[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Adrien Étienne Gaudez

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Statua raffigurante Parmentier sul piazzale del municipio di Neuilly-sur-Seine.

Adrien Étienne Gaudez (Lione, 9 febbraio 1845Neuilly-sur-Seine, 23 gennaio 1902) è stato uno scultore francese.

Bronzo raffigurante
Le Vainqueur (Il Vincitore), 1897, collezione privata.

Adrien Étienne Gaudez si trasferì a Parigi nel 1862 per iscriversi all'Ecole des beaux-arts de Paris dove, giovanissimo, divenne allievo dello scultore François Jouffroy, insieme ai giovani Jules Blanchard e Léopold Morice. Distintosi per buone capacità artistiche, debuttò come scultore al Salon del 1864 dove espose le sue prime opere in bronzo.

Chiamato alle armi per accorrere alla guerra franco-prussiana, nel 1870 fu recluso come prigioniero di guerra a Magdeburgo. Durante la prigionìa gli fu concesso di scolpire il monumento ai soldati francesi caduti in guerra ed esso fu collocato nel cimitero della città tedesca.

Ritornato in patria Gaudez continuò a dedicarsi alla scultura con successo, partecipando a numerose esposizioni e realizzando autonomamente una mostra personale nell'ottobre del 1883.[1]

Divenuto ormai un personaggio noto nell'ambiente artistico parigino, gli vennero commissionati anche alcuni monumenti commemorativi per Parigi e per il sobborgo residenziale Neuilly-sur-Seine, dove visse fino alla sua morte avvenuta nel 1902.

L'opera di Gaudez comprende una vasta produzione di sculture bronzee di piccolo formato, trofei e monumenti lapidei.

  • Gloire au travail, bronzo, 1890
  • Le Vainqueur, bronzo, 1897
  • Le retour des hirondelles, bronzo,
  • Le Devoir, bronzo
  • Busto di Louis Pasteur, bronzo
  1. ^ Adrien Etienne Gaudez (French, 1845 - 1902) on MutualArt.com
  2. ^ Deposta e fusa sotto il regime della Repubblica di Vichy nel 1942. Nel 1982 è stata e ricollocata una replica dello scultore André Lavaysse, realizzata traendo spunto da un modello in bronzo conservato presso il municipio di Neuilly-sur-Seine.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN71667502 · ISNI (EN0000 0000 6663 9799 · ULAN (EN500061178 · LCCN (ENno2019107228 · BNF (FRcb14974541n (data)