Barthélemy Boganda
Barthélemy Boganda | |
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Barthélemy Boganda nel 1958 | |
Primo ministro del Territorio Autonomo della Repubblica Centrafricana | |
Durata mandato | 8 dicembre 1958 – 29 marzo 1959 |
Predecessore | Carica creata |
Successore | Abel Goumba |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento per l'Evoluzione Sociale dell'Africa Nera |
Barthélemy Boganda (Bobangui, 8 dicembre 1910 – Boukpayanga, 29 marzo 1959) è stato un politico e presbitero centrafricano.
È stato il leader politico nazionalista di quella che oggi è la Repubblica Centrafricana. Boganda era attivo prima dell'indipendenza del suo Paese nel periodo in cui la nazione, come parte dell'Africa Equatoriale Francese, era amministrata dalla Francia e si chiamava Ubangi-Sciari.
È stato dal 1958 al 1959 Primo ministro dell'entità autonoma della Repubblica Centrafricana.
Nel 1938 fu ordinato prete cattolico, diventando il primo sacerdote indigeno dell'Ubangi-Sciari. Nel 1946, con il permesso del suo vescovo fu eletto al parlamento dell'Unione francese e nel 1949 contribuì alla fondazione del Movimento per l'Evoluzione Sociale dell'Africa Nera. Nel 1950 fu dimesso dallo stato clericale e sposò una francese.
Morì a 48 anni in un disastro aereo alla vigilia delle elezioni, evento che generò diversi sospetti di sabotaggio.
È autore del testo de La Renaissance, inno nazionale centrafricano. Parente di David Dacko, suo successore, lo era anche di Jean-Bedel Bokassa, che rovescerà a sua volta Dacko instaurando uno stravagante e duraturo regime (facendosi addirittura incoronare imperatore).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Boganda, Barthelemy, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Barthélemy Boganda, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Barthélemy Boganda, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Barthélemy Boganda, su Sycomore, Assemblea nazionale.
- (FR) Biografia, su grioo.com. URL consultato il 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2015).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 22244432 · ISNI (EN) 0000 0001 0878 3052 · LCCN (EN) n84216767 · GND (DE) 119460963 · BNF (FR) cb12488439v (data) |
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