Bructeri
Bructeri | ||||
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Il popolo dei Bructeri secondo Tacito, si trovava a fianco dei Tencteri, a nord-est del Reno, fino a quando non fu annientato da Camavi ed Angrivari | ||||
Sottogruppi | faceva parte della popolazione dei Germani occidentali (Istaevones) | |||
Luogo d'origine | lungo la riva destra del Reno,[1] confinavano con i Tencteri a sud, con Camavi ed Angrivari a nord[2] | |||
Lingua | Lingue germaniche | |||
Distribuzione | ||||
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I Bructeri (anche Brutteri) erano una tribù germanica che, tra il 100 a.C. e il I secolo d.C., erano stanziati nella Germania Magna nord-occidentale (Soester Börde), tra i fiumi Lippe e Ems, a sud della foresta di Teutoburgo, oggi nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Si allearono coi Cherusci, i Marsi e i Catti, sotto il comando di Arminio, sconfiggendo nel 9 a.C. le legioni romane guidate da Publio Quintilio Varo nella battaglia di Teutoburgo. Sei anni dopo, uno dei generali comandati da Germanico, Lucio Stertinio, sconfisse i bructeri e devastò le loro terre.
Nel 69/70 d.C. parteciparono alla rivolta dei Batavi ispirata da Velleda, una loro sacerdotessa (vǫlva) poi catturata dai Romani.
Tacito racconta che Camavi ed Angrivari emigrarono nei territori dei Bructeri, dopo averli cacciati e totalmente annientati, in alleanza con altre popolazioni vicine,[2] che lo scrittore latino ringrazia per «offrire diletto allo sguardo romano», senza che Roma dovesse intervenire. Dei Bructeri caddero più di 60.000.[3]
«Suvvia preghiamo che rimanga e si conservi tra i popoli stranieri, se non l'amore verso di noi [Romani], almeno l'odio tra loro, poiché […] niente risulta di più prezioso che la fortuna possa procurarci, se non la discordia dei nostri nemici tra loro.»
All’inizio del IV secolo ripresero di nuovo la guerra contro i Romani e Costantino I li vinse nel 310.
Alla fine, i pochi Bructeri rimasti furono assorbiti dai Franchi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Strabone, VII (Germania), 1.3.
- ^ a b Tacito, De origine et situ Germanorum, XXXIII, 1.
- ^ Tacito, De origine et situ Germanorum, XXXIII, 2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti antiche
- (GRC) Dione Cassio, Storia romana. (testo greco e traduzione inglese).
- (LA) Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC libri duo. (testo latino e traduzione inglese).
- (GRC) Strabone, Geografia. (traduzione inglese libri 1-9, libri 6-14 e traduzione italiana ).
- (LA) Svetonio, De vita Caesarum libri VIII. (testo latino Geografia (Strabone) e traduzione italiana).
- (LA) Tacito, De origine et situ Germanorum. (testo latino , traduzione italiana del Progetto Ovidio e traduzione inglese).
- (LA) Tacito, Annales. (testo latino , traduzione italiana e traduzione inglese).
- (GRC) Tolomeo, Geografia. (traduzione inglese).
- (LA) Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium consulem libri duo. (testo latino e traduzione inglese qui e qui ).
- Fonti storiografiche moderne
- Bructeri, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 giugno 2019.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Brutteri, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.