Crisi sino-indiana per i territori di confine

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Aksai Chin
Aksai Chin - Localizzazione
Aksai Chin - Localizzazione
Territorio a status conteso
Motivo del contenziosoAnnessione alla Cina nel 1962, in seguito alla guerra con l'India
Situazione de factoFa attualmente parte della Regione autonoma uigura dello Xinjiang
Posizione della Cina
Sintesi della posizioneCosì come il Tibet, anche l'Aksai Chin è parte della Cina.
Nome completoAksai Chin
Nome ufficiale阿克赛钦 Ākèsàiqīn
Suddivisione amministrativaRegione autonoma uigura dello Xinjiang
Posizione dell'India
Sintesi della posizioneL'Aksai Chin è parte del Ladakh
Nome completoAksai Chin
Nome ufficialeअकसाई चिन Aksai Chin
Suddivisione amministrativaLadakh
Informazioni generali
Area37.244 km²
PopolazioneQuasi disabitato ab.
ContinenteAsia
Arunachal Pradesh
Arunachal Pradesh - Localizzazione
Arunachal Pradesh - Localizzazione
Territorio a status conteso
Motivo del contenziosoMancato accordo sulla geografia dei confini nel 1960[1] e tensioni alternatesi in seguito alla guerra del 1962
Situazione de factoTrattasi di uno Stato della Federazione indiana
Posizione dell'India
Sintesi della posizioneL'Arunachal Pradesh è uno Stato della Federazione indiana, proprio come ha deciso di esserlo anche il Sikkim, nel 1975
Nome completoArunachal Pradesh
Nome ufficialeअरुणाचल प्रदेश
Suddivisione amministrativaArunachal Pradesh
Posizione della Cina
Sintesi della posizioneLa cessione dell'Arunachal Pradesh all'India britannica da parte del Tibet, ratificata con l'Accordo di Simla, è illecita così come tutta la politica del Tibet indipendente
Nome completoTibet meridionale
Nome ufficiale藏南 Zangnan
Informazioni generali
Area87.743 km²
Popolazione1.382.611 ab.
ContinenteAsia

La Crisi sino-indiana per i territori di confine è una disputa territoriale tra Cina e India su diverse aree limitrofe, come l’Aksai Chin e l’Arunachal Pradesh, per oltre 120.000 km² nella regione del Kashmir.

Ha origine dal cosiddetto "Grande gioco", quando Regno Unito e Impero russo si contendevano l'egemonia sull'Asia: il Tibet, infatti, aveva fatto ampie concessioni territoriali all'India britannica (ratificate con Accordo di Simla). La Cina, a differenza dell'India odierna, non riconosce la validità di tali cessioni e rivendica la sovranità su tutto il Tibet.

L'area dal 1865 al 1947 fece formalmente parte dello stato principesco, sotto protettorato britannico, del Kashmir e Jammu. La parte più ad ovest del confine orientale sino-indiano, il Regno del Sikkim, fu un protettorato prima britannico, fino al 1947 e poi indiano sino al 1975, quando votò l’annessione all’India.

Contemporaneamente all'indipendenza di India e Pakistan del 1947, scoppiò per il controllo del Kashmir un conflitto tra le due nazioni che si concluse l'anno dopo con una linea di controllo che divideva in due la regione.

Il conflitto del 1962

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È seguito il tentativo diplomatico, senza mediazione britannica, tra India e Cina di accordarsi sulla geografia dei confini nord-orientali della regione, nel 1960[1]. È degenerata in un breve conflitto nell’ottobre-novembre 1962, nel quale sono morti oltre 2.000 soldati, con la vittoria cinese. Il confine provvisorio fu fissato dalla linea di controllo effettivo

La spartizione

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La più occidentale di queste è la regione dell’Aksai Chin, divenuto cinese, nel 1962, in seguito alla sconfitta indiana. Questa è amministrata dalla Cina e tuttavia sempre rivendicata dall’India, che la considera parte del territorio del Ladakh, mentre invece è stata annessa dai cinesi alla Regione autonoma uigura dello Xinjiang. A differenza della limitrofa Regione Autonoma del Tibet, lo Xinjiang non confina affatto con l’Aksai Chin ed è anzi distante diverse centinaia di chilometri. L’Aksai Chin è un territorio montuoso, spopolato e tuttavia d’interesse strategico: si trova, infatti, anche a ridosso del confine con il Pakistan.

Ad est, invece, (sotto la Linea McMahon, che è riconosciuta dall’India, ma non dalla Cina in quanto ratificata dal Tibet nel 1914, quando cioè era ancora indipendente)[2] è l’Arunachal Pradesh (già “N.E.F.A.”, "North-East Frontier Agency") ad essere disputato. Si tratta di un intero Stato della Federazione indiana. Nonostante la guerra del ’62, il confine orientale è rimasto lo stesso e si è arrivati ad un accordo, solo nel 1996, sulla cosiddetta “Linea attuale di controllo”.

Il contenzioso

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Mentre rimane ancora in sospeso, pertanto, la vasta e deserta area montagnosa di 40.000 chilometri quadrati a nord del Kashmir, la diplomazia si sta muovendo. Sul contenzioso relativo a questa zona, i due stati hanno già avviato un tentativo di risoluzione: nel 2004, il premier cinese Wen Jiabao e quello indiano Manmohan Singh, durante il loro incontro nella capitale indiana, avevano confermato la "volontà politica" di risolvere il problema dei confini e avevano stabilito delle "linee guida" per raggiungere lo scopo. Entrambi poi hanno anche nominato dei "rappresentanti speciali" con l'incarico di avviare trattative e confronti in materia. Nel frattempo, entrambe le nazioni hanno ridotto le forze militari presenti sulla linea armistiziale.

Nel 2006, tuttavia, l’Ambasciatore cinese in India ha rivendicato il possesso dell’Arunachal Pradesh[3] e nel 2009 l’India ha accresciuto le proprie truppe sul confine[4]. Questo Stato indiano conta oltre un milione di abitanti.

  1. ^ a b Fisher, Margaret W.; Rose, Leo E.; Huttenback, Robert A. (1963). Himalayan Battleground: Sino-Indian Rivalry in Ladakh.
  2. ^ Calvin, James Barnard (April 1984). The China-India Border War. Marine Corps Command and Staff College. Retrieved 14 October 2011.
  3. ^ "Arunachal Pradesh is our territory: Chinese envoy", Rediff India Abroad, 14 November 2006.
  4. ^ The China-India Border Brawl, Wall Street Journal, 24 June 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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