Deportazione di giugno
La deportazione di giugno (in estone: juuniküüditamine; in lettone: jūnija deportācijas; in lituano: birželio trėmimai) fu una deportazione di massa eseguita dall'Unione Sovietica di decine di migliaia di persone dai territori occupati nel 1940-1941: paesi baltici, Polonia occupata (principalmente le odierne Bielorussia occidentale e Ucraina occidentale) e Moldavia.
I trasferimenti
[modifica | modifica wikitesto]La deportazione ebbe luogo dal 22 maggio al 20 giugno 1941,[1] poco prima dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista. I trasferimenti di massa erano finalizzati a rimuovere gli oppositori politici del governo sovietico, non rendere la zona più sicura in vista di un attacco tedesco.[2]
La deportazione ebbe luogo un anno dopo l'occupazione e l'annessione degli stati baltici e della Bessarabia e della Bucovina settentrionale e colpì gli "elementi antisovietici": si trattava perlopiù di ex politici, poliziotti, ricchi industriali e proprietari terrieri.[3] Nella Polonia occupata, si trattò della quarta ondata di deportazioni di massa[4] ed aveva come scopo quello di combattere la "controrivoluzionaria" organizzazione dei nazionalisti ucraini.[3]
La procedura per le espulsioni fu approvata da Ivan Serov e descritta nei dettagli in apposite istruzioni. Intere famiglie furono deportate sulla base di nessuna prova.[4] Gli uomini furono generalmente imprigionati e molti di loro morirono nei campi di prigionia siberiani (i gulag); donne e bambini furono coattivamente spostati[2] negli oblast' di Omsk e di Novosibirsk o, in alternativa, nel Territorio di Krasnojarsk, Altaj o Kazakistan.[1] Il tasso di mortalità tra i deportati estoni è stato stimato intorno al 60%.[2]
Numero di deportati
[modifica | modifica wikitesto]Il numero di espulsi comprende:
Stato | Numero di deportati | ||
---|---|---|---|
Reinsediamento coattivo[5] (rapporti ufficiali dell'NKVD) |
Verso campi di prigionia e reinsediati coattivamente |
Sovrastimati | |
Estonia | 5.978 | 10.000-11.000[2] | |
Lettonia | 9.546[6] | 15.000[6] | |
Lituania | 10.187 | 17.500[7] | |
Polonia | 11.329 (Ucraina occidentale) 22.353 (Bielorussia occidentale) |
24.412 (Bielorussia occidentale)[8] |
200.000-300.000[4][5] |
Romaniaa | 24.360 | 300.000[9] | |
a Sono inclusi nel dato i territori della Moldavia, dell'Oblast' di Černivci e dell'Oblast' di Izmail dell'Ucraina |
Nei media
[modifica | modifica wikitesto]La deportazione di giugno è stata oggetto di numerosi film baltici negli ultimi anni. Il film lituano del 2013 L'escursionista (Ekskursante) ha raccontato i drammatici eventi attraverso gli occhi di una bambina di 10 anni che fugge dal suo campo di prigionia. Il film estone del 2014 Vento di traverso (Risttuules) è un film d'essai basato sulle memorie di una donna deportata in Siberia, e raccontata attraverso tableau vivants girati in bianco e nero. Un altro estone, Ülo Pikkov, ha narrato gli eventi nel cortometraggio animato Memorie del corpo (Kehamälu) del 2012. In Lettonia è stata realizzata la pellicola Le cronache di Melania (Melānijas hronika) uscita nel 2016 che, proprio come Vento di traverso, ricorda le vicende con una protagonista femminile che ha subito la deportazione, ma in uno stile drammatico più convenzionale.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Donald Bloxham e A. Dirk Moses, The Oxford Handbook of Genocide Studies, OUP Oxford, 2010, p. 403, ISBN 978-01-99-23211-6.
- ^ a b c d (EN) Aigi Rahi-Tamm e Andres Kahar, The deportation Operation "Priboi" in 1949 (PDF), in Estonia Since 1944: Report of the Estonian International Commission for the Investigation of Crimes Against Humanity, Tallinn, Commissione internazionale estone per i crimini contro l'umanità, 2009, p. 310, ISBN 978-9949183005. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
- ^ a b (EN) Stephen Lovell, The Shadow of War: Russia and the USSR, 1941 to the present, John Wiley & Sons, 2011, p. 218, ISBN 978-14-44-35159-0.
- ^ a b c (EN) Thomas Lane, Victims of Stalin and Hitler: The Exodus of Poles and Balts to Britain, Springer, 2004, p. 79, ISBN 978-02-30-51137-8.
- ^ a b (EN) Alexander Statiev, The Soviet Counterinsurgency in the Western Borderlands, Cambridge University Press, 2010, p. 167, ISBN 978-05-21-76833-7.
- ^ a b (EN) Leo Õispuu, Name list of persons deported from Estonia 1945-1953, R8/3, Estonian Repressed Persons Records Bureau, 2014, p. 16, ISBN 978-9985-9914-6-6.
- ^ (LT) Vitalija Stravinskienė, Lietuvos lenkų trėmimai: 1941–1952 m., in Istorija. Mokslo darbai, n. 87, 2012, ISSN 2029-7181 . URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2021).
- ^ (EN) Elazar Barkan, Elizabeth A. Cole e Kai Struve, Shared History, Divided Memory: Jews and Others in Soviet-occupied Poland, 1939-1941, Leipziger Universitätsverlag, 2007, p. 193, ISBN 978-38-65-83240-5.
- ^ (EN) Andrei Brezianu; Vlad Spânu, The A to Z of Moldova, Scarecrow Press, 2010, p. 117, ISBN 978-08-10-87211-0.
- ^ (EN) Tristan Priimägi, The Chronicles of Melanie: The dear deported, su cineuropa.org. URL consultato l'11 giugno 2020.