Lamborghini Sesto Elemento
Lamborghini Sesto Elemento | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Lamborghini |
Tipo principale | Coupé |
Produzione | dal 2010 al 2012 |
Esemplari prodotti | 20[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4580 mm |
Larghezza | 2045 mm |
Altezza | 1135 mm |
Passo | 2665 mm |
Massa | 999 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Sant'Agata Bolognese |
Stile | Filippo Perini[2][3] |
Stessa famiglia | Lamborghini Gallardo |
La Lamborghini Sesto Elemento è un'autovettura biposto presentata dalla casa automobilistica italiana Lamborghini al salone dell'automobile di Parigi 2010.
Nome e produzione
[modifica | modifica wikitesto]L'auto prende il nome dal carbonio, 6º elemento della tavola periodica, materiale largamente usato per la sua costruzione; il costo è di circa 1,8 milioni di euro.[4]
Non sono stati prodotti modelli omologati per uso stradale, ma solo 20 esemplari per uso in pista[1].
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il propulsore della Sesto Elemento deriva direttamente dalla Gallardo LP570-4 Superleggera, cioè è un motore V10 di 90° di 5.204 cm³ in grado di erogare 570 CV con una coppia massima di 540 Nm; il motore è abbinato ad un cambio automatico sequenziale a 6 marce in grado di cambiare rapporto in 120 millesimi di secondo; caratteristico è il suo montaggio a sbalzo sul retrotreno e la colorazione di rosso dello stesso. Grazie al peso ridotto e all'iniezione diretta stratificata, i consumi risultano relativamente contenuti rispetto alla tipologia di auto.
L'auto, grazie al rapporto peso/potenza favorevole riesce ad accelerare da 0 a 100 km/h in soli 2,4 secondi.
La Sesto Elemento fa largo uso del carbonio, sono infatti di plastiche rinforzate in fibra di carbonio (CFRP) la cellula dell'abitacolo, l'intera sezione frontale, la carrozzeria, i paraurti (tra l'altro c'è da notare che la parte anteriore e quella posteriore sono state denominate dagli Ingegneri della Lamborghini "cofango", dall'unione delle parole cofano e parafango)[5], i cerchi, i rinforzi di assorbimento d'urto, i bracci delle sospensioni e l'albero di trasmissione (realizzato con tecnologia "Wrapping"). Le strutture in CFRP sono state realizzate dalla Lamborghini nei suoi centri di ricerca ACRC (Advanced Composites Research Center) di Sant'Agata Bolognese in collaborazione con Boeing e l'Università di Washington all'ACSL (Advanced Composite Structure Laboratory) di Seattle.
I terminali di scarico sono realizzati in Pyrosic, un materiale composito di vetro a matrice ceramica in grado di tollerare temperature fino a 900 gradi.
L'auto, viene definita dagli ingegneri della Lamborghini come un Dimostratore Tecnologico (Technological Demonstrator)[6] perché dimostra quanto la Lamborghini possa operare per costruire un'auto che metta in mostra in modo ampio l'utilizzo in larga scala della fibra di carbonio.
Estetica
[modifica | modifica wikitesto]La verniciatura trasparente opaca brevettata dalla Lamborghini, sfrutta le nanotecnologie di micro particelle ceramiche a cui vengono aggiunti microcristalli rossi.
Il risultato è un alone rosso che avvolge la carrozzeria proteggendola grazie alla grande resistenza all'usura della ceramica e creando un particolare effetto estetico.
Gli interni risultano molto essenziali per risparmiare peso, il sedile è una monoscocca in carbonio con gli interni e per la messa a punto ottimale della posizione di guida il volante è regolabile sia in altezza che in profondità così come i pedali, anch'essi regolabili elettricamente.
Scheda tecnica
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Lamborghini Sesto Elemento is sold out, su lambocars.com, 30 giugno 2012. URL consultato il 14 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2013).
- ^ [1]
- ^ [2]
- ^ Lamborghini Sesto Elemento mai usata in vendita a 3 milioni di euro, su Motorionline.com, 6 luglio 2015. URL consultato il 12 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2016).
- ^ Lamborghini Sesto Elemento Il carbonio fa spettacolo - Repubblica.it, su repubblica.it, 29 settembre 2010. URL consultato il 12 novembre 2016.
- ^ (EN) Lamborghini's Sesto Elemento, su topgear.com, 15 settembre 2011. URL consultato il 12 novembre 2016.
- ^ (EN) 2010 Lamborghini Sesto Elemento, su supercars.net, 21 aprile 2016. URL consultato il 27 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lamborghini Sesto Elemento
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sesto Elemento sul sito ufficiale, su lamborghini.com. URL consultato il 14 novembre 2016.