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Gigi Ballista

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Gigi Ballista nel film Signore & signori

Luigi Ballista, detto Gigi (Firenze, 1º dicembre 1918Roma, 2 agosto 1980), è stato un attore italiano.

Con Ronald K. Pennigton in Trastevere

Laureato in giurisprudenza,[1] secondo alcune fonti poco propenso allo studio, ma ugualmente colto per altre, nasce a Firenze da una famiglia originaria di Legnago (in Provincia di Verona) e negli anni del fascismo vive a Padova, dov'è conosciuto per le idee fortemente antifasciste e viene più volte perseguitato. Poco propenso al lavoro negli anni della giovinezza, nel periodo 1943-1945 partecipa alla Resistenza grazie alla conoscenza dell'inglese, facendo da collegamento tra le forze italiane clandestine e gli statunitensi.

In età giovanile si dedica al giornalismo e poi negli anni '50 si impiega nel campo della produzione cinematografica, dove si occupa di procacciare marchi commerciali da inserire nei film,[1][2] e per puro caso inizia l'attività di attore generico con piccole apparizioni. Negli anni 1963-1964 interpreta i suoi primi due ruoli cinematografici nelle pellicole I cuori infranti di Vittorio Caprioli e Gianni Puccini, e I maniaci di Lucio Fulci.[1][2]

Dall'alto in senso orario Quinto Parmeggiani, Gigi Ballista, Alberto Lionello, Sergio Fincato, Giulio Questi ed Elia Guiotto in Signore & signori

Nel 1965 viene contattato da Pietro Germi, che lo vuole nel cast di Signore & signori, nel ruolo del medico Giacinto Castellani.[1] Il successo del film lo fa conoscere al grande pubblico, che rimane colpito in particolare dalla voce roca, e gli vale negli anni a seguire una lunga serie di ruoli da comprimario e, più raramente, da co-protagonista (frequentemente nella parte dell'imprenditore viscido e arricchito). Il film gli fa fare il salto di qualità come attore professionista e caratterista riconosciuto.[2] Appare inoltre in diversi sceneggiati televisivi.[2]

Nel 1969 è protagonista di una serie di sketch della rubrica televisiva pubblicitaria Carosello pubblicizzando le pasticche Valda della Valda Laboratori Farmaceutici. Tra le più note interpretazioni si ricordano Luca di Montemerlo in Le piacevoli notti (1966), il prete don Michele ne L'immorale (1967), Nathaniel Winkle nello sceneggiato di Ugo Gregoretti Il Circolo Pickwick (1968), il principe-industriale nel film La Califfa (1970) di Alberto Bevilacqua, il commendatore La Noce in Giovannona Coscialunga disonorata con onore (1973), il commendatore Caminata in La signora gioca bene a scopa? (1974) e il conte Dallara in Febbre da cavallo (1976). Quest'ultimo, peraltro, risulta essere uno dei cinque ruoli per cui la sua voce venne considerata non adatta al personaggio e pertanto doppiata[1] (vedi sezione Doppiatori italiani).

Nel 1978, grazie al fatto che parlava diverse lingue, il regista Alan Parker gli conferì il ruolo del giudice in Fuga di mezzanotte, film che donò a Gigi Ballista una certa notorietà internazionale e nel quale egli recitò in turco.

Gigi Ballista soffrì persecuzioni dal fascismo a causa della sua omosessualità.[3][4] Visse fin dai primi anni '50 in una mansarda a Roma in Trastevere, arredata con gusto dannunziano, in compagnia del suo domestico, definito "familio" dall'attore ed erede dell'alloggio, fino alla morte avvenuta a 61 anni nel 1980. La sera del 2 agosto, grazie a una telefonata anonima, fu rinvenuto il suo corpo senza vita presso la mansarda romana, disteso sul letto: un infarto lo aveva ucciso, soffriva infatti da tempo di disturbi cardiaci.[5][6]

Doppiatori italiani

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  • Massimo Giraldi, Enrico Lancia e Fabio Melelli, 100 caratteristi del cinema italiano, Gremese Editore.

Altri progetti

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