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Massimo Facchin

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Massimo Facchin incide un bassorilievo in legno

Massimo Facchin (Lamon, 25 aprile 1916Belluno, 24 novembre 2018) è stato uno scultore, pittore e inventore italiano[1].

In gioventù ha fatto l'operaio, l'orologiaio, il falegname, il meccanico. Dopo il diploma magistrale, fece lo scrivano al Distretto militare di Belluno. In seguito fu inquadrato nel 64º reggimento di fanteria di Vittorio Veneto e, dopo il corso ufficiali di Fano, fu destinato ad Ivrea. Da lì partì per il fronte russo dove visse la tragedia della ritirata dalla sacca del Don e fu decorato sul campo con la Medaglia di bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: "comandante di un plotone fucilieri a rinforzo di un reparto alleato al presidio di un caposaldo duramente attaccato ed in parte occupato da preponderanti forze nemiche, benché ferito non gravemente alla testa, non abbandonava la lotta e continuava a dare esempio ai suoi fanti di alto spirito combattivo e di tenace volontà di resistere ad oltranza" - Nowo-Kalitwa (Don Russia), 12-19 dicembre 1942.[2][3][4] Scampato a quella tragedia, camminò per duemila chilometri sperimentando la generosità delle donne russe, la stupidità della guerra, la dignità umana calpestata sotto le bombe[5] concetti che aveva molto cari[6] e che ha più volte espresso nelle sue opere fra cui, da ultimo, nel monumento al parco Città di Bologna di Belluno. Dopo la guerra svolse una lunga attività di insegnante d'arte e di scultore. Si dedicò alla scrittura e all'arte pubblicando quattro libri e producendo più di 1.000 opere di grafica, pittura, incisione, scultura e terracotta ottenendo numerosi riconoscimenti. Suoi i monumenti ai caduti in Russia nella chiesa di Mussoi e al Parco «Bologna», gli stemmi dei 69 comuni della provincia di Belluno che circondano la fontana di Piazza dei Martiri. Ha ideato e costruito centinaia di congegni, qualcuno coperto da brevetto, allo scopo di evidenziare alcuni preconcetti tuttora diffusi nel sapere comune riguardo alla sfericità del globo terrestre, in particolare è da ricordare il mappamondo a due assi orientabile in base alla posizione in cui si trova sulla terra.[3] Facchin era stato nominato Cavaliere ufficiale della Repubblica.[7]

Mia nonna. Dipinto giovanile degli anni trenta, olio su tavola con l'uso di uno stecco.
  • Massimo Facchin, Case rustiche nel Bellunese, raccolta di 72 incisioni con testo di Ulderico Bernardi, Editore: Nuovi Sentieri, 1984.
  • Massimo Facchin, Com'era il mio paese...: i miei ricordi di Lamon, Editore: Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali, 2003.
  • Cristo ligneo al Museo di Arte Sacra della Basilica di Sant'Ambrogio a Milano.
  • Monumento a Tullio Campagnolo a Passo Croce d’Aune.
  • Monumento al mulo e al suo conducente nei giardini di Piazzale della Stazione a Belluno.[8]
  • Medaglioni raffiguranti Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II sulla facciata della Canonica Parrocchiale di Canale d'Agordo,[9] 1980.
  • Lapide bronzea ai caduti in Russia alla Fortezza dell'Annunziata di Ventimiglia.
  • Busto bronzeo del Generale Giuseppe dal Fabbro in piazza a Sedico.
  • Busto bronzeo del Beato Bernardino in Piazza Beato Bernardino a Feltre.
  • Busto bronzeo di Don Giulio Gaio nel chiostro della Basilica santuario dei Santi Vittore e Corona ad Anzù di Feltre.
  • Bassorilievi bronzei nel Tempio di Cargnacco dedicato ai caduti e dispersi in Russia.
  • Volto della Madonna in pietra del Monte Peralba sito negli appartamenti papali a Città del Vaticano.[10]
  • Varie medaglie commemorative fra cui Gattamelata, Petrarca, Dino Buzzati, Giovanni Dondi dell'Orologio, Jacopo Facen, Giovanni Paolo I e per i viaggi di Giovanni Paolo II in Ungheria, in Senegal e in Angola.[10]
  • La vestina nuova - ritratto di bambina. Scultura lignea conservata nel museo della Fabbrica di birra a Pedavena.
  • Busto bronzeo di Giovanni Paolo I e vari bassorilievi bronzei presso il Centro di spiritualità e cultura Papa Luciani a Col Cumano di Santa Giustina Bellunese.
  • Il dominatore della montagna - imponente busto di un alpino dalle forme vagamente futuriste in pietra del Monte Coppolo conservato presso la Caserma del 7º Reggimento Alpini di Belluno.
  • Medaglione bronzeo raffigurante Giovanni Paolo I sulla facciata della Canonica Parrocchiale di San Polo di Piave.
  • Bassorilievo bronzeo per la targa commemorativa di Papa Giovanni Paolo I presso il Villaggio Scalabrini di Chipping Norton in Australia.[11]
  • Busto bronzeo di Giovanni Paolo I presso il Centro di Spiritualità Papa Luciani di Kodjoboué presso Bonoua in Costa d'Avorio.[12]
  • Busto di Monsignor Antonio Slongo in pietra del Monte Coppolo nella Chiesa del Sacro Cuore di Lamon.
  • Busto bronzeo di Giovanni Paolo I nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Feltre.
  • Bassorilievo bronzeo di Don Giulio Gaio nella chiesa di Anzù di Feltre.
  • Le madri in pianto e Guerra e mutilazioni-steppa e prigionia - bassorilievi bronzei nel Giardino della Memoria di Canale d'Agordo.[13]
  • Medaglioni bronzei raffiguranti Mario Brovelli e Bruno Tolot, ideatori dell’Alta via n. 3 (o dei camosci) collocati presso la “Porta della Serra” a 2050 m di altitudine sulla stessa alta via.[14]
  • Gesù maestro - bassorilievo bronzeo nella sala di cultura della chiesa di Loreto, Belluno.
  • Busto bronzeo di Monsignor Antonio Slongo nell'ingresso dell'ospedale di Lamon.
  • Busto in pietra di Pacifico Guerrino Susin (farmacista) nell'atrio dell'ospedale di Lamon.
  • Figura femminile - busto in pietra conservato presso il Museo Civico di Belluno.[15]
  1. ^ E' morto l'artista ed inventore Massimo Facchin, aveva 102 anni, su Corriere delle Alpi, 24 novembre 2018. URL consultato il 22 agosto 2019.
  2. ^ 25 aprile, i ricordi del reduce di Russia che oggi compie 100 anni, su ilgazzettino.it, Il Gazzettino di Belluno, 25 aprile 2016.
  3. ^ a b Michela Nicolussi Moro, Il prof. che rivoluziona la scienza, in Corriere della Sera, 19 gennaio 2014.
  4. ^ Bernardino Veneziano, I fanti dell’89° raccontano. Dalla caserma Carlo Gallardi al fiume Don, 1941-43.
  5. ^ 25 aprile, i ricordi del reduce di Russia che oggi compie 100 anni, su ilgazzettino.it. URL consultato il 29 agosto 2019.
  6. ^ Carlo Balestra e Italo Riera, Voci dalla steppa, Edizioni DBS, 2014, ISBN 8886955804.
  7. ^ PressReader.com - Giornali da tutto il mondo, su pressreader.com. URL consultato il 29 agosto 2019.
  8. ^ Il monumento al mulo ed al suo conducente, su Artiglieri Belluno, 4 settembre 2016. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato il 29 gennaio 2020).
  9. ^ Cosa Vedere – Fondazione Papa Luciani, su musal.it. URL consultato il 30 agosto 2019.
  10. ^ a b Som., È piaciuta al Papa la medaglia di Massimo Facchin, in Il Gazzettino, 20 ottobre 1991.
  11. ^ Baldovin Angelo, Ricordando “Papa Luciani”, in Bellunesi nel mondo, N. 4 - Aprile 1997.
  12. ^ G.L., Inaugurato in Costa d'Avorio il Centro Giovanni Paolo I, in Papa Luciani Humilitas, N. 1 - febbraio 1989.
  13. ^ Giardino della Memoria, su giardinodellamemoria.it.
  14. ^ Italo Zandonella Callegher, Alta Via delle Dolomiti n.3 o Alta Via dei camosci, Belluno, Dolomiti Turismo srl, 2007.
  15. ^ Facchin Massimo - Figura femminile, su arte.cini.it. URL consultato il 26 settembre 2022.
  • Massimo Facchin: una vita a servizio dell'arte, in L'Amico del Popolo n. 16, 20 aprile 1991
  • Corona Perer, Facchin lo scultore del Papa, in Veneto Magazine, Giugno 1992, pag. 113
  • Sergio Sacco, Massimo Facchin: un uomo un artista, in Dolomiti, rivista di cultura e attualità della provincia di Belluno, N. 3 - Giugno 2012
  • Gianmario dal Molin, Massimo Facchin, in Rivista Feltrina, LII, N. 42, 2019

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