Fuori dal mondo
Fuori dal mondo è un film del 1999 diretto da Giuseppe Piccioni.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Caterina, una suora in procinto di prendere i voti perpetui, si ritrova tra le braccia un neonato abbandonato al Parco Sempione di Milano avvolto in un maglione con l'etichetta di una lavanderia. Tentando di scoprire l'identità della madre del piccolo, Caterina conosce Ernesto, il solitario e introverso proprietario della lavanderia dove per qualche tempo ha lavorato una giovane donna di nome Teresa con cui Ernesto ha avuto un rapporto.
La suora ed Ernesto andranno quindi alla ricerca di Teresa, che nel frattempo è tornata da un suo ex compagno. Il piccolo abbandonato sarà alla fine adottato perché Teresa, probabilmente spinta dalla vergogna e dal senso di colpa, si sente incapace di accettare il bambino avuto da Gianfranco, compagno di sua madre.
Mentre Caterina dovrà confrontarsi con il lacerante desiderio di essere madre, Ernesto, deluso dalla speranza di essere lui il padre del neonato che avrebbe dato un senso alla sua vita, dovrà fare i conti con l'impossibilità di vivere con Caterina, con la quale era nato un reciproco rapporto affettuoso. Entrambi compiranno un viaggio interiore e di conoscenza fuori dal mondo abituale in cui vivono e in cui, con serena rassegnazione e pacato rimpianto, saranno costretti dalla fatalità della vita a tornare.
Commento al film
[modifica | modifica wikitesto]In una Milano protagonista, straniata nella fotografia di Luca Bigazzi, tre persone, a partire dal ritrovamento di un neonato abbandonato, penetrano un "altrove " dalle rassicuranti certezze su cui hanno costruito le proprie esistenze: il lavoro (Ernesto), la famiglia (Teresa), la vita religiosa (suor Caterina).
Giuseppe Piccioni, al suo quinto film, affianca in modo discreto, rispettoso, queste derive individuali, introducendo di soppiatto, quasi casualmente, sorridenti foto di gruppo in divisa (il compagno di Teresa coi colleghi di polizia, Ernesto con le dipendenti della lavanderia, Caterina con le sorelle, Teresa con le dipendenti della gelateria in cui lavora).
«Il film rivela l'insensatezza dell'esistere, accettando delle regole astratte necessarie per non impazzire. Poi un giorno deragli, ti innamori, ti capita qualcosa di particolare o vieni assalito dalla paura di morire ed è proprio in questi momenti che comprendi l'incredibile assenza di senso[1]»
In questo viaggio angoscioso, alla ricerca di un senso, che resta poi solo come ricca esperienza dell'essere (la vita dei protagonisti esteriormente continuerà ad essere quella di prima) si avvertono echi di Fuori orario di Martin Scorsese[2]. Le musiche di Ludovico Einaudi sottolineano le emozioni, i turbamenti e le rivelazioni di questo percorso.
Il film ha ottenuto cinque David di Donatello: miglior film, migliore sceneggiatura, miglior produttore, migliore attrice (Margherita Buy), miglior montatore. Il film è stato anche candidato dall'Anica a concorrere come Miglior Film in Lingua Straniera agli Oscar nel 2000.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 - David di Donatello
- Miglior film
- Migliore attrice protagonista a Margherita Buy
- Migliore sceneggiatura a Giuseppe Piccioni, Gualtiero Rosella e Lucia Zei
- Miglior produttore a Lionello Cerri
- Miglior montaggio a Esmeralda Calabria
- Nomination Miglior regia a Giuseppe Piccioni
- Nomination Migliore attore protagonista a Silvio Orlando
- Nomination Miglior colonna sonora a Ludovico Einaudi
- Nomination Miglior sonoro a Amedeo Casati
- 2000 - Nastro d'argento
- Nomination Migliore attrice protagonista a Margherita Buy
- 1999 - Ciak d'oro
- Migliore attrice non protagonista a Giuliana Lojodice[3]
- Migliore sceneggiatura a Giuseppe Piccioni, Gualtiero Rosella, Lucia Zei[3]
- Migliore fotografia a Luca Bigazzi[3]
- Migliore sonoro in presa diretta a Amedeo Casati[3]
- 1999 Festival des Films du Monde de Montréal Gran Prix of the Jury
- 1999 AFI Film Festival Los Angeles. Best Film and Audience Award
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Intervista, a cura di Barbara Frigerio, a Silvio Orlando, in Duel.
- ^ Flavio De Bernardinis, Duel, aprile-maggio 1999.
- ^ a b c d Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12 aprile 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Fuori dal mondo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Fuori dal mondo, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Fuori dal mondo, su FilmAffinity.
- (EN) Fuori dal mondo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Fuori dal mondo, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).