Adriano Pappalardo

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Disambiguazione – Se stai cercando l'album omonimo, vedi Adriano Pappalardo (album).
Adriano Pappalardo
Adriano Pappalardo nel 1972
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1971 – in attività
Album pubblicati9
Studio7
Live0
Raccolte2

Adriano Pappalardo (Copertino, 26 marzo 1945[1]) è un cantautore e attore italiano.

Inizia la sua carriera nel 1971, con un provino alla Numero Uno, neonata etichetta discografica di Mogol. La voce dalle inaspettate venature soul e la veemenza dell'interpretazione (mentre cantava si ferì involontariamente alla testa, ma portò a termine l'esibizione nonostante il sanguinamento) sorprendono i presenti, primo fra tutti Lucio Battisti, tanto che si decide di metterlo subito sotto contratto. Gli viene consigliato di adottare un nome d'arte, ma lui sceglie di tenere il suo vero nome[2].

Con il suo primo 45 giri "Una donna" esordisce in televisione nello speciale Tuttinsieme, in cui Mogol e Battisti presentano la scuderia della nuova casa discografica[3]. Fanno seguito "È ancora giorno" (seconda al Festivalbar 1972) e "Segui lui", entrambi scritti da Mogol e Battisti[3] ed entrambi successi da hit parade[4]. Sempre nel 1972 esce il suo primo 33 giri, intitolato semplicemente "Adriano Pappalardo". Il successivo album California no, prodotto da Claudio Fabi, esce nel novembre 1973.

In questo periodo conosce Lisa Giovagnoli, sua compagna per tutta la vita, che diventerà sua moglie nel 2010; Pappalardo e la Giovagnoli hanno avuto un unico figlio, Laerte, il quale è stato sposato dal 2004 al 2007 con la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli, con la quale nel 2005 è diventato padre di Leon, unico nipote di Adriano.

Nel 1975 passa alla RCA Italiana e pubblica il terzo album Mi basta così. Nello stesso anno prende parte ad una tournée italiana insieme al giovanissimo Umberto Tozzi. Dopo una serie di incisioni poco fortunate — tra cui Ai miei figli che dirò, cover di Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan — il successo torna nel 1979 con Ricominciamo[3][5], preannunciato nell'estate precedente da Voglio lei, dove vengono messe in risalto anche le sue doti di sub specializzato in apnea. Ricominciamo sarà il suo cavallo di battaglia e viene inclusa nel successivo album Non mi lasciare mai (1980).

Nel 1982 riprende la collaborazione con un Lucio Battisti ormai ritiratosi dalla scena pubblica, che produce i suoi successivi lavori Immersione[6] (concept album dedicato al mare e ispirato alla sua passione) e, l'anno successivo, Oh! Era ora. I testi di quest'ultimo album sono scritti, con lo pseudonimo Vanera, da Pasquale Panella, che diverrà l'autore di Battisti. Del suo aspetto fisico inconfondibile e della sua forza interpretativa comincia ad accorgersi qualche produttore cinematografico, che gli propone di recitare in spot pubblicitari, o in veri e propri film. Viene così ingaggiato per ruoli da "duro" o "cattivo", ma si presta anche a interpretazioni da tipica commedia italiana[3][7][8].

Il primo film interpretato è A tu per tu di Sergio Corbucci (1984), a cui fanno seguito Rimini Rimini (1987) e Rimini Rimini - Un anno dopo (1988)[9]. È tuttavia con la fiction La piovra 4 che ottiene il suo più grande successo come attore[10], a cui fanno seguito le due miniserie Classe di ferro e numerosi altri lavori televisivi, fino ai ruoli "impegnati" in Una famiglia per caso[11] e Rita da Cascia. Inoltre nel 1990 partecipa alla terza edizione del musical Aggiungi un posto a tavola di Garinei e Giovannini, nella parte di Toto, lo scemo del villaggio impotente[12][13].

Nel 1994 partecipa alla sitcom Italian Restaurant con Gigi Proietti[14]. Nel 1995 partecipa anche al musical I Cavalieri della Tavola Rotonda di Galli e Capone nel ruolo del Cavaliere Nero[15][16] (personaggio con la particolarità di parlare solo in rima). Nel giugno degli anni 2000 e 2001 ha condotto su Canale 5, insieme a Maurizio Vandelli, Little Tony e Rita Pavone, il varietà musicale I ragazzi irresistibili, nel quale proponeva insieme agli altri cantanti un repertorio musicale dagli anni sessanta in poi[17]. Nel 2003 partecipa al reality show L'isola dei famosi, venendo eliminato nel corso della semifinale con il 60% dei voti[18], classificandosi al terzo posto[19], che lo rilancia come "animale da palcoscenico"[20] e come personaggio da gossip[21][22]; anche il figlio Laerte parteciperà all'Isola, nel 2011.

Le intemperanze in diretta, le risse verbali e le parole forti, pur congruenti al personaggio pubblico di Pappalardo, finiscono per creargli dei problemi, tanto che nel 2006 il direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce, a seguito di un pesante scontro verbale con l'attore e cantante Antonio Zequila[23] avvenuto il 22 gennaio 2006 a Domenica in, condotta da Mara Venier, lo sospende a tempo indeterminato dalla RAI[24][25]. Solo qualche mese prima, era andata in onda la reality-soap Casa Pappalardo[26][27], girato nella sfera domestica del cantante[28][29][30].

Al 2004 risale l'unica partecipazione di Adriano Pappalardo (con il brano Nessun consiglio) al Festival di Sanremo che, secondo alcuni critici, è frutto della sua sovraesposizione mediatica più che del valore artistico del brano in concorso[31]. Nel gennaio 2011 fa ritorno in TV sui Rai 1 come concorrente VIP nella trasmissione I raccomandati. Il 21 maggio 2012 la trasmissione radiofonica Stile libero di R101 lancia l'iniziativa "Maffoni & Lontani Conoscents" per Riccardo Maffoni con una parodia di We Are the World dal titolo We Are the Maffons a cui Adriano Pappalardo aderisce insieme a Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi, Noemi, Paola Turci, Paola & Chiara, gli Afterhours e Paolo Bruni dei Negrita[32].

Il 3 agosto 2016 subisce un grave incidente schiantandosi al suolo con il parapendio sul litorale pontino[33]. Ricoverato presso l'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina ha riportato diversi traumi[34].

Dopo un periodo lontano dalle scene a causa della pandemia da COVID-19, nel settembre 2021 partecipa al programma Star in the Star vestendo i panni di Zucchero e venendo eliminato alla 3ª puntata[35].

Torna poi a fare l'attore dopo oltre vent'anni in Quasi orfano.

Album in studio

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  1. ^ Elenco Artisti Settore Audiovisivo Rappresentati da Nuovo IMAIE (al 31/01/2014) (PDF), su areasoci.nuovoimaie.it, IMAIE. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2015).
  2. ^ Adriano Pappalardo: «Fuori dalla tv per colpa di Mara Venier. Meglio Baudo e la Carrà», su Il Messaggero, 8 giugno 2023. URL consultato il 7 aprile 2024.
  3. ^ a b c d Enrico Deregibus, Dizionario completo della canzone italiana, Firenze, Giunti Editore, 2010, ISBN 978-88-09-75625-0.
  4. ^ Dario Salvatori, Storia dell'hit parade, Roma, Gremese, 1989, ISBN 88-7605-439-1.
  5. ^ Adriano Pappalardo ospite a sorpresa al ristorante Da Rinaldi: 'pazzo' per i cappelletti in brodo, su Altarimini.it, 6 gennaio 2020. URL consultato il 6 maggio 2020.
  6. ^ Adriano Pappalardo negli abissi del synth pop italiano, su Vice, 27 giugno 2017. URL consultato il 6 maggio 2020.
  7. ^ Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, Modena, Panini Comics, 2009, ISBN 978-88-6346-229-6.
  8. ^ Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano: Gli attori dal 1930 ai giorni nostri, Roma, Gremese, 2003, ISBN 88-8440-269-7.
  9. ^ Adriano Pappalardo, su Salento.com, 12 ottobre 2019. URL consultato il 6 maggio 2020.
  10. ^ RAIUNO: RIPROPONE LA PIOVRA (12), in Adnkronos, 30 luglio 1996. URL consultato il 6 maggio 2020.
  11. ^ RAIUNO: UNA FAMIGLIA PER CASO, in Adnkronos, 21 dicembre 2002. URL consultato il 6 maggio 2020.
  12. ^ Aggiungi un posto a tavola, su I Teatri di Reggio Emilia, 28 gennaio 2011. URL consultato il 3 giugno 2022.
  13. ^ Jaja Fiastri, Aggiungi un posto a tavola, su Correrenelverdeonline. URL consultato il 3 giugno 2022.
  14. ^ TV: PAPPALARDO, DALL'ISOLA ALLA FICTION S.RITA DA CASCIA, in Adnkronos, 9 gennaio 2004. URL consultato il 3 giugno 2022.
  15. ^ TEATRO: D'ANGELO E I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA, in Adnkronos, 2 dicembre 1995. URL consultato il 3 giugno 2022.
  16. ^ TEATRO: AL SISTINA I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA, in Adnkronos, 19 dicembre 1995. URL consultato il 3 giugno 2022.
  17. ^ Baroni, p. 377.
  18. ^ Maria Volpe, «Isola dei famosi», eliminato Pappalardo, in Corriere della Sera, 8 novembre 2003. URL consultato il 6 maggio 2020.
  19. ^ Marco Salaris, È successo in TV - 14 novembre 2003: Walter Nudo vince la prima edizione dell'Isola dei Famosi (video), su TVBlog.it, 14 novembre 2018. URL consultato il 6 maggio 2020.
  20. ^ Carmen De Sio, Adriano Pappalardo, un animale da palcoscenico amato anche in tv, su Popcorn TV, 16 novembre 2019. URL consultato il 6 maggio 2020.
  21. ^ È finita l'Isola dei famosi ha vinto Walter Nudo, in la Repubblica, 14 novembre 2003. URL consultato il 6 maggio 2020.
  22. ^ 2004 ricominciamo, su Millionaire, 27 luglio 2012. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2020).
  23. ^ Domenica in, torna la tv trash, su la Repubblica, 23 gennaio 2006. URL consultato il 6 maggio 2020.
  24. ^ Rissa trash Zequila-Pappalardo E la Venier si scusa col pubblico, su la Repubblica, 22 gennaio 2006. URL consultato il 6 maggio 2020.
  25. ^ Rissa in diretta Zequila-Pappalardo Del Noce sospende il programma, su la Repubblica, 23 gennaio 2006. URL consultato il 6 maggio 2020.
  26. ^ Per Adriano un'isola non basta arriva "Casa Pappalardo", in la Repubblica, 22 novembre 2003. URL consultato il 6 maggio 2020.
  27. ^ Parte "Casa Pappalardo" Vita di Adriano, parolacce e wc, in la Repubblica, 29 novembre 2003. URL consultato il 3 giugno 2020.
  28. ^ Dopo l'«Isola» arriva «Casa Pappalardo», in Il Tempo, 23 novembre 2003. URL consultato il 31 maggio 2022.
  29. ^ 'Casa Pappalardo', è polemica "Una parolaccia al minuto", su la Repubblica, 7 dicembre 2003. URL consultato il 6 maggio 2020.
  30. ^ Adesso arriva "Casa Pappalardo", in Messaggero Veneto, 23 novembre 2003. URL consultato il 27 settembre 2020.
  31. ^ Massimo Falcioni, Adriano Pappalardo: "Isola dei famosi esperienza dura, presi 30 mila euro", su TVBlog.it, 29 maggio 2018. URL consultato il 6 maggio 2020.
  32. ^ Scopri Stile libero, su stilelibero.r101.it, Stile libero. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2012).
  33. ^ Emiliana Costa, Adriano Pappalardo scoppia in lacrime a Vieni da me. «Ho rischiato di morire...». Caterina Balivo commossa, su Leggo, 22 gennaio 2020. URL consultato il 6 maggio 2020.
  34. ^ Renato Franco, Adriano Pappalardo: incidente (e fratture multiple) in parapendio, in Corriere della Sera, 4 agosto 2016. URL consultato il 18 aprile 2021.
  35. ^ Marco Leardi, Star in the Star: fuori Zucchero (Adriano Pappalardo) e Madonna (Daniela Martani), in DavideMaggio.it, 1º ottobre 2021. URL consultato il 31 maggio 2022.
  36. ^ RAIDUE: STUPIDO HOTEL (2), in Adnkronos, 8 gennaio 2003. URL consultato il 3 giugno 2022.
  • Joseph Baroni, Dizionario della televisione, Raffaello Cortina Editore, 2005, ISBN 88-7078-972-1.

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