Franco Patrignani
Franco Patrignani | |
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Sindaco di Ancona | |
Durata mandato | 1944 |
Presidente della Deputazione provinciale di Ancona | |
Durata mandato | 1946 – 1948 |
Predecessore | Alessandro Bocconi |
Successore | Arnaldo Ranaldi |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Italiano |
Titolo di studio | Laurea in medicina e chirurgia |
Università | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Professione | Medico |
Franco Patrignani (Chieti, novembre 1901 – Ancona, 28 maggio 1978) è stato un medico e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1901 a Chieti, risultava iscritto alla sezione giovanile del Partito Socialista Italiano di quella città già nel 1919. Nel 1927 conseguì la laurea in medicina presso l'Università di Roma e nel novembre 1939, a seguito di un pubblico concorso, divenne primario medico dell'Ospedale civile di Ancona.[1]
Aderì al Partito Comunista Italiano nel novembre 1943 e, malgrado i bombardamenti a cui era sottoposta Ancona, prese parte alla liberazione della città. Nei due mesi immediatamente successivi ne divenne sindaco per poi ricoprire la carica di presidente della Deputazione provinciale fino al 1948.[1]
Dimessosi dalla carica di primario nel 1954, continuò l'attività all'interno del partito dedicandosi soprattutto all'ambito culturale. Divenne presidente del Circolo Tommasi e successivamente del Circolo della Resistenza. Morì ad Ancona il 28 maggio 1978 all'età di 76 anni.[1]
Archivio
[modifica | modifica wikitesto]Il fondo Franco Patrignani è conservato presso l'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche (IRSMLM). Esso comprende carte relative a tutte le attività svolte da Patrignani dopo la seconda guerra mondiale: la ricostruzione di Ancona, l'attività dei circoli "Tommasi" e "Resistenza", i suoi rapporti con l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e con il Partito Comunista Italiano, il suo impegno nella programmazione ospedaliera e i documenti della causa promossa con l'Ospedale civile di Ancona. Si conservano anche alcuni periodici.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Patrignani Franco, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 22 aprile 2022.
- ^ Fondo Patrignani Franco, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 22 aprile 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Torre (a cura di), Guida agli archivi della Resistenza, in Rassegna degli Archivi di Stato, II/1-2, 2006.
- G. Solaro, Gli archivi dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia e degli Istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea, in C. Pavona (a cura di), Storia d'Italia nel secolo ventesimo. Strumenti e fonti, vol. 3, Roma, Direzione generale per gli archivi, 2003, pp. 183-272.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Patrignani, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.