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Liburna (traghetto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Liburna
Il Liburna in uscita dal porto di Livorno
Descrizione generale
Tipotraghetto
ProprietàItalia (bandiera) Toremar
Porto di registrazionePortoferraio
Identificazionenominativo internaz.le ITU:
India
I
Whiskey
W
Uniform
U
Hotel
H
(India-Whiskey-Uniform-Hotel)

numero MMSI: 247044300
numero IMO: 8706727

CostruttoriFincantieri
CantiereLivorno, Italia
Varo25 maggio 1988
ConsegnaGennaio 1989
Entrata in servizio29 gennaio 1989
StatoIn servizio
Caratteristiche generali
Stazza lorda1.640,01 tsl
Lunghezza71,15 m
Larghezza14,02 m
Altezza4,8 m
Pescaggio3,6 m
Propulsione2 x GMT 4S 12cyl-Vee (2 x 2.132 kW)
Velocità16,5 nodi (30,56 km/h)
Capacità di carico76 auto
Equipaggio19
Passeggeri700
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Il Liburna è un traghetto appartenente alla compagnia di navigazione italiana Toremar.

Caratteristiche

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Costruito dal Cantiere navale Fratelli Orlando di Livorno, il Liburna è stato varato il 25 maggio 1988 e consegnato alla compagnia il 30 novembre dello stesso anno[1]. L'unità costituisce, insieme alle navi gemelle (Antonello da Messina, Tetide e Filippo Lippi), un'evoluzione del progetto delle unità della classe Driade realizzate tra il 1979 e il 1985: queste navi presentano una poppa aperta, che le rende più funzionali e utilizzabili anche per il trasporto di merci pericolose e fumaioli e alberi sono analoghi a quelli delle due navi costruite nel 1985 (Simone Martini e Giovanni Bellini).

Il Liburna a Livorno nel 2013

La nave dispone di servizi essenziali in virtù dei servizi locali coperti: bar, ristorante, sala TV e solarium sul ponte esterno. Gli ambienti interni sono inoltre dotati d'impianto d'aria condizionata. La capacità di trasporto è pari a 700 passeggeri e 76 automobili.

La propulsione è affidata a una coppia di motori GMT 4S da 12 cilindri in grado di erogare una potenza complessiva di 4.264 kW; la velocità massima raggiungibile è pari a circa 16,5 nodi.

La nave è entrata in servizio nel gennaio del 1989 sulla rotta Livorno-Capraia con scalo presso Gorgona[2]; nel corso della sua vita operativa è sempre rimasta su questa tratta con l'eccezione di alcuni brevi periodi, nell'ottobre 2006 e nella primavera del 2009, in cui ha sostituito due traghetti della Saremar in manutenzione: prima l'Isola di Caprera sulla tratta La Maddalena-Palau[3] e poi l'Ichnusa sulla tratta Santa Teresa di Gallura-Bonifacio.[4] Nel 2012, sono state installate delle controcarene nello stabilimento Fincantieri di Palermo per aumentarne la riserva di galleggiabilità della nave dopo l'entrata in vigore dello Stockholm Agreement. Nel 2014 lo scalo a Gorgona viene soppresso.

Il 24 agosto 2009, subito dopo la partenza da Livorno, si è sviluppato un incendio di lieve entità nella sala macchine che ha costretto la nave a riparare in porto senza causare alcun ferito. Riparati i danni, il Liburna ha ripreso il servizio la sera stessa.[5]

Il 1º ottobre 2009, dopo essere rientrata in servizio da pochi giorni a seguito di manutenzione ordinaria, la nave ha subito un'avaria all'asse dell'elica che l'ha impossibilitata a lasciare il porto di Livorno; il collegamento con Capraia è stato garantito dalla compagna di flotta Aethalia, che ha raggiunto l'isola in serata da Portoferraio[6].

Liburna su pianetanavi.it

  1. ^ Liburna, su naviecapitani.it.
  2. ^ Maurizio Gadda, Toremar S.p.a., su Navi e Armatori - Approdi di Passione. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2011).
  3. ^ Andrea Nieddu, La Maddalena-Palau, troppe corse soppresse, su La nuova Sardegna, 5 ottobre 2006. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2010).
  4. ^ Santa Teresa-Corsica: traghetto assicurato, su La nuova Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna, 13 marzo 2009. URL consultato il 5 gennaio 2010.
  5. ^ Fiamme sul traghetto per Capraia, su Il Tirreno, Gruppo Editoriale L'Espresso, 25 agosto 2009. URL consultato l'8 marzo 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  6. ^ Jimmy Morrone, Si rompe il traghetto Toremar, Capraia isolata, su Il Tirreno, Gruppo Editoriale L'Espresso, 1º ottobre 2009. URL consultato l'8 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).

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