Gian Galeazzo Biazzi Vergani
Gian Galeazzo Biazzi Vergani (Cremona, 19 giugno 1925 – Milano, 7 aprile 2019) è stato un giornalista e scrittore italiano. Ha fatto parte fin dalla fondazione della redazione del quotidiano Il Giornale dopo avere lasciato il Corriere della Sera assieme all'amico e collega Indro Montanelli.[1] È stato caporedattore centrale per poi diventarne nel 1982 condirettore ed essere nominato nel 1991 presidente della società editrice, la Società Europea di Edizioni.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo gli studi al liceo classico di Cremona e la laurea in lettere presso l'Università di Pavia, si dedicò al giornalismo approdando a La Provincia di Cremona. Nel 1955 iniziò la sua collaborazione con il Corsera[2] assunto dall'allora direttore Mario Missiroli.[3] Del Giornale disse: "non è una passione, è quasi una malattia". Il 27 febbraio 1974, abbandonò Il Corriere della Sera, in contrasto con le idee della famiglia Crespi, editori del suddetto quotidiano. Di lì a poco, fu costituita la «Società Europea di Edizioni S.p.A. – Società di redattori». Il Comitato di redazione era composto, oltre che da Biazzi Vergani, da altri protagonisti del Giornale nuovo: Enzo Bettiza, Gianfranco Piazzesi, Leopoldo Sofisti, Renzo Trionfera e Cesare Zappulli.[4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (con Mario Cervi), I Vent'anni del "Giornale" di Montanelli - 25 Giugno 1974, Milano, Rizzoli, 1994 ISBN 9788817843232
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Borghi, Si è spento ieri Gian Galeazzo Biazzi Vergani, presidente della Società Europea di Edizioni, editrice del Giornale, su Primaonline, 8 aprile 2019. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ Laura, Si è spento il giornalista cremonese Gian Galeazzo Biazzi Vergani, su Cremonaoggi, 7 aprile 2019. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ Biazzi Vergani, uomo-macchina e confondatore del Giornale – L'Osservatore, su osservatore.ch. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ Si è spento Biazzi Vergani. Fondò Il Giornale con Montanelli, su ilGiornale.it, 7 aprile 2019. URL consultato il 14 settembre 2022.