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Annette von Droste-Hülshoff

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Annette von Droste-Hülshoff
La casa di Annette von Droste-Hülshoff a Meersburg (Germania).

Anna Elisabeth Franziska Adolphine Wilhelmine Louise Maria Freiin von Droste zu Hülshoff (Castello Hülshoff, 10 gennaio 1797Castello Meersburg, 25 maggio 1848) è stata una scrittrice e poetessa tedesca.


Proveniente da una famiglia nobile cattolica, venne educata in modo rigido con un'impronta conservatrice, anche se la sua formazione culturale fu molto ampia.

Di salute cagionevole e di tendenze malinconiche, la Droste, dopo una delusione d'amore compose in giovane età un buon numero di inni sacri che già nel 1820 raggiunsero la considerevole cifra di venticinque. La madre, però, disapprovò questa attività letteraria e la fece sospendere.[1]

Dopo la morte del padre si ritirò in campagna, conducendo una esistenza solitaria, interrotta solamente da qualche visita a centri culturali situati a Coblenza, Colonia e Bonn.

In questo periodo compose ballate, poemetti narrativi e un romanzo intitolato Die Judenbuche ("Il faggio dell'ebreo") di non grande valore artistico, tranne che per qualche spunto anticipatore ricorrente nelle successive liriche, come ad esempio la descrizione del paesaggio vestfalico.

Nel 1840 intraprese una relazione con lo scrittore Levin Schücking ed a causa di continue crisi d'asma si ritirò a vivere nel castello di suo cognato, sul lago di Costanza.

In questi anni la poetessa produsse le migliori opere della sua carriera, a cominciare dalla raccolta Letzte Gaben ("Ultimi doni"), ispirata soprattutto dalla natura. Il suo stile lirico venne definito pre-impressionistico, mentre per i contenuti fu considerata anticipatrice del realismo, e infine per le atmosfere e la sensibilità venne accostata all'ultima ondata di Romanticismo.

  1. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.266
  • E. Staiger, A. von Droste, Berna, 1933

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