arancione (ODM) definendole di natura tribale.[5][6]

Viene rieletto il 30 dicembre 2007, dopo elezioni contestate per brogli dall'opposizione guidata dal candidato Raila Odinga, appartenente alla terza etnia del Paese, i Luo, suo avversario alla Presidenza. Anche gli organismi di controllo internazionali hanno segnalato irregolarità alle elezioni del 27 dicembre 2007, il cui esito è stato proclamato tre giorni dopo.

  1. ^ Kenya: Mwai Kibaki, former president, is dead, su theafricareport.com. URL consultato il 22 aprile 2022.
  2. ^ Kenya: Kibaki vince le elezioni, su corriere.it, 30-12-2007. URL consultato il 02-01-2008.
  3. ^ (EN) Veteran who has struggled to live up to expectations, su guardian.co.uk, 31-12-2007. URL consultato il 02-01-2008.
  4. ^ C. Bryson Hull, "Kenya names ex-leader special envoy to Sudan" Archiviato il 15 giugno 2006 in Internet Archive., Reuters (IOL), July 26, 2007.
  5. ^ "Moi supports Kibaki's re-election" Archiviato il 7 ottobre 2007 in Internet Archive., The Standard (Kenya), August 28, 2007.
  6. ^ Lucas Barasa and Benjamin Muindi, "Kenya: Moi Endorses Kibaki for Second Term", The Nation (Nairobi), August 28, 2007.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN77383504 · ISNI (EN0000 0000 7871 7598 · LCCN (ENn99907671 · GND (DE129084581