Mirra (Alaleona)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

«Quand'io tel chiesi... darmi allora Euriclea... dovevi il ferro... io moriva innocente:... empia... ora... muoio...»

Mirra
Lingua originaleitaliano
MusicaDomenico Alaleona
LibrettoVittorio Alfieri
Attidue
Epoca di composizione1912-1913
Prima rappr.31 marzo 1920
Personaggi
Mirra (soprano)

Cecri, sua madre (mezzosoprano)
Euriclea, sua vecchia nutrice (mezzosoprano)
Ciniro, padre di Mirra (baritono)
Pereo, promesso sposo di Mirra (tenore)

AutografoArchivio Ricordi, Milano

Mirra è un'opera in due atti ed un intermezzo composta da Domenico Alaleona. Il libretto utilizza gli ultimi due atti della tragedia Mirra di Vittorio Alfieri, messe in musica senza cambiamenti né tagli. L'opera costituisce dunque uno dei primi esempi della tradizione di una Literaturoper in lingua italiana[1]. L'intermezzo venne eseguito per la prima volta il 21 marzo 1912 al teatro Augusteo di Roma e successivamente al teatro alla Scala di Milano.[2]

L'opera fu portata a termine nel corso del l'anno successivo e presentata ad un concorso indetto dal comune di Roma; venne poi rappresentata, per intera, al teatro Costanzi di Roma il 31 marzo 1920 con Carmelo Alabiso e Nazzareno De Angelis.[2]

Mirra, figlia del re di Cipro Ciniro, è in procinto di sposare Pereo, re d'Epiro, giovane virtuoso ed innamorato della fanciulla. Mirra è però vittima di un malefizio lanciatole contro dalla dea Venere, che infuriata con la madre della ragazza, l'ha fatta innamorare perdutamente del padre.

Alla cerimonia nuziale Mirra è colta da apparente follia, affermando d'essere posseduta dalle Furie. Pereo, disperato, annuncia che non si sposerà più con Mirra e, dopo essere ripartito, si suicida.

Ciniro, addolorato per la morte di Pereo, chiede alla figlia di chi è veramente innamorata, promettendogli che acconsentirà, pur di vederla felice, al matrimonio con l'oggetto del suo desiderio. Mirra confessa il suo amore incestuoso e, presa la spada del padre, si trafigge il petto.

Le sue ultime parole saranno di rimprovero verso la nutrice Euriclea che non le fornì l'arma prima che ella si confessasse al padre.

  1. ^ Jürgen Maehder: The Origins of Italian »Literaturoper« ─ »Guglielmo Ratcliff«, »La figlia di Iorio«, »Parisina« and »Francesca da Rimini«, in: Arthur Groos/Roger Parker (a cura di), Reading Opera, Princeton University Press, Princeton 1988, pp. 92–128.
  2. ^ a b ALALEONA, Domenico, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Adriana Guarnieri Corazzol, Musica e letteratura in Italia tra Ottocento e Novecento, Sansoni, Milano 2000.
  • Jürgen Maehder: The Origins of Italian »Literaturoper« ─ »Guglielmo Ratcliff«, »La figlia di Iorio«, »Parisina« and »Francesca da Rimini«, in: Arthur Groos/Roger Parker (a cura di), Reading Opera, Princeton University Press, Princeton 1988, pp. 92–128.
  • Jürgen Maehder: Drammaturgia musicale e strutture narrative nel teatro musicale italiano della generazione dell'Ottanta, in: Mila De Santis (a cura di), Alfredo Casella e l'Europa. Atti del Convegno internazionale di Studi a Siena, 7-9 giugno 2001, Olschki, Firenze 2003, pp. 223–248.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]