[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Giacomo Vender

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Giacomo Vender (Lovere, 9 aprile 1909Ceratello di Costa Volpino, 28 giugno 1974) è stato un presbitero, militare e partigiano italiano.

«Don Giacomo Vender, sacerdote di Dio, uomo con gli uomini, ribelle per amore[1]

Sacerdote nella parrocchia di San Faustino a Brescia, poi parroco di Santo Spirito, antifascista, nel maggio del 1940 si arruola come cappellano militare nel 73º Reggimento Fanteria. Segue il reggimento prima a Trieste e successivamente in Jugoslavia, Piemonte e Francia; dopo l'8 settembre rientra a Brescia e si impegna ad aiutare i militari sbandati, gli ebrei e i perseguitati politici.

Si aggrega ai primi gruppi di partigiani come cappellano, entra poi a far parte del CLN coordinando le bande e assicurando i rifornimenti. Collabora fin dalla sua nascita (5 marzo 1944) al giornale Il Ribelle di Teresio Olivelli[2]. Nella primavera del 1944 collabora con Padre Luigi Rinaldini e don Giuseppe Almici a definire il "Manifesto della resistenza cattolica[3]" e nel 1944 viene arrestato dalle SS. Passa attraverso diverse carceri; una volta liberato organizza le "Massimille", un gruppo di donne con il compito di assistere i detenuti partigiani.

Viene arrestato nuovamente il 19 ottobre 1944[4] e deferito al Tribunale speciale con l'accusa di "associazione antinazionale e disfattismo politico". Il giudice lo condanna a 24 anni di carcere, ridotti a 20 per i suoi trascorsi militari; la condanna gli viene inflitta il 21 aprile 1945, 4 giorni prima della liberazione.

Dal 1946 è assegnato alla chiesa del Quartiere San Vincenzo di Brescia. Quartiere malfamato[5] composto da baracche, era sito ai margini della città sul greto del fiume Mella. L'insediamento fu costruito dall'amministrazione fascista a inizio anni '30 per gli sfollati del quartiere delle Pescherie, quest'ultimo demolito per far posto a Piazza della Vittoria nel centro cittadino.

Nel Quartiere San Vincenzo si impegna per l'emancipazione della sua comunità e lavora alla costituzione della parrocchia (intitolata poi al "Santo Spirito") e alla costruzione della nuova chiesa. Quest'ultima viene completata e inaugurata nel 1969, due anni dopo la completa demolizione del quartiere di baracche avvenuta anche e soprattutto grazie al suo lavoro[6].

Consumato dalla sua missione muore a soli 63 anni per complicanze cardiache[7].

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Brescia dopo la morte gli ha dedicato una via e una scuola; l'anno dopo la sua morte Dario Morelli ha curato la pubblicazione delle lettere dal carcere.

Lovere gli ha intitolato il lungolago da piazza XIII Martiri all'Accademia Tadini[1].

  1. ^ a b M. Campagnoni, Terra di Confine: Costa Volpino, op. cit., p. 348-349.
  2. ^ Massimo Marcocchi, "La vita religiosa a Brescia nella prima metà del Novecento", in: Carlo Annoni (a cura di) Istituzione letteraria e drammaturgia: Mario Apollonio (1901-1971) : i giorni e le opere : atti del convegno, Brescia-Milano, 4-7 novembre 2001, Vita e Pensiero, Milano 2003 -ISBN 88-343-0730-5, pp. 83-102 (§ 5 "La resistenza dei cattolici bresciani", p. 99).
  3. ^ Cgil lombarda - Resistenza bresciana[collegamento interrotto] - visto 16 dicembre 2008; M. Lovatti, Giacinto Tredici vescovo di Brescia in anni difficili, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 2009, pp. 129-135
  4. ^ Giuseppe Bonfanti, Il fascismo (volume 2 di Documenti e testimonianze di storia contemporanea), La scuola, Brescia 1976, p. 261.
  5. ^ "Dare una casa agli sfrattati, demolire l'insano villaggio", in Il Giornale di Brescia, 5 luglio 1951.
  6. ^ Archivio storico della resistenza bresciana e dell'età contemporanea, Don Giacomo Vender: fonti per una biografia, Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia, Anno V, 2009, p. 73-91.
  7. ^ Archivio storico della resistenza bresciana e dell'età contemporanea, Don Giacomo Vender: fonti per una biografia, Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Brescia, Annali - Anno V, 2009, p. pag. 77.
  • Elisa Della Martire "In piedi nella tormenta" testo teatrale sulla vita di Don Giacomo Vender per compagnia Olive a pArte 2022
  • Paolo Corsini, "Don Giacomo Vender: sacerdote, ribelle per amore, apostolo degli sfrattati", in: Inge Botteri (a cura di) Il futuro della Resistenza: tra storia e memoria, Brescia 2004.
  • Laura Gorini, "Don Giacomo Vender. Ritratto di un grande sacerdote", Il giornale di Iseo e del Sebino, ottobre 2008, p. 11.
  • M. Pescini, Don Giacomo Vender, prete della Resistenza, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia, 2005, ISBN 88-86670-56-7
  • Dario Morelli (a cura di), "Lettere di Don Giacomo Vender dal carcere", in La resistenza bresciana. Rassegna di studi e documenti n. 6 (1975), pp. 127–131.
  • D. Morelli, La Resistenza in carcere. Giacomo Vender e gli altri, Istituto storico della resistenza bresciana, Brescia 1981
  • L. Morstabilini (a cura di), Giacomo Vender, Morcelliana, Brescia 2000 (già CE.DOC., Brescia 1989) - ISBN 88-372-1376-X
  • Martino Campagnoni, Terra di confine: Costa Volpino, Bergamo, Novecento Grafico, Dicembre 2011. ISBN non esistente
  • Maurilio Lovatti, Testimoni di libertà. Chiesa bresciana e Repubblica Sociale Italiana (1943-1945), Opera diocesana San Francesco di Sales, Brescia 2015, pp. 99–115
  • Archivio storico della resistenza bresciana e dell'età contemporanea, Don Giacomo Vender: fonti per una biografia, Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia, Annali - Anno V, 2009.
  • è menzionato nel saggio dello storico Mimmo Franzinelli La religione castrense tra ammortizzazione e legittimazione della violenza bellica, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli, 1995

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]