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Eddie Butler (rugbista)

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Eddie Butler
Eddie Butler nel 2010
Dati biografici
PaeseRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Altezza191 cm
Peso95 kg
Rugby a 15
UnionGalles (bandiera) Galles
RuoloTerza linea centro
Ritirato1988
Carriera
Attività di club[1]
1976-88Pontypool
1976-78Univ. di Cambridge
Attività da giocatore internazionale
1980-84Galles (bandiera) Galles16 (8)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 30 settembre 2022

Edward Thomas Butler, detto Eddie (Newport, 8 maggio 1957Cusco, 15 settembre 2022), fu un giornalista britannico, commentatore televisivo per la BBC e opinionista sportivo dalle colonne del Guardian e dell'Observer; in precedenza fu rugbista a 15 internazionale per il Galles e militò nel ruolo di terza linea centro nel Pontypool.

Edward Thomas Butler era un gallese di prima generazione[1]: suo nonno era un muratore di Scunthorpe, sua madre era londinese e suo padre in gioventù giocò a calcio nel Wycombe e militò nelle squadre giovanili nazionali inglesi[1], e in seguito si trasferì in Galles per lavorare come chimico in uno stabilimento di fibre sintetiche della British Nylon Spinners (in seguito ICI e, infine, DuPont) a Pontypool[2]; i suoi genitori acquistarono inoltre una proprietà a Raglan, nel Monmouthshire, per adibirla a casa-albergo[1].

Attività sportiva

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Dopo le scuole superiori a Monmouth, studiò lingue moderne al Fitzwilliam College dell'università di Cambridge, specializzandosi in francese e spagnolo[3]; nell'anno sabbatico preuniversitario, tuttavia, fu a Madrid per imparare le basi della lingua e trovò anche un posto nella squadra di rugby degli studenti di ingegneria della locale università[3]. Tra il 1976 e il 1978 disputò tre Varsity Match per Cambridge con due vittorie e una sconfitta[3].

Ingaggiato dal Pontypool, debuttò in nazionale nel corso del Cinque Nazioni 1980 a Cardiff contro la Francia[4]; il periodo in cui militò in nazionale fu il meno fruttuoso per il Galles, che non vinse nulla per anni e dovette affrontare un ricambio generazionale dopo i trionfi degli anni settanta[3]; tuttavia le sue prestazioni internazionali lo fecero mettere in evidenza per il tour in Nuova Zelanda dei British Lions del 1983, nel quale tuttavia giocò solo un incontro, un infrasettimanale contro Waikato[5].

Fu, complessivamente, in nazionale fino al 1984, disputando il suo ultimo incontro contro l'Australia durante il tour di fine anno degli Wallabies. Continuò a giocare nel Pontypool fino al 1988[6] per poi intraprendere la carriera giornalistica. Vanta alcuni inviti nei Barbarians tra il 1980 e il 1982, il primo dei quali proprio all'Arms Park contro il Cardiff RFC[7].

Attività giornalistica

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Insegnante durante gran parte dell'attività sportiva, a fine carriera agonistica fu ingaggiato come reporter dal Sunday Correspondent e a seguire da BBC Wales[8]; nel 1991 iniziò la collaborazione come opinionista e inviato con l'Observer e il Guardian[9]. Inizialmente seconda voce del rugby in coppia con Bill McLaren, al ritiro di quest'ultimo nel 2002 Butler divenne cronista titolare[10].

Nella sua attività di cronista alla BBC ebbe modo di occuparsi non solo di rugby, ma anche di altre discipline: fu per esempio la voce televisiva del torneo olimpico di tiro con l'arco a Pechino nel 2008[11] e fece parte del gruppo di telecronisti di servizio agli Invictus Games nel 2016 a Orlando in Florida[12].

In parallelo alla sua attività di giornalista, Butler fu anche attivista e romanziere. Fu sostenitore dell'indipendentismo gallese[13] e attivista di YesCymru, associazione apartitica che persegue tale scopo[2].

Testimonial delle campagne di sensibilizzazione contro il tumore della prostata[2], era presente a diverse iniziative di raccolta fondi; nel corso di una di esse, nel cammino Inca in Perù verso Machu Picchu, morì nel sonno il 15 settembre 2022 a Cusco durante una sosta notturna[1][2][8]. L'ultimo servizio di Butler per la BBC fu un reportage sulla morte della regina Elisabetta II, avvenuta una settimana prima della sua[8]. Butler ha anche scritto tre romanzi e un libro a soggetto sportivo sulla storia dei migliori rugbisti gallesi.

  1. ^ a b c d (EN) Ian Malin, Eddie Butler obituary, in The Guardian, 23 settembre 2022. URL consultato il 5 novembre 2022.
  2. ^ a b c d (EN) Simon Thomas, The real Eddie Butler, his fears for Wales and why Welsh independence is now the only way, in WalesOnline, 21 settembre 2021. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2021).
  3. ^ a b c d (EN) Charles Martland, From Blues to Les Bleus: Eddie Butler on Cambridge and the Rugby World Cup, in The Cambridge Student, Cambridge Students' Union, 28 gennaio 2015. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2019).
  4. ^ (EN) David Irvine, Welsh in tune for record, in The Guardian, 19 gennaio 1980, p. 22.
  5. ^ (EN) Eddie Butler, su lionsrugby.com, British and Irish Lions. URL consultato il 5 novembre 2022.
  6. ^ (EN) Clem Thomas, Power failure, in The Observer, 27 novembre 1988, p. 18.
  7. ^ (EN) Clem Thomas, Victory with a French accent for Beaumont, in The Observer, 6 aprile 1980, p. 31.
  8. ^ a b c (EN) Eddie Butler: Former Wales rugby captain and legendary broadcaster dies aged 65, in BBC, 15 settembre 2022. URL consultato il 5 novembre 2022.
  9. ^ (EN) Eddie Butler, Coaxing life into Wales, in The Observer, 1º settembre 1991, p. 38.
  10. ^ Simon Thomas, Eddie Butler at 63, the Wales rugby captain who walked away and now has a voice instantly recognisable to millions, in Wales on Line, 27 giugno 2020. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2020).
  11. ^ (EN) Eddie Butler, Olympics: Korean archers off target as gold haul is tarnished with silver, in The Guardian, 15 agosto 2008. URL consultato il 5 novembre 2022.
  12. ^ (EN) BBC reveals coverage plans for Invictus Games, in BBC. URL consultato il 5 novembre 2022.
  13. ^ (EN) Eddie Butler: Wales has been abandoned by Westminster, in Nation Cymru, 11 febbraio 2022. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2022).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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