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Battaglia di Kuisegawa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
battaglia di Kuisegawa
parte del Periodo Sengoku
Data20 ottobre 1600
Luogonei pressi del fiume Kuisegawa, vicino al castello di Ōgaki, provincia di Mino
Esitovittoria coalizione occidentale
Schieramenti
coalizione occidentale leale a Ishida Mitsunariforze leali a Tokugawa Ieyasu
Comandanti
Effettivi
1 3006 000
Perdite
sconosciuteNoisshiki Sukeyoshi
Nakamura Kazuhide (ferito)
Arima Toyouji (ferito)
4 000 uomini
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La battaglia di Kuisegawa (杭瀬川の戦い?, Kuisegawa no tatakai), nota anche come battaglia di Kuzegawa, avvenne il giorno prima della decisiva battaglia di Sekigahara. Dette a Ishida Mitsunari un vantaggio iniziale mentre Tokugawa Ieyasu ebbe numerose perdite e fu costretto a ripiegare a Sekigahara.

Pochi giorni prima del 21 ottobre 1600, Ishida Mitsunari e le sue truppe erano di stanza nel castello di Ōgaki. Stavano valutando la loro situazione quando l'esercito di Tokugawa arrivò due giorni dopo ad Akasaka, a pochi chilometri dalla loro posizione. Vedendo il massiccio esercito davanti a loro, molti soldati dell'esercito occidentale iniziarono a tremare di paura.

Un samurai che non aveva paura fu Shima Sakon. Volendo rialzare lo spirito degli uomini, chiese il permesso di condurre una piccola guarnigione di uomini a testare le difese del nemico[1]. La sua richiesta fu accolta e partì con 500 uomini sul fiume Kuisegawa dividendosi da Akashi Teruzumi il quale aveva almeno 800 uomini e si nascose nella boscaglia. Sakon attaccò il generale più vicino, Nakamura Kazuhide. Attirato dai nemici Kazuhide e i suoi più stretti alleati, Arima Toyouji e Noisshiki Sukeyoshi, seguirono Sakon mentre si ritirava aldilà del fiume. Mentre lo inseguivano furono aggrediti nella boscaglia da Teruzumi e combatterono alla cieca nella foresta fino a quando Sukeyoshi non fu ucciso[2].

Honda Tadakatsu, avvisato degli scontri, si recò immediatamente a Kuisegawa per aiutare la ritirata dei suoi compagni. Quando arrivò ordinò ai feriti Toyouji e Kazuhide di ritirarsi mentre attaccava il campo dell'esercito occidentale per distrarre gli avversari. Mentre la lotta nel campo dell'esercito occidentale continuava, Toyouji e Kazuhide riuscirono a scappare da Kuisegawa, così anche Tadakatsu si ritirò.

Sebbene Toyouji e Kazuhide si ritirarono con successo grazie all'aiuto di Tadakatsu, l'esercito orientale subì perdite significative dalla battaglia e dovette ritirarsi dal territorio di Akasaka, mentre Sakon e Teruzumi tornarono trionfalmente da Mitsunari e il morale del loro esercito fu rialzato. Sulla base della sua esperienza sul campo, Sakon consigliò di spostare la battaglia a Sekigahara. Tokugawa Ieyasu stava guardando la battaglia da un castello in cui risiedeva e fu piuttosto colpito dall'esercito occidentale.

L'esercito occidentale fu vittorioso in questa battaglia e, grazie ad essa, il loro morale delle truppe fu sollevato e mantennero un vantaggio numerico sull'esercito orientale nella battaglia più grande che doveva ancora venire. Sebbene ci fossero state perdite da entrambe le parti, le perdite dell'esercito occidentale furono minime e l'esercito orientale perse un generale, 4.000 uomini e una parte di terreno. L'unità con il più alto numero di vittime fu quella di Sukeyoshi che perse 2.000 uomini nell'assalto e fu ucciso. Non volendo perdere il vantaggio, Mitsunari ordinò al suo esercito di circondare Ieyasu a Sekigahara, dove si sarebbe svolta la più grande battaglia nella storia del Giappone.

Oggi il castello di Ōgaki è un museo per Sekigahara ed è considerato un tesoro nazionale in Giappone.

  1. ^ (EN) Stephen Turnbull, Tokugawa Ieyasu, Osprey Publishing Ltd, 2012, p. 41, ISBN 9781849085748.
  2. ^ (EN) Anthony J. Bryant, Sekigahara 1600, the final struggle, Osprey Publishing Ltd, 1995, p. 48, ISBN 1855323958.