Judith Pipher

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Judith Lynn Pipher

Judith Lynn Pipher, nata Judith Lynn Bancroft (Toronto, 18 giugno 1940Seneca Falls, 21 febbraio 2022), è stata un'astronoma e fisica statunitense di origine canadese. Professoressa emerita di astronomia all'Università di Rochester, ha diretto l'"Osservatorio C. E. K. Mees" dal 1979 al 1994. Nota per aver dato importanti contributi allo sviluppo di array di rivelatori a infrarossi nei telescopi spaziali.

L'asteroide 306128 Pipher è stato chiamato così in suo onore.

Judith Lynn Bancroft nacque nel giugno 1940 a Toronto, Ontario, da Earl Lester Alexander Bancroft e Agnes May Kathleen (nata McGowan) Bancroft.[1] Nominata Junior Miss Homemaker dell'Ontario quando aveva sedici anni,[1] si diplomò alla Leaside High School nel 1958 e coneguì una laurea in astronomia presso l'Università di Toronto nel 1962.[2] Dopo la laurea, si trasferì nella regione dei Finger Lakes, nello stato di New York, dove insegnò scienze e frequentò la Cornell University. Alla fine degli anni '60, lavorò come studentessa laureata di Martin Harwit su un esperimento di telescopio a razzo criogenico.[3] Ottenne il dottorato di ricerca presso la Cornell University nel 1971. La sua tesi, Rocket Submillimeter Observations of the Galaxy and Background,[4] la portò alla ricerca nei campi nascenti dell'astronomia submillimetrica e dell'infrarosso.[5]

Carriera e ricerca

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Pipher entrò a far parte della facoltà del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Rochester nel 1971 come istruttore.[6] Dal 1979 al 1994, Pipher fu direttore dell'Osservatorio C. E. K. Mees dell'Università di Rochester e negli anni '70 e '80 effettuò osservazioni dall'Osservatorio aviotrasportato di Kuiper. Pipher e William J. Forrest ottennero risultati promettenti con una serie di rivelatori di antimoniuro di indio (InSb) da 32×32 pixel in un workshop della NASA ad Ames. Riportarono i loro risultati nel 1983.[7] Quell'anno Pipher e i suoi colleghi furono tra i primi a utilizzare una fotocamera a infrarossi per catturare le galassie starburst.[5]

Per i successivi due decenni, Pipher sviluppò array InSb a infrarossi ultrasensibili con l'aiuto del collega William J. Forrest. L'Infrared Array Camera (IRAC) per il telescopio spaziale Spitzer fu lanciata nell'agosto 2003.[8] Lavorò anche con Dan Watson allo sviluppo di array di tellururo di mercurio e cadmio (HgCdTe). La ricerca osservativa di Pipher si concentrò sulla formazione stellare e le soluzioni da lei progettate furono utilizzate per osservare fenomeni astronomici come le nebulose planetarie, le nane brune e il Centro Galattico.[2] Fu autrice di oltre 200 articoli scientifici.[5]

Pipher era membro di un team dell'Università di Rochester che sviluppò il sensore NEOCam, un sensore di luce infrarossa HgCdTe destinato alla Near-Earth Object Camera proposta. Il sensore migliora la capacità di rilevare oggetti potenzialmente pericolosi come gli asteroidi.[9]

Morì il 21 febbraio 2022 a Seneca Falls all'età di 81 anni.[10][11] Un anno prima, il 18 giugno 2020, nella città di Seneca Falls fu proclamato, in occasione del suo 80° compleanno, il "Dr. Judy Pipher Day".[1]

Premi e riconoscimenti

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  • 2002 - Susan B. Anthony Lifetime Achievement Award dall'Università di Rochester nel 2002.
  • 2007 - Inserita nella National Women's Hall of Fame[12] e coinvolta nella sua amministrazione..[13] Un articolo del 2009 sulla rivista Discover indicava che Pipher era "considerata da molti la madre dell'astronomia a infrarossi".[8]
  • 2020 - Eletta Legacy Fellow dell'American Astronomical Society.[14]

Mentre era alla Cornell, Judith incontrò Robert E. Pipher (1934-2007),[15] che le portò quattro figliastri quando la coppia si sposò nel 1965.[1] I Piphers vivevano a Seneca Falls, New York, dove lei era vicepresidente del consiglio di amministrazione del Seneca Museum.[13]

  1. ^ a b c d (EN) Dr. Judy Pipher Day proclamation, in Finger Lakes Times, 19 giugno 2020. URL consultato il 26 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2022).
  2. ^ a b (EN) Biographical Portraits: Judith Pipher, in Recent Advances and Issues in Astronomy, Westport, Conn., Greenwood Press, 2002, ISBN 978-1-57356-348-2.
  3. ^ (EN) Judith L. Pipher, Being a young graduate student in interesting times — Ignoring the forest for the trees, in Finding the Big Bang, Cambridge, Cambridge University Press, 2009, pp. 339–340, ISBN 978-0-521-51982-3.
  4. ^ (EN) Judith Lynn Pipher, Rocket Submillimeter Observations of the Galaxy and Background, Cornell University, 1971. URL consultato il 26 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2023).
  5. ^ a b c (EN) Judith L. Pipher, in National Women's Hall of Fame. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
  6. ^ (EN) Judith L. Pipher, in University of Rochester. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2013).
  7. ^ (EN) Ian S. McLean, Electronic Imaging in Astronomy: Detectors and Instrumentation, Berlino, Springer, p. 394, ISBN 978-3-540-76582-0.
  8. ^ a b Adam Frank, The Violent, Mysterious Dynamics of Star Formation, in Discover, 26 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2013).
  9. ^ (EN) Kate O'Connell, The new generation of asteroid hunters is here, in Innovation Trail, 17 aprile 2013. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2017).
  10. ^ (EN) Passing of 2007 Inductee and Board of Director emerita Judith L. Pipher, su National Women's Hall of Fame, 23 febbraio 2022. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2022).
  11. ^ (EN) Judith Pipher remembered as a trailblazer in the field of infrared astronomy, in University of Rochester, 25 febbraio 2022. URL consultato il 27 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2022).
  12. ^ (EN) Astronomer Judith Pipher Named to National Women's Hall of Fame, in University of Rochester, 30 gennaio 2007. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2018).
  13. ^ a b (EN) A CONVERSATION WITH: Ginny DeJohn and Judy Pipher, co-chairs, National Women's Hall of Fame Induction Committee, in Finger Lakes Times, 23 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2019).
  14. ^ (EN) AAS Fellows, in AAS. URL consultato il 30 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2021).
  15. ^ (EN) Robert E. Pipher Obituary, in Star-Gazette, 18 dicembre 2007. URL consultato il 26 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2022).
  • (EN) George H. Rieke, Marcia J. Rieke e Craig W. McMurtry, 4, in Judith Pipher (1940–2022), Nature Astronomy, vol. 6, 2022, p. 410, ISSN 2397-3366 (WC · ACNP).
  • (EN) William J. Forrest, Hugh M. Van Horn e Dan M. Watson, 1, in Judith L. Pipher (1940–2022), Bulletin of the AAS, vol. 54, 2022.