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Buon Natale... buon anno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Buon Natale... buon anno
Virna Lisi e Michel Serrault in una scena del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1989
Durata100 min
Generecommedia, drammatico
RegiaLuigi Comencini
SoggettoPasquale Festa Campanile
SceneggiaturaRaffaele Festa Campanile, Luigi Comencini, Cristina Comencini
ProduttoreFabio Criscuolo, Luigi Patrizi
Casa di produzioneTitanus Produzione/Videoschermo/Rai TV 1/Cité Films/TF1 Films Production
Distribuzione in italianoTitanus distribuzione - Mondadori Video
FotografiaArmando Nannuzzi
MontaggioSergio Buzi
MusicheFiorenzo Carpi
ScenografiaPaola Comencini
CostumiPaola Comencini
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Buon Natale... buon anno è un film del 1989 diretto da Luigi Comencini.

È ispirato all'omonimo romanzo di Pasquale Festa Campanile.

Si tratta dell'ultima produzione realizzata dalla Titanus per il grande schermo negli anni ottanta e in tutto il suo primo secolo di attività; tale casa di produzione per più di vent'anni da allora si è confinata alla fiction televisiva.

Due anziani coniugi di Roma, Gino ed Elvira, non riescono a pagare l'affitto della loro casa, e sono costretti a trasferirsi presso le famiglie delle loro due figlie, le quali non possono permettersi di accoglierli insieme e decidono di dividerseli, uno per ciascuna. Le due famiglie peraltro abitano in zone lontane tra loro e non sono spesso in buoni rapporti. Così separati, a Gino ed Elvira per sdebitarsi non resta che occuparsi delle faccende di casa, oppure badare ai nipoti.

A ciò si aggiunge un improvviso ingelosimento di Gino, che scopre una storia d'amore che la moglie aveva avuto in gioventù prima di sposarsi. I due coniugi tuttavia si riconciliano in occasione di un cenone di Natale a casa di una delle due figlie, durante il quale però le due famiglie hanno un litigio.

Non riuscendo più a sopportare la reciproca lontananza, Gino ed Elvira si lasciano travolgere da un'insolita passione d'amore e decidono di vedersi di nascosto all'insaputa delle famiglie che li ospitano, per timore di essere derisi.

Giunta l'estate, però, Elvira deve accompagnare la figlia in Sicilia e i due non possono più incontrarsi. Gino allora, facendosi aiutare da Abraham, assieme a cui simula il furto di alcuni oggetti racimolando così i soldi necessari, fugge da Roma per raggiungere la moglie a Cefalù. I due coniugi decidono alla fine di rimanere in Sicilia, anche se soli e in ristrettezze economiche, guadagnandosi da vivere come guardiani di un faro.

Riconoscimenti

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Collegamenti esterni

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