Cresciuto nel Torino, dopo una stagione al Trento nel 1990 tornò in granata, dove rimase fino al 1994. In quel periodo fece parte della Nazionale italiana Under-21 che vinse l'Europeo di calcio Under-21 1992 grazie al suo goal decisivo a Ferrara nella gara di andata contro la Svezia e partecipò ai Giochi olimpici 1992 a Barcellona. Colpì la traversa, ad un minuto dalla fine, nella gara di ritorno della finale di Coppa UEFA 1991-1992 tra Ajax e Torino; la squadra granata nel corso dello stesso incontro aveva già colpito due legni, quando le sarebbe bastata una rete (in virtù del 2-2 a Torino) per aggiudicarsi il trofeo internazionale[1], ragione per la quale il suo gesto tecnico rimase nella memoria collettiva dei tifosi del Torino come simbolo della "sfortuna" che perseguita la squadra ed il suo pubblico[2].
Nel 1994 passò al Milan di Fabio Capello per 5 miliardi di lire vincendo nel 1995-96 lo scudetto.[3] Nel 1996 si trasferì alla Reggiana di Lucescu. In seguito, trovò un posto da titolare nel Pisa. La stagione successiva passò all'Arezzo e poi all'Aglianese, dove chiuse la carriera nel 2004. Nel 2005 è stato aggredito da un avventore del locale in cui si trovava, venendo colpito alle tempia sinistra.[4][5]
^ Pierfrancesco Palattella, Le partite del cuore: Ajax-Torino, in Rivista Sportiva. URL consultato il 27 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
^Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 11 (1994-1995), Panini, 16 luglio 2012, p. 10.
^Il calciatore Sordo in coma dopo una rissa in un pub, in la Repubblica.