Margherita Turewicz Lafranchi
Margherita Turewicz Lafranchi (Stettino, 25 aprile 1961) è un'artista polacca naturalizzata svizzera.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Stettino, in Polonia, Margherita Turewicz Lafranchi tra il 1980 e il 1985 ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Varsavia[1], dove si è diplomata con distinzione nel 1985, nell'atelier di Andrzej Dluzniewski e Henryk Wisniewski, grazie a una tesi su ritualità e cerimonie legate a festività. A metà degli anni '80 si è trasferita a Dornach (Svizzera), per approfondire a "Goetheanum" gli studi di filosofia[1]. Il suo debutto artistico nel 1988 organizzato da Andrzej Bonarski in Galleria SARP a Varsavia (testo in catalogo Stanislaw Cichowicz) è stato un evento significativo in Polonia.
Le sue prime sculture esposte nel 1990 alla Dziekanka Gallery di Varsavia (oggi nella collezione della Pinakothek der Moderne[2] di Monaco di Baviera) precedono tendenze della scultura contemporanea.
Negli anni novanta l‘artista ha ricevuto diverse borse di studio e residenze: in Austria (Collezione Lenz Schönberg), Spagna (Ministero di Cultura), Germania (studio di Rosemarie Trockel, Colonia), Polonia (con Marek Kijewski, Konstrukcja w Procesie, Lodz, Centro della Scultura Polacca, Oronsko), Svizzera (Artest, Museo Vela, Ligornetto). Nel 1994 ha sposato Fiorenzo Lafranchi, editore ed educatore svizzero e si è trasferita in Ticino (dove è nato il figlio Olek Mario Dada).
Tra il 2002 e il 2004 ha contribuito alle critiche semestrali nell'atelier di Peter Zumthor presso l'Accademia di Architettura di Mendrisio, mentre tra il 2009 e il 2011 ha fatto ricerca per il progetto “Arte come seduzione”, originariamente pensato come la tesi di PhD presso Walter Kugler, Social Sculpture Unit alla Brooks University in Oxford e finalizzato indipendentemente nella mostra “The Shell Collector”[3].
Nella sua arte spesso tratta in modo giocoso e ironico i concetti scientifici e filosofici attribuendo loro nuovi significati. Per le sue sculture usa in modo insolito diversi materiali industriali, ponendo l'accento sull'ambiguità, la mutevolezza fenomenologica e sul rapporto tra forma e sostanza[4]. Infuse di richiami all'Arte Povera e alle ricerche dei minimalisti americani, le opere di Margherita Turewicz Lafranchi racchiudono riflessioni sulla società e sulla condizione umana.
Il suo sito ufficiale è https://www.turewicz.com/
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Ha partecipato a numerose mostre individuali e collettive fra l‘altro a:
- Museo Nazionale, Szczecin
- Facultad de Bellas Artes, Madrid
- Galleria Nazionale Zacheta
- Museo d‘Arte, Turku, Finlandia
- Centro d‘Arte Contemporanea Zamek Ujazdowski[5], Varsavia
- Centro della Scultura Polacca, Oronsko
- NGBK, Berlin
- Museo Cantonale d‘Arte[6], Lugano
- Trinitatiskirche, Colonia
- Hangar Bicocca, Milano
- Pinacoteca Casa Rusca, Locarno
- Museo d‘Arte[7], Lugano
- Museo Nazionale Wilanow
- Art Stations, Poznan
- Masoviano Centro d‘Arte Contemporanea Elektrownia, Radom
- Salon Akademii, Accademia di Belle Arti[8], Varsavia
- Museo Vasarely, Budapest
Ha mostrato anche le sue opere nelle gallerie:
- BWA Szczecin
- BWA Bialystok
- BWA Lublin
- Dziekanka, Varsavia
- Zderzak[9], Cracovia
- Visarte, Locarno
- Zona Sztuki Aktualnej[10], Szczecin
- Propaganda[11], Varsavia,
- Daniele Agostini, Lugano.
Ha partecipato all‘ AVE Videofestival, Arnhem, Olanda, a diversi progetti con:
- Art for the World[12], Delhi,
- Bex & Arts, Bex, Svizzera
- Rassegna di arte pubblica, Morcote[13][14], Svizzera
Collezioni
[modifica | modifica wikitesto]I suoi lavori sono nelle diverse collezioni, tra l‘altro di: Museo d‘Accademia delle Belle Arti (Varsavia), Collezione Bonarski, Centro d‘Arte Contemporanea Zamek Ujazdowski[5] (Varsavia), Masoviano Centro d‘Arte Elektrownia, Radom, Museo d‘Arte della Svizzera Italiana[15] (Lugano), Museo Nazionale Szczecin, Museo Villa dei Cedri, Bellinzona, Pinakothek der Moderne[2] (Monaco di Baviera), Galleria Nazionale d‘Arte Zacheta[16] (Varsavia) e nelle molte collezioni private.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Le celebrità internazionali in Ticino - OLTRECONFINITI (CAN) - Repubblica e Cantone Ticino, su www4.ti.ch. URL consultato il 17 dicembre 2018.
- ^ a b Sammlung | Malgorzata Turewicz, su sammlung.pinakothek.de. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- ^ Margherita Turewicz Lafranchi — The Shell Collector c, su galeriaskala.com. URL consultato il 12 aprile 2019.
- ^ (EN) mostra/Margherita Turewicz Lafranchi, su Galleria Daniele Agostini. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- ^ a b KOLEKCJA 1 w Centrum Sztuki Współczesnej Zamek Ujazdowski, su w Centrum Sztuki Współczesnej Zamek Ujazdowski. URL consultato il 17 dicembre 2018.
- ^ Museo Cantonale d'Arte, Lugano, su museo-cantonale-arte.ch. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- ^ consonanzelugano, Margherita Turewicz-Lafranchi (1961). URL consultato l'11 gennaio 2019.
- ^ Małgorzata Turewicz-Lafranchi – Salon Akademii, su salonakademii.asp.waw.pl. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- ^ Copia archiviata, su zderzak.pl. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2018).
- ^ Prace ręczne MAŁGORZATA TUREWICZ LAFRANCHI [collegamento interrotto], su solenzo.ddns.net. URL consultato il 17 dicembre 2018.
- ^ (PL) Małgorzata Turewicz-Lafranchi, su en.prpgnd.net. URL consultato il 17 dicembre 2018.
- ^ art for the world, su artfortheworldarchives.net. URL consultato il 17 dicembre 2018.
- ^ (EN) Lo Spazio Ritrovato | Morcote Turismo, su morcoteturismo.ch. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2018).
- ^ (EN) Un percorso d’arte | Morcote Turism, su morcoteturismo.ch. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- ^ Museo Cantonale d'Arte, Lugano, su museo-cantonale-arte.ch. URL consultato il 17 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2018).
- ^ (PL) Huncwot.com, Małgorzata Turewicz-Lafranchi - Zachęta Narodowa Galeria Sztuki, su zacheta.art.pl. URL consultato il 17 dicembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Siedem przestrzeni - Galeria Zderzak, Krakow 1993, ISBN 83-901465-3-3
- Rapaci, Margherita Turewicz Lafranchi, Luca Mengoni, Minelli & Repetto, 1996 (Google Books)
- Margherita Turewicz Lafranchi, Visarte Locarno, 2002 (Google Books)
- Malgorzata Turewicz Lafranchi. Kwiatostany i prace -Galeria Zderzak, Krakow 2002, ISBN 83-87279-25-0
- Biwak, Malgosia Turewicz Lafranchi, Trinitatiskirche, Köln 2005
- Adonis' Garden, Margherita Turewicz Lafranchi, Museo Cantonale d‘Arte, 2007, Lugano (Swissbib)
- Uspiony kapital-Fundacja Profile, Warszawa 2012, ISBN 978-83-931657-8-0
- Traps - Galeria Propaganda, Warszawa 2016, ISBN 978-83-939596-7-9
- Sztuka a wartosci ponadczasowe - Radziejowice 2016, ISBN 978-83-62140-89-3
- Swiatlo w geometrii - Radziejowice 2017, ISBN 978-83-62140-10-7
- Dziekanka artystyczna -Akademia Sztuk Pieknych, Warszawa 2017, ISBN 978-83-65455-61-1
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Margherita Turewicz Lafranchi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su turewicz.com.
- (IT, DE, EN, FR) Margherita Turewicz Lafranchi, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50327056 · ISNI (EN) 0000 0000 1676 5500 · GND (DE) 130171352 |
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