John Dering Nettleton
John Dering Nettleton | |
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Nascita | Nongoma, 28 giugno 1917 |
Morte | Golfo di Biscaglia, 13 luglio 1943 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | Royal Air Force |
Corpo | Bomber Command |
Specialità | Bombardamento |
Anni di servizio | 1938-1943 |
Grado | Wing Commander |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Comandante di | No.44 Squadron |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da John Dering Nettleton VC[1] | |
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John Dering Nettleton (Nongoma, 28 giugno 1917 – Golfo di Biscaglia, 13 luglio 1943) è stato un militare e aviatore sudafricano, decorato con la Victoria Cross alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale, e due volte citato nei dispacci, una il 24 settembre 1941 e una il 28 aprile 1942.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Nongoma, in provincia del Natal, il 28 giugno 1917, figlio John Hennah e della signora Ethel Maud Barker,[2] ed era nipote dell'ammiraglio A.T.D. Nettleton.[3] Frequentò il South Africa College School (SACS), e quindi la Western Province Preparatory School di Città del Capo dal 1928 al 1930, dove fu capitano della prima squadra di cricket e di quella di rugby, ed è ricordato anche perché non tollerava il bullismo.[4] Deciso ad intraprendere la carriera militare nella Royal Navy dopo aver lasciato la scuola, sostenne l'esame di ammissione al Royal Naval College di Dartmouth, ma non fu accettato.[1] Entrò allora come cadetto sulla nave scuola General Botha,[4] e conseguito il diploma tre anni dopo divenne 3º Ufficiale sulla nave mercantile Mattawin della Elder Dempster Canada-Sud Africa Line.[1] Dopo circa 18 mesi di esperienza nella marina mercantile ritornò a Città del Capo dove divenne apprendista ingegnere civile presso il consiglio comunale della città.[1]
Nel 1938 andò in vacanza in Gran Bretagna e il 6 ottobre si arruolò nella Royal Air Force,[5] frequentando come allievo pilota dapprima il No.8E e poi la Royal Flight Training School (RFTS) di Reading.[1] Accettato in servizio con ferma breve il 14 dicembre successivo, in quello stesso giorno fu assegnato al No.12 FTS di Grantham, e due settimane dopo fu trasferito al No.11 FTS sulla RAF Shawbury.[1] Conseguito il brevetto di pilota il 22 luglio 1939, il suo primo incarico fu al No.207 Squadron di Cottesmore, trasferito poi al No.98 Squadron di Hucknall il 30 settembre, e alla fine del mese di novembre al No.185 Squadron di Cottesmore.[1] Il No.185 Squadron svolgeva attività di conversione operativa per i piloti destinati ai bombardieri Handley Page Hampden, e vi rimase come istruttore fino al 26 giugno 1941, data in cui fu assegnato al No.44 Squadron allora equipaggiato con gli Hampden.[3][5] Fu promosso ufficiale di volo nel luglio 1940.[5] Il 24 luglio 1941 partecipò all'attacco sul porto di Brest contro gli incrociatori da battaglia Scharnhorst e Gneisenau, e il 3 settembre dello stesso anno fu promosso tenente di volo.[2]
Il No. 44 Squadron di stanza sulla base RAF Waddington,[6] nel Lincolnshire, effettuò la conversione sui nuovi quadrimotori Avro Lancaster verso la fine del 1941.[7] Con l'introduzione del nuovo aereo all'inizio del 1942 il Bomber Command considerò l'idea di effettuare bombardamenti diurni di precisione.[7] Dato l'andamento della guerra sottomarina tedesca contro il naviglio mercantile inglese bersaglio primario venne considerata la fabbrica di motori diesel MAN di Augsburg, in Baviera, dove si realizzavano i propulsori per gli U-Boat.[7] Per tale missione furono predisposti un totale di 12 aerei, sei del No.44 Squadron[N 1] e sei del No.97 Squadron di stanza a RAF Woodhall Spa.[6] Ogni squadron avrebbe predisposto un aereo di rimpiazzo con equipaggio debitamente addestrato.[8] Il volo sarebbe avvenuto a bassa quota, al fine di evitare il rilevamento dei radar, penetrando in profondità nel territorio tedesco con un volo di andata e ritorno di circa 2.000 km.
Per il comando delle missioni e degli aerei del No.44 Squadron fu scelto lui, mentre lo squadron leader J.S. Sherwood avrebbe guidato i sei aerei del No.97 Squadron. Gli aerei, ognuno con a bordo quattro bombe da 450 kg e 9.700 litri di carburante, decollarono alle 15:12 del 17 aprile,[9] attraversando a bassa quota il canale della Manica fino a Dives-sur-Mer.[8] La rotta prevista dagli aerei doveva portarli ad attraversare il fiume Reno presso Ludwigshafen, procedere fino alla punta nord del lago Ammersee e li eseguire la virata che gli avrebbe condotti su Augsburg.[8] Durante la fase di avvicinamento al bersaglio i velivoli avrebbero volato in formazioni di tre, distanziate di 5 km una dall'altra, e arrivati sull'obiettivo a bassa quota sganciato le proprie bombe dotate di spolette a scoppio ritardato di 11 secondi per consentire ai bombardieri di allontanarsi il più possibile e a quelli in arrivo di colpire dopo la loro esplosione.[8]
Gli aerei del No.44 Squadron, che decollati prima avevano distanziato quelli del No.97 prendendo una direzione più a nord,[10] sorvolando innavvertitamente il campo d'aviazione di Beaumont-le-Roger, dove erano stanziati dei velivoli da caccia dello Jagdgeschwader 2 "Richthofen".[10] Alcuni caccia dello Stab/JG2 e della II/JG.2 stavano rientrando alla base, ma quando i loro piloti videro i bombardieri fecero rientrare i carrelli d'atterraggio e si lanciarono all'inseguimento.[10] Il comandante dello JG 2, maggiore Walter Oesau era a terra e salì subito a bordo del suo Messerschmitt Bf 109F decollando precipitosamente insieme a uno dei suoi gregari.[10] Nel corso del combattimento vennero abbattuti quattro dei sei Lancaster, quelli del W/O Beckett, dello F/L Sandford, del W/O Crum,[10] e del W/O Rhodes.[11] Oseau abbatte l'aereo del W/O Rhodes, e in quanto escluso dai voli dovette giustificare ai suoi superiori la sua 101 vittoria con la motivazione che stava facendo un volo di prova e trovatosi in mezzo all'azione aveva abbattuto l'aereo nemico per autodifesa.[12] I due rimanenti velivoli, seppure danneggiati, proseguirono nella missione per altri 800 km, sorvolando la zona montagnosa della Germania del sud a bassa quota, e raggiungendo Augsburg dove incontrarono un pesante fuoco contraereo.[12] I due velivoli sganciarono con precisione le bombe sul bersaglio mettendosi subito su una rotta si scampo.[13] In quel frangente l'aereo del F/O Garwell fu abbattuto, colpito da una granata antiaerea, e il velivolo dovette atterrare in emergenza sfasciandosi al suolo.[13] Leggermente meglio andò ai velivoli del No.97 Squadron che giunsero praticamente indisturbati sul bersaglio sganciando regolarmente le bombe, ma perdendo a causa del fuoco contraereo l'aereo del comandante J.S Sherwood e quello del W/O Mycock.[14]
Pur gravemente colpito il suo aereo, che volava con tre motori, riuscì a rientrare in Gran Bretagna, toccando terra vicino a Blackpool.[1] Il 24 aprile 1942 egli venne insignito della Victoria Cross,[15] la più alta onorificenza militare inglese, e fu quindi inviato in un tour di sei settimane negli Stati Uniti d'America, dove tenne conferenze e ispezionò i complessi industriali americani, ritornando a Waddington nel mese di giugno.[1] Il 1º luglio sposò l'ufficiale di sezione Betty Havelock, di stanza sulla WAAF a Lincoln, e fu quindi trasferito "internamente" alla No 44 Conversion Flight a Waddington.[1] Nel novembre 1942 fu distaccato presso la No.1661 Heavy Conversion Unit, e il 4 gennaio 1943 fu promosso Wing Commander,[14] assumendo nel contempo il comando del 44 Squadron e rientrando in servizio operativo.[1]
Nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1943 il Bomber Command eseguì una missione su Torino,[14] effettuata da 295 Avro Lancaster che sganciano 763 tonnellate di bombe (478 tonnellate di bombe esplosive, tra cui otto blockbusters da ottomila libbre e 203 da quattromila e 285 tonnellate di bombe incendiarie) al fine di costringere il governo fascista del Regno d'Italia a uscire dalla guerra.[1] Decollato alle 22:23 dalla base RAF Dunholme Lodge con il Lancaster KM-Z (ED331) insieme ad altri 13 aerei del suo reparto egli portò a termine la missione, e durante il volo di rientro, mentre sorvolava il golfo di Biscaglia il suo aereo venne intercettato alle 6:30 del mattino da alcuni caccia nemici decollati da un aeroporto a sud di Brest ed abbattuto.[1] Degli aerei che sorvolavano il golfo di Biscaglia quella mattina tre vennero visti mentre venivano abbattuti, mentre di altri sei non si seppe mai più nulla. I loro corpi non sono mai stati recuperati, e sono tutti commemorati nel Memoriale di Runnymede.[5] La sua morte fu annunciata ufficialmente solo il 23 febbraio 1944, quattro giorni dopo (19 febbraio) la nascita di suo figlio, John Dering.[1]
Dopo la fine della guerra il governo della Rhodesia del Sud gli ha intitolato una nuova scuola, la Nettleton Junior School, a Braeside, vicino a Salisbury.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 24 aprile 1942.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tale squadron era conosciuto anche come "Rhodesia" Squadron in quanto molto del personale proveniva da quella nazione.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n VConline.
- ^ a b Tracesofwar.
- ^ a b Evans 2020, p. 36.
- ^ a b Wpps Centenary.
- ^ a b c d Samilitaryhistory.
- ^ a b Delve 1999, p. 22.
- ^ a b c Galbiati 2014, p. 45.
- ^ a b c d Galbiati 2014, p. 46.
- ^ Galbiati 2014, p. 47.
- ^ a b c d e Galbiati 2014, p. 48.
- ^ Galbiati 2014, p. 49.
- ^ a b Galbiati 2014, p. 51.
- ^ a b Galbiati 2014, p. 52.
- ^ a b c Galbiati 2014, p. 53.
- ^ a b Delve 1999, p. 23.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chris Ashworth, RAF Bomber Command 1936–1968, Somerset, Haynes Publishing, 1995, ISBN 1-85260-308-9.
- (EN) Ken Delve, Avro Lancaster, Ramsbury, The Crowood Press, 1999.
- (EN) Bryn Evans, Airmen's Incredible Escapes: Accounts of Survival in the Second World War, Barnsley, Pen & Swords, 2020.
- (EN) Mike Garbett e Brien Goulding, Avro Lancaster in Unit Service, Reading, Osprey Publications Limited, 1970.
- (EN) Alan J. Levine, The Strategic Bombing of Germany, 1940-1945, Westport, Praeger, 1992.
- (EN) Jack E. Thompson e Stephen Thompson, Bomber Crew, Victoria, Trafford Publishing, 2005, ISBN 1-4120-6715-4.
- Periodici
- Fabio Galbiati, Augsburg 17 aprile 1942, in Storia Militare, n. 249, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2014, pp. 45-53.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Dering Nettleton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) THEY FLEW WITH THE ROYAL AIR FORCE ...A selection of distinguished South African airmen who served in the RAF during the Second World War, 1939-1945, su Samilitaryhistory. URL consultato il 26 gennaio 2021.
- (EN) Old Boy: Wing Commander John Nettleton VC, su wpps-centenary.org.za. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2016).
- (EN) Nettleton-John-Dering, su Tracesofwar. URL consultato il 26 gennaio 2021.
- (EN) John Dering Nettleton VC, su VConline. URL consultato il 26 gennaio 2021.
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