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Baldassarre Audiberti

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Baldassarre Onorato Audiberti, nato Balthazar Honnoré Audibert (Annot, 6 gennaio 1761Ottavo di Arezzo, 8 luglio 1852), è stato un religioso francese naturalizzato italiano.

Baldassarre Audiberti in una stampa dell'epoca.

Il suo vero nome era Balthazar Audibert ed era un prete. Era parroco di Rouainette, nel comune di Ubraye. Nel 1791 dopo aver abiurato al giuramento alla Costituzione Civile del Clero, fuggì dalla Francia e venne in Italia.

Fu un pellegrino penitente che per circa 60 anni girovagò per Toscana, Umbria e Lazio. Alcuni lo ritenevano "santo" e gli attribuirono dei miracoli. Nel 1831 il Granduca Leopoldo II lo chiamò al capezzale della moglie Nanny (Maria Anna Carolina di Sassonia) per ottenerne la guarigione[1].

Sua principale attività fu quella di promuovere la collocazione di croci, con i vari simboli della Passione di Cristo (lancia, spugna, galletto, chiodi, martello ecc.), agli incroci, ai bivi ed in altri punti del territorio. Ancora oggi esistono croci dell'Audiberti sull'Amiata, nel Pistoiese, nei dintorni di Volterra, sul Cetona e nei dintorni di Arezzo. Fu sepolto nella chiesa di Ottavo, una minuscola frazione del comune di Arezzo, dove per celebrare i 150 anni dalla morte[2], l'artigiano Roberto Storri realizzò due grandi croci in legno (restaurate nel 2016[3]), sull'esempio di quelle piantate dallo stesso Audiberti. Fu molto amato dalla gente, ma anche da sacerdoti, vescovi, arcivescovi e personalità del Centro Italia. Quando arrivava in un paese, subito una gran folla gli si accalcava intorno e come lui stesso dichiarò alla polizia: Chi mi chiede la benedizione, chi mi dimanda consiglio per salvare l'anima, chi vuol guarigione nelle malattie, chi direzione negli affari.

Ad Agliana nel pistoiese Baldassarre suscitò nel 1843 un grande movimento, ed innalzerà un enorme numero di croci. Invitato dal Curato di San Michele Agliana don Enrico Nesti, vi soggiornò Tra il Marzo e l'Aprile di quell'anno e fu conteso anche ferocemente tra i parroci di San Piero e San Niccolò Agliana. Forse il numero delle croci poste nel territorio delle tre parrocchie superava la cinquantina, nella sola parrocchia di San Michele se ne contavano 24 registrate dal meticoloso don Nesti. Messe quasi sempre ai crocicchi delle strade, molte di esse sono scomparse ma alcune sono ancora esistenti e ben conservate.

Su Baldassarre Audiberti lo studioso di storia locale Santino Gallorini ha scritto nel 2010 il fondamentale volume Pellegrino verso il cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci.[4]

Croci devozionali

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Questo è l'elenco delle croci devozionali documentate dell'Audiberti in varie località dell'Italia centrale.

  • Campi Bisenzio: Quattro croci furono collocate nella Piazza di Capalle (Piazza Palagione), Via delle Torri (oggi via Guido Mammoli), Via di Fornello, Via del Paradiso.
  • Fiesole: numerose croci devozionali oggi perdute[7]
  • Lastra a Signa: Calcinaia, ventidue croci oggi perdute[7]
  • Rignano sull'Arno:[7]
    • Bombone, rifatta nel 1865
    • Casa Siepi, tra Petriolo e Torri, con tabernacolo
    • Torri, sulla strada che porta alla villa di Tutignano, scomparsa e sostituita di recente
    • Torri-Bombone, al bivio che conduce a Petriolo, scomparsa pochi anni fa
    • Volognano, al bivio per Meleto
    • Volognano, in località Masseto
    • Volognano, al bivio per Terenzano
  • Signa: via dei Colli. Ricollocata il 27 marzo 2011
  • Vinci:[7]
    • Sant'Amato, in località Poggioni, scomparsa
    • Fralupaia, lungo la strada tra Vinci e Cerreto, detta la "Croce di Fralupaia", sostituita di recente
    • Santa Lucia, lungo la strada per Sant'Amato, nei pressi della fonte del Romito, è detta "Croce di Fiorino"
  • Arcidosso:[8]
  • Castel del Piano:[8]
    • Casella Bassa
    • Casidore, tra Castel del Piano e Seggiano, collocata nel 1846 e restaurata nel 2000
    • Ciaccine, nota come "Croce delle Ciaccine"
    • Collevergari, all'interno del piccolo centro abitato
    • Fattorone, all'interno di Castel del Piano
    • Montegiovi, nota come "Croce di Montegiovi"
    • Montoto, lungo la strada tra Arcidosso e Castel del Piano, collocata nel 1846 e restaurata nel 2000
    • Noceto, nei pressi della chiesina di Santa Flora, nota come "Croce del Noceto"
    • Pianetta, nota come "Croce della Pianetta"
    • Pian del Ballo
    • Santa Lucia, nota come "Croce di Federigo", collocata nel 1846 e restaurata nel 2000
    • Tepolini, nota come "Croce dei Tepolini"
  • Castell'Azzara: Selvena[8]
  • Montieri:[9]
  • Scansano:[10]
    • Scansano, nota come "Croce di Baldassarre", è situata sulla statale che viene da Grosseto alle porte del paese
    • Pancole, croce simile a quella di Scansano
  • Seggiano:[8]
    • Bivio del Potentino, al bivio per il castello del Potentino
    • Pescina, nota come "Croce della Pescina"
    • Pescina, località Capanne, nota come "Croce delle Capanne"
    • Pescina, località Mugnaini, nota come "Croce dei Mugnaini"
  • Collesalvetti: ricordata nel 1846, oggi scomparsa[11]
  • Rosignano Marittimo:[11]
    • Caletta, all'incrocio tra via della Cava e l'Aurelia, collocata nel 1841
    • Località di Fonte, Giardino, Paradiso, Villa, tutte risalenti al 1841
    • Poderi Fedeli, collocata nel 1841
    • Strada del Mazza, collocata nel 1841
  • Gragnano: ad un incrocio sulla via Pesciatina Vecchia, rimane oggi solo il piedistallo[12]
  • Ponte a Moriano: Croce su alto piedistallo con epigrafe in marmo.

Massa e Carrara

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Radda in Chianti[18]

  • Fabro: all'incrocio tra Via San Basilio e Contrada della Croce

Galleria d'immagini

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  1. ^ Franz Pesendorfer, (a cura di), Il Governo di Famiglia in Toscana, Le memorie del granduca Leopoldo II di Lorena, Sansoni, Firenze 1987, p. 152.
  2. ^ Marco Botti, Ottavo e le Croci di Baldassarre, su amarantomagazine.it, 03/12/2010.
  3. ^ Marco Botti, Restaurate le Croci di Baldassarre a Ottavo di Arezzo, su stamptoscana.it, 19/09/2016. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  4. ^ Marco Botti, Baldassarre Audiberti. Un piantatore di croci nella Toscana lorenese, in Il Settimanale di Arezzo, n. 39, Edizioni Giorgio Vasari, 26/11/2010.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Santino Gallorini, Pellegrino verso il cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2010, pp. 115-121.
  6. ^ Marco Botti, Le Forche di Arezzo, su amarantomagazine.it, 2009.
  7. ^ a b c d Gallorini, op. cit., pp. 121-122.
  8. ^ a b c d e f Gallorini, op. cit., pp. 112-115.
  9. ^ Gallorini, op. cit., pp. 128-129.
  10. ^ Gallorini, op. cit., pp. 122-123.
  11. ^ a b Gallorini, op. cit., pp. 123-124.
  12. ^ Gallorini, op. cit., pp. 124-125.
  13. ^ a b c d e Gallorini, op. cit., p. 125.
  14. ^ a b c d e f g Gallorini, op. cit., pp. 126-129.
  15. ^ a b c d e f Gallorini, op. cit., pp. 129-138.
  16. ^ a b Gallorini, op. cit., pp. 138-139.
  17. ^ Gallorini, op. cit., pp. 139-141.
  18. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Gallorini, op. cit., pp. 141-148.
  19. ^ Gallorini, op. cit., p. 148.
  • Giorgio Batini, Beati loro, vita, morte e miracoli di Santi e Beati della Toscana, Firenze, Edizioni Polistampa, 2002.
  • Santino Gallorini, Le croci di Baldassarre, "InCamper", del 2006, 108, 80-85.
  • Santino Gallorini, Pellegrino verso il cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci, Arcidosso (GR), Edizioni Effigi, 2010.
  • Bini Paolo, Quel "Baldassarre che metteva le croci", in LA VITA, Settimanale della Diocesi di Pistoia, del 12 Maggio 2018 Numero 18, pag. 8.
  • Luca Bertinotti, Le Croci del Mistero, origine, sviluppo e declino delle croci della Passione, da pag. 61 a 84, Pistoia, Edizioni Gli Ori, 2015.
  • Arnaldo Nesti, Terra Betinga, quotidianità e istituzioni in Agliana nel novecento, pag. 111,112,113,114, Agliana (PT), Alia Ad Silvam Editrice1988.
  • Sinibaldo Sottili, storia di un paese senza storia, pag. 199, 200, 201, Arti Grafiche L e F, Pistoia 2008.

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