Linda Christian
Linda Christian, pseudonimo di Blanca Rosa Henrietta Stella Welter Vorhauer (Tampico, 13 novembre 1923 – Palm Springs, 22 luglio 2011), è stata un'attrice messicana di origine olandese, tedesca, francese e spagnola in voga negli anni quaranta e cinquanta.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata in Messico dall'olandese Gerardus Jacob Welter, ingegnere e amministratore della Royal Dutch Shell, e dalla messicana Blanca Rosa Vorhauer, proveniente da una famiglia di origini tedesche, francesi e spagnole, Linda Christian era la prima di quattro figli. Dopo di lei nacquero Gerardus Jacob (1924), Ariadna Gloria (1930-1998), divenuta anche lei attrice, e Edward Albert (1932). Aspirava da giovane a diventare medico, finché alla fine delle scuole secondarie incontrò Errol Flynn, che la convinse ad abbandonare gli studi e iniziare la carriera cinematografica, procurandole un contratto di sette anni con la Metro-Goldwyn-Mayer. Esordì nel 1944 con la commedia musicale Così vinsi la guerra e si guadagnò presto il soprannome di The anatomic bomb, per la straordinaria bellezza[1]. Nel 1948 recitò nel film Tarzan e le sirene,[2] che fu l'ultima apparizione di Johnny Weissmuller nel ruolo di Tarzan.
Apparve poi nella versione televisiva di Casino Royale (1954), grazie al quale può essere definita la prima Bond girl (Ursula Andress arriverà solo nel 1962), e nel 1963 in un giallo della serie tv L'ora di Hitchcock (Alfred Hitchcock Hour)[1]. Nel 1963 prese parte a International Hotel di Anthony Asquith, con Richard Burton ed Elizabeth Taylor. In Italia girò svariati film, diretti tra gli altri da Camillo Mastrocinque, Francesco Rosi e Aldo Grimaldi. Fu tra i personaggi principali di Nel sole (1967), a fianco della figlia Romina Power e del futuro genero Al Bano.
La sua ultima apparizione sulle scene risale al 1988 nel film Cambiamento d'aria di Gian Pietro Calasso.
Vita privata e altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante la nutrita filmografia, la sua popolarità fu dovuta principalmente al matrimonio con l'attore statunitense Tyrone Power, celebrato a Roma il 28 gennaio del 1949, dopo due anni di fidanzamento, e festeggiato da migliaia di persone. L'abito da sposa fu realizzato dall'atelier delle sorelle Fontana[3]. Le nozze furono un grande evento mediatico[1] e i due sposi vennero anche ricevuti da papa Pio XII. La chiesa scelta per la cerimonia fu la Basilica di Santa Francesca Romana, a pochi passi dal Colosseo, e ispirò il nome della loro primogenita, Romina Francesca Power, nata nel 1951 all'ottavo mese di gestazione, dopo tre aborti (nel secondo, in realtà, partorì un figlio al sesto mese che non sopravvisse).Romina Power - Cercando mio padre - Gremese Editore - 1988 (pagine 148, 161-162)[senza fonte].
La stessa Christian raccontò in un'intervista di aver trascorso il periodo della gravidanza a letto, ferma, «come una malata». Dopo due anni, nel 1953, nacque la secondogenita Taryn Power (Taryn Stephanie Power), che come Romina seguì le orme artistiche dei genitori. La travagliata unione con Power terminò con il divorzio nel 1956.
Poco dopo iniziò una relazione con Alfonso de Portago, finita tragicamente per la morte del pilota nel corso dell'edizione del 1957 della celebre Mille Miglia, quando egli si schiantò con la sua Ferrari, morendo insieme al copilota, il brasiliano Nelson, e a nove spettatori[4]. Durante la sosta a Roma del pilota spagnolo con la sua vettura da corsa, l'attrice gli diede un lungo bacio che sarebbe diventato molto famoso sulla stampa anche internazionale come "Il bacio della morte".[5][6][7][8][9]
In seguito, tra il 1962 e il 1963, fu sposata con l'attore inglese Edmund Purdom, con il quale si stabilì prima a Roma e poi nel Kent, in Inghilterra[10]. Tornò in Italia negli anni immediatamente successivi.
Grazie ai frequenti spostamenti della sua famiglia d'origine tra Medio Oriente, Africa, Europa e America, e al suo amore per i viaggi, divenne una vera e propria poliglotta: parlava correntemente francese, tedesco, olandese, spagnolo, inglese, italiano e superficialmente l'arabo e il russo[4]. Tra i suoi amici ci furono inoltre le persone più influenti della sua epoca. Fu la modella preferita del pittore Diego Rivera. Anche lei amava dipingere, soprattutto ritratti dei suoi otto nipoti. Morì a 87 anni, il 22 luglio 2011, nella sua casa di Palm Springs in California, a causa di un tumore del colon di cui soffriva da tempo[11]. Negli ultimi tre anni della sua vita venne assistita dalla primogenita Romina Power, con la quale, a suo dire, si era riconciliata dopo circa trent'anni d'incomprensioni[12][13].
Rapporto con la nipote Ylenia
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante si vedessero di rado, Linda e la nipote Ylenia Carrisi avevano un buon rapporto.[14] In diverse interviste[12] ha affermato di non credere, come sua figlia Romina e quasi tutti i componenti delle famiglie Carrisi e Power, alla versione della polizia di New Orleans sull'enigmatica scomparsa della nipote, che la darebbe per morta affogata nelle acque del Mississippi nel gennaio del 1994. Aveva dichiarato inoltre "tornerà per il mio funerale", circostanza non verificatasi.[13]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Vacanze al Messico (Holiday in Mexico), regia di George Sidney (1946)
- Il delfino verde (Green Dolphin Street), regia di Victor Saville (1947)
- Tarzan e le sirene (Tarzan and the Mermaids), regia di Robert Florey (1948)
- Uragano su Yalù (Battle Zone), regia di Lesley Selander (1952)
- Tempo felice (The Happy Time), regia di Richard Fleischer (1952)
- Gli schiavi di Babilonia (Slaves of Babylon), regia di William Castle (1953)
- Athena e le 7 sorelle (Athena), regia di Richard Thorpe (1954)
- Il porto del vizio (Thunderstorm), regia di John Guillermin (1956)
- La casa dei sette falchi (The House of the Seven Hawks), regia di Richard Thorpe (1959)
- I pirati del cielo (Abschied von den Wolken), regia di Gottfried Reinhardt (1959)
- I trafficanti di Singapore (Peter Voss, der Held des Tages), regia di George Marischka (1959)
- Appuntamento a Ischia, regia di Mario Mattoli (1960)
- Accadde a Vienna (Das große Wunschkonzert), regia di Arthur Maria Rabenalt (1960)
- The Devil's Hand, regia di William J. Hole Jr. (1961)
- Lasciapassare per il morto, regia di Mario Gariazzo (1962)
- International Hotel (The V.I.P.s), regia di Anthony Asquith (1963)
- ...e la donna creò l'uomo, regia di Camillo Mastrocinque (1964)
- Giungla di bellezze (The Beauty Jungle), regia di Val Guest (1964)
- Il momento della verità, regia di Francesco Rosi (1965)
- El niño y el muro, regia di Ismael Rodríguez (1965)
- 10.32, regia di Arthur Dreifuss (1966)
- 100 ragazze per un playboy (Bel Ami 2000 oder Wie verführt man einen Playboy?), regia di Michael Pfieghar (1966)
- Nel sole, regia di Aldo Grimaldi (1967)
- L'oro del mondo, regia di Aldo Grimaldi (1968)
- Amore inquieto di Maria, regia di Sergio Pastore (1987)
- Delitti, regia di Giovanna Lenzi, Sergio Pastore (1987)
- La tempesta, regia di Giovanna Lenzi (1988)
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]- Climax! – serie TV, episodio 1x03 (1954)
- L'ora di Hitchcock (The Alfred Hitchcock Hour) – serie TV, episodio 1x26 (1963)
- The Dick Powell Show – serie TV, episodio 2x30 (1963)
- Cambiamento d'aria, regia di Gian Pietro Calasso – film TV (1988)
Doppiatrici italiane
[modifica | modifica wikitesto]- Rosetta Calavetta in Athena e le 7 sorelle, Appuntamento a Ischia, La casa dei sette falchi, International Hotel
- Dhia Cristiani in Nel sole, L'oro del mondo
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c E' morta Linda Christian la bellissima di Hollywood, su repubblica.it, La Repubblica, 23 luglio 2011. URL consultato il 23 luglio 2011.
- ^ Linda Christian, ci saluta la mamma di Romina Power, su igossip.it, 23 luglio 2011. URL consultato il 22 maggio 2021.
- ^ Linda Christian, vestendo abiti delle Sorelle Fontana, alimentò la loro fama, in particolar modo con la scelta di una loro creazione per il matrimonio con Tyrone Power.[senza fonte]
- ^ a b Addio a Linda Christian, diva di Hollywood e madre di Romina Power - Adnkronos Spettacolo
- ^ “Il bacio della morte”, la maledizione di Alfonso de Portago nella Mille Miglia del 1957, su it.escuderia.com.
- ^ Alfonso de Portago. Ultimo bacio, ultima corsa, su Sportmemory, 5 maggio 2023. URL consultato il 17 marzo 2024.
- ^ Mille Miglia 1957: come fu l'edizione che ora Mann racconta nel film su Ferrari, su Giornale di Brescia, 10 ottobre 2022.
- ^ Una foto, una storia: Il bacio della morte - Alfonso de Portago, su universofoto.it, 9 ottobre 2023. URL consultato il 18 marzo 2024.
- ^ Linda Christian ricorda l'ultimo incontro a Roma, in La Stampa, 14 maggio 1957, p. 5.«Ci siamo visti per 45 secondi e gli diedi un lungo bacio»
- ^ I SEGRETI DI ROMINA POWER di Cesare Lanza Archiviato il 6 marzo 2013 in Internet Archive.
- ^ Il sole 24 ore - Notizia annunciata dalla figlia Romina Power
- ^ a b Lutto a Hollywood - Addio a Linda Christian | Liguria | cultura | Il SecoloXIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2014).
- ^ a b Leggo - Muore Linda Christian Attrice E Mamma Di Romina Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Linda Christian: " mia nipote, una giovane inquieta e insoddisfatta "
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Linda - A dazzling often shocking memoir by the world's most seductive woman, LINDA CHRISTIAN, her own story told in her own words - Dell editore - Autobiografico.
- Romina Power - Cercando mio padre - Gremese Editore - 1988 - pagine 148, 161-162
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Linda Christian
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Linda Christian, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Linda Christian, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Linda Christian, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Linda Christian, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (DE, EN) Linda Christian, su filmportal.de.
- The anatomic bomb - Galleria fotografica, su starletshowcase.blogspot.com.
- Galleria fotografica come attrice, su fanpix.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2422500 · ISNI (EN) 0000 0001 2117 7743 · LCCN (EN) nr2004037389 · GND (DE) 1061481646 · BNE (ES) XX1004084 (data) · BNF (FR) cb177040698 (data) |
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