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Arcidiocesi di Danzica

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Arcidiocesi di Danzica
Archidioecesis Gedanensis
Chiesa latina
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Pelplin, Toruń
 
Arcivescovo metropolitaTadeusz Wojda, S.A.C.
AusiliariWiesław Szlachetka[1],
Piotr Przyborek[2]
Arcivescovi emeritiSławoj Leszek Głódź
Presbiteri713, di cui 549 secolari e 164 regolari
1.299 battezzati per presbitero
Religiosi215 uomini, 411 donne
 
Abitanti1.073.339
Battezzati926.220 (86,3% del totale)
StatoPolonia
Superficie2.500 km²
Parrocchie201
 
Erezione21 aprile 1922
Ritoromano
CattedraleSantissima Trinità
ConcattedraleAssunzione di Maria Vergine
Indirizzoul. Biskupa Edmunda Nowickiego 1, 80-330 Gdańsk-Oliwa, Polska
Sito webwww.diecezja.gda.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia
La concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine a Danzica, nota come Mariacka.
Vista aerea della cattedrale e dell'ex monastero cistercense di Oliwa, oggi sede arcivescovile.

L'arcidiocesi di Danzica (in latino Archidioecesis Gedanensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 926.220 battezzati su 1.073.339 abitanti. È retta dall'arcivescovo Tadeusz Wojda, S.A.C.

L'arcidiocesi comprende il litorale baltico orientale del voivodato di Danzica, approssimativamente compreso nei distretti di Danzica e Puck e in parte dei distretti confinanti.

Sede arcivescovile è la città di Danzica, dove si trovano la basilica cattedrale della Santissima Trinità, sita nel quartiere di Oliwa, e la basilica concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine, nota come Mariacka, nel centro della città. Oltre alle due cattedrali, in diocesi sorgono altre tre basiliche minori: la basilica della Beata Vergine Maria Regina della Polonia a Gdynia[3]; e le basiliche di Santa Brigida e di San Nicola a Danzica.

Il territorio si estende su 2.500 km² ed è suddiviso in 24 decanati e 201 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Danzica, istituita nel 1992, comprende due suffraganee:

Danzica fin dal Medioevo faceva parte dell'arcidiaconato di Pomerania della diocesi di Włocławek. Nel 1821, in virtù della bolla De salute animarum di papa Pio VII, con la quale il pontefice riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche del regno di Prussia, questo territorio divenne parte della diocesi di Kulm (Chełmno in polacco), oggi diocesi di Pelplin. Dopo la prima guerra mondiale fu istituita la città libera di Danzica, che dal punto di vista ecclesiastico comprendeva territori non solo della diocesi di Kulm/Chełmno, ma anche dell'arcidiocesi di Varmia, nella Prussia orientale.

Solo il 10% circa della popolazione era polacca, il resto era in maggioranza tedesca. I primi auspicavano l'unione di tutto il territorio della città libera di Danzica alla diocesi di Chełmno, i secondi il suo accorpamento alla sede di Varmia. Le frizioni fra le due nazionalità portarono la Santa Sede il 21 aprile 1922 ad erigere sul territorio della città libera di Danzica un'amministrazione apostolica[4], affidata al conte Edward O'Rourke, russo-polacco di origini irlandesi, già vescovo di Riga.

Tre anni dopo, il 30 dicembre 1925, con la bolla Universa christifidelium di papa Pio XI, fu eretta la diocesi di Danzica sullo stesso territorio dell'amministrazione apostolica e Edward O'Rourke ne divenne il primo vescovo; la nuova diocesi fu resa immediatamente soggetta alla Santa Sede. Tutte le parrocchie esistenti erano di lingua tedesca, e solo nel 1937 O'Rourke istituì 2 parrocchie polacche. Questo fatto suscitò le ire del governo tedesco, che mise in atto una campagna per screditare il vescovo, e per impedirgli di esercitare le sue funzioni; O'Rourke si vide costretto a dare le dimissioni nel mese di giugno del 1938. Gli succedette Carlo Maria Splett di origini tedesche.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale i 12 preti polacchi del clero diocesano furono arrestati e 7 di loro trovarono la morte nelle prigioni tedesche. Anche la maggior parte dei fedeli polacchi della diocesi fu arrestata o deportata.

Terminata la guerra, Danzica perse lo status di città libera e fu integrata nello stato polacco, e la popolazione polacca divenne la maggioranza nella diocesi. Il vescovo Carlo Maria Splett fu arrestato dalle autorità polacche il 9 agosto 1945 e condannato a 8 anni di prigione per attività antipolacche. Uscito di prigione ritornò in Germania dove morì nel 1964, senza tuttavia aver mai dato le dimissioni dalla sua carica di vescovo. La sede fu affidata ad amministratori diocesani: Andrzej Wronka (1945-1951), Jan Cymanowski (1951-1956) e Edmund Nowicki (1957-1964). Alla morte di Splett, Nowicki fu nominato nuovo vescovo di Danzica il 7 marzo 1964.

Questi amministratori diocesani dovettero riorganizzare tutte le attività della diocesi, fondare nuove parrocchie, erigere il seminario vescovile (fondato nel 1957). Erano una ventina i preti al termine della guerra; nel 1965 se ne contavano 112, oltre a 98 sacerdoti religiosi, che gestivano 63 parrocchie raggruppate in 7 decanati.[5]

Il 28 giugno 1972 la diocesi perse la sua indipendenza ecclesiastica ed entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Gniezno.[6]

Il 25 marzo 1992 per effetto della bolla Totus tuus Poloniae populus di papa Giovanni Paolo II è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. Contestualmente furono rivisti i confini diocesani, con la cessione di una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Elbląg[7], e con l'acquisizione dell'intera parte settentrionale della diocesi di Chełmno (oggi diocesi di Pelplin)[8].

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.073.339 persone contava 926.220 battezzati, corrispondenti all'86,3% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 281.000 290.000 96,9 108 70 38 2.601 31 149 58
1970 500.000 524.000 95,4 228 130 98 2.192 116 207 61
1980 599.000 615.000 97,4 235 151 84 2.548 103 216 79
1990 614.000 629.000 97,6 323 232 91 1.900 113 252 100
1999 975.452 1.014.950 96,1 673 474 199 1.449 2 272 557 167
2000 917.105 976.778 93,9 679 483 196 1.350 1 235 534 170
2001 926.761 992.603 93,4 715 496 219 1.296 271 485 175
2002 944.158 993.275 95,1 727 515 212 1.298 262 534 181
2003 917.695 977.552 93,9 728 520 208 1.260 280 564 184
2004 923.195 977.614 94,4 734 527 207 1.257 255 524 186
2006 917.724 982.337 93,4 745 529 216 1.231 259 613 190
2013 900.608 965.077 93,3 738 527 211 1.220 241 448 195
2016 980.000 1.000.122 98,0 744 552 192 1.317 236 452 198
2019 914.258 1.029.384 88,8 731 556 175 1.250 228 468 198
2021 926.220 1.073.339 86,3 713 549 164 1.299 215 411 201

Galleria fotografia

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  1. ^ Vescovo titolare di Vageata.
  2. ^ Vescovo titolare di Musti di Numidia.
  3. ^ Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 21 novembre 2018; Prot. 193/18.
  4. ^ Decreto Sanctissimus Dominus della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari, AAS 14 (1922), p. 312.
  5. ^ Dati pubblicati da Gajewski, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 205.
  6. ^ Bolla Episcoporum Poloniae, AAS 64 (1972), p. 659.
  7. ^ La diocesi di Elbląg ha acquisito i decanati di Nadmorski, Nowy Dwór Gdański, Nowy Staw e Malbork-Kałdowo. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 150
  8. ^ Dalla diocesi di Chełmno ha acquisito i decanati di Gdynia I, Gdynia II, Puck, Wejherowo I, Wejherowo II, Żarnowiec e Żuchowo. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 150
  9. ^ Nominato vescovo titolare di Sofene.
  10. ^ Dal 13 agosto 2020 al 28 marzo 2021, giorno della presa di possesso di Tadeusz Wojda, è stato amministratore apostolico Jacek Jezierski, vescovo di Elbląg.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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