La rivolta delle recluse
La rivolta delle recluse | |
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Titolo originale | Women's Prison |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1955 |
Durata | 79 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,85:1 |
Genere | drammatico, poliziesco, noir |
Regia | Lewis Seiler |
Soggetto | Jack DeWitt |
Sceneggiatura | Jack DeWitt, Crane Wilbur |
Produttore | Bryan Foy |
Casa di produzione | Columbia Pictures Corporation |
Fotografia | Lester H. White |
Musiche | Sidney Cutner, George Duning, Paul Mertz, Karol Rathaus, Hans J. Salter, Walter G. Samuels, Ernst Toch (musiche di repertorio, non accreditati) Mischa Bakaleinikoff (direzione musicale) |
Scenografia | Cary Odell Louis Diage (arredi) |
Interpreti e personaggi | |
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La rivolta delle recluse (Women's Prison) è un film del 1955, diretto da Lewis Seiler e prodotto da Bryan Foy per la Columbia. Pellicola di genere carcerario con un cast quasi tutto al femminile, ha come protagonista Ida Lupino.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Helene Jensen, tutt'altro che una delinquente abituale, viene portata in prigione, in stato di shock. Dal trattamento riservatole fin dal primo giorno – ovvero l'imposizione di una camicia di forza e la reclusione in una cella di isolamento – si evince come Amelia van Zandt, direttrice del braccio femminile del carcere, sia a dir poco solo una fredda esecutrice dei regolamenti, priva di umana compassione e discernimento. O, in altri termini, sia – come Crane, il dottore dell'istituzione, non manca di dirle apertamente –, una pericolosa squilibrata inadatta a ricoprire il ruolo che riveste.
E la situazione peggiora quando Joan Burton, reclusa ormai da un paio d'anni, risulta essere incinta. Il reparto maschile del carcere si trova nello stesso edificio, e Glen – il marito di Joan – ivi detenuto, aveva trovato modo di insinuarsi nel braccio femminile. Il direttore generale dell'istituto penitenziario, Brock, temendo uno scandalo, minaccia di licenziare e rendere la vita difficile alla van Zandt, se non fosse stata in grado di rivelargli – in un lasso di dieci giorni – quale via Glen Burton avesse utilizzato per recarsi dalla moglie.
Amelia van Zandt, messa alle strette, interroga Joan, e la fa oggetto di maltrattamenti fisici che mettono in serio pericolo la sua vita e quella del nascituro. Ne scaturisce una rivolta carceraria: le detenute – mentre Joan Burton muore – si impadroniscono della van Zandt e vogliono ucciderla. Il dottor Crane le distoglie dal loro intento. La rivolta viene sedata. Amelia van Zandt dà ulteriori segni di squilibrio mentale, e le viene a sua volta applicata una camicia di forza.
Crane consiglia al direttore Brock di presentare le dimissioni, in attesa di una probabile grave accusa ventura di omicidio.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film, prodotto dalla Columbia Pictures Corporation, venne girato dal 2 al 21 agosto 1954[1].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il copyright del film, richiesto dalla Columbia Pictures Corp., fu registrato il 1º gennaio 1955 con il numero. Distribuito dalla Columbia, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi nel febbraio 1955[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La rivolta delle recluse, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La rivolta delle recluse, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La rivolta delle recluse, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La rivolta delle recluse, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.