Maurizio Giuseppe di Savoia

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Maurizio Giuseppe di Savoia
Ritratto di Maurizio Giuseppe nella Reggia di Venaria Reale
Duca di Monferrato
Stemma
Stemma
In carica1762 –
1799
SuccessoreOddone Eugenio Maria di Savoia
Altri titoliPrincipe di Savoia
NascitaTorino, 13 settembre 1762
MorteAlghero, 1º settembre 1799 (36 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di Santa Maria, Alghero
DinastiaSavoia
PadreVittorio Amedeo III di Savoia
MadreMaria Antonia di Borbone-Spagna
ReligioneCattolicesimo

Maurizio Giuseppe Maria di Savoia (Torino, 13 settembre 1762Alghero, 1º settembre 1799) fu un principe del Regno di Sardegna.

Monumento a Maurizio Giuseppe di Savoia nel Duomo di Alghero.

Infanzia e giovinezza

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Era figlio del re Vittorio Amedeo III di Savoia e della principessa Maria Antonia Ferdinanda di Spagna.

Nacque nel Palazzo Reale di Torino e ricevette il titolo di duca del Monferrato. Nel 1773, anno di incoronazione del padre, divenne quarto nella linea di successione al trono del Regno di Sardegna.

Con lettere patenti datate 3 giugno 1785 gli vennero date in appannaggio con il titolo di principe le città di Nizza Monferrato e Moncalvo e la località di Roccavignale, tutte site nel Monferrato.[1]

Nel 1788 il re fece allestire l'appartamento riservato al terzo piano del Palazzo Reale di Torino.

Scoppiata nel 1789 la rivoluzione francese, nubi oscure si addensarono sul regno sabaudo: scoppiò la guerra tra il Regno di Sardegna e la Francia della Prima Repubblica nella quale Vittorio Amedeo III, dopo quattro anni della cosiddetta "Guerra delle Alpi", fu sconfitto e nel 1706 fu costretto a firmare l'armistizio di Cherasco; poco dopo morì. Salì al trono il fratello di Maurizio Carlo Emanuele. Nel 1798 i generali francesi, ormai padroni del Piemonte, obbligarono la famiglia reale ad andare in esilio; tutta la corte dovette lasciare la capitale nel dicembre del 1798

A causa dell'esilio, il duca non tornò più nelle sue stanze affacciate sulla piazza Castello a Torino, trovando la morte in Sardegna. Dopo la restaurazione, le sue stanze nel Palazzo Reale di Torino vennero destinate alle sue nipoti, figlie del fratello maggiore Vittorio Emanuele I.

Governatore della provincia di Sassari

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Sotto la minaccia di Napoleone I, dovette lasciare temporaneamente la Sardegna insieme ai fratelli.

Nel giugno del 1799 suo fratello maggiore Carlo Emanuele IV di Savoia lo nominò governatore della provincia di Sassari, titolo che mantenne solo un paio di mesi.

Morì il primo settembre 1799 ad Alghero a causa di un'infezione.

Dopo l'abdicazione di suo fratello Vittorio Emanuele I di Savoia nel 1821, sarebbe spettato a Maurizio Giuseppe salire al trono. La corona passò quindi a loro fratello minore Carlo Felice di Savoia, sotto il cui regno venne concessa la prima Costituzione.

È sepolto nella Cattedrale di Santa Maria di Alghero, in un monumento scolpito da Felice Festa.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Vittorio Amedeo II di Savoia Carlo Emanuele II di Savoia  
 
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours  
Carlo Emanuele III di Savoia  
Anna Maria d'Orléans Filippo I di Borbone-Orléans  
 
Enrichetta Anna Stuart  
Vittorio Amedeo III di Savoia  
Ernesto Leopoldo di Assia-Rotenburg Guglielmo d'Assia-Rotenburg  
 
Maria Anna di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
Polissena Cristina d'Assia-Rotenburg  
Eleonora Maria di Löwenstein-Wertheim-Rochefort Massimiliano Carlo Alberto di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
 
Polissena Maria Khuen von Lichtenberg und Belasi  
Maurizio Giuseppe di Savoia  
Luigi, il Gran Delfino Luigi XIV di Francia  
 
Maria Teresa d'Austria  
Filippo V di Spagna  
Maria Anna di Baviera Ferdinando Maria di Baviera  
 
Enrichetta Adelaide di Savoia  
Maria Antonietta di Borbone-Spagna  
Odoardo II Farnese Ranuccio II Farnese  
 
Isabella d'Este  
Elisabetta Farnese  
Dorotea Sofia di Neuburg Filippo Guglielmo del Palatinato  
 
Elisabetta Amalia d'Assia-Darmstadt  
 
  1. ^ Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (prima parte) (PDF), in Rivista del Collegio Araldico, anno CXIX, giugno 2022, pp. pp. 185-187.

Voci correlate

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Altri progetti

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