Cibi ultralavorati

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Patatine e altri alimenti ultra trasformati a Walmart, Wenatchee Washington
Associazione tra il tipo di dieta e l'infiammazione in bambini ed adolescenti.
Tendenze negli acquisti di alimenti ultra trasformati dal 1984 al 2016 nelle famiglie messicane
Percentuali di cibi ultralavorati negli acquisti casalinghi in Europa nel 2018
Effetti dei cibi ultralavorati sul corpo umano

I cibi ultralavorati, detti anche cibi ultratrasformati o ultraprocessati (in inglese: ultra-processed foods, o UPF) sono prodotti alimentari e bevande che hanno subito specifici tipi di trasformazione dei prodotti alimentari, di solito da aziende multinazionali molto grandi dette 'Big Food'.[1][2]

Questi alimenti sono progettati per essere "convenienti, consumati in movimento, iperpalatabili e attraenti per i consumatori e, soprattutto, il segmento più redditizio del portafoglio delle aziende Big Food a causa degli ingredienti a basso costo di questi alimenti".[1]

Il concetto di cibo ultra-elaborato è stato inizialmente sviluppato e coniato dal ricercatore brasiliano di nutrizione Carlos Monteiro, con il suo team presso il Center for Epidemiological Research in Nutrition and Health (NUPENS) presso l'Università di San Paolo, Brasile.[3]

La sua logica è che con l'alimentazione e la salute ora, il problema non è il cibo, né i nutrienti, quanto l'elaborazione, e "dal punto di vista della salute umana, la divisione più saliente di cibo e bevande è in termini del loro tipo di trattamento, grado e finalità dello stesso".[4]

Le specifiche e le definizioni degli alimenti ultra-trasformati sono disponibili nei rapporti pubblicati dalle agenzie delle Nazioni Unite, più recentemente nel 2019,[2] nel database Open Food Facts[5] e nei media.[6]

Essi sono:

Gli alimenti ultra trasformati sono la quarta categoria nel sistema di classificazione alimentare NOVA in base alla natura, all'entità e allo scopo della lavorazione industriale degli alimenti. Le altre tre categorie sono:

  • Alimenti non trasformati o minimamente trasformati
  • Ingredienti industriali trasformati
  • Alimenti trasformati[2]

La lavorazione in quanto tale è essenziale, ed è praticamente tutto il cibo che viene elaborato in qualche modo.[7]

Il termine ultra-elaborazione si riferisce alla lavorazione di ingredienti industriali derivati da alimenti, ad esempio mediante estrusione, stampaggio, rimodellamento, idrogenazione e idrolisi. Gli alimenti ultra trasformati generalmente includono anche additivi come conservanti, dolcificanti, esaltatori sensoriali, coloranti, aromi e coadiuvanti tecnologici, ma poco o nessun alimento intero. Possono essere fortificati con micronutrienti . L'obiettivo è quello di creare prodotti alimentari pronti o pronti da riscaldare durevoli, convenienti e appetibili adatti ad essere consumati come snack o per sostituire piatti e pasti preparati al momento.[4][8]

Ricerche scientifiche

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Vi è un'associazione positiva tra il consumo di alimenti ultra elaborati e il grasso corporeo durante l'infanzia e l'adolescenza.[9] Inoltre, non esiste nessuno studio che ha riportato un'associazione tra UPF e risultati benefici per la salute.[10]

Una ricerca messicana ha rilevato che gli acquisti di alimenti ultra-trasformati sono raddoppiati negli ultimi tre decenni e gli alimenti acquistati non trasformati o minimamente trasformati sono gradualmente diminuiti (vedi immagine).[11]

Un maggiore consumo di alimenti ultra-trasformati è associato all'eccesso di peso e questa associazione è più pronunciata tra le donne.[12]

Il consumo di cibi ultra processati è stato associato, in uno studio condotto negli USA e pubblicato nel 2022, ad un aumento del cancro al colon. In particolare, sono stati rilevati 3216 casi di carcinoma colonrettale (maschi=1294, femmine=1922) ed i maschi che maggiormente consumavamo alimenti ultraprocessati avevano, rispetto alla controparte con la minor assunzione, un aumento del rischio del 29% (hazard ratio: 1.29, intervallo di confidenza al 95%: 1.08 - 1.53). Nella popolazione femminile, una tale associazione, invece, non è stata riscontrata sebbene in una sotto analisi (alimenti già pronti da mangiare) sia stata rilevata un'associazione statisticamente significativa (hazard ratio: 1.17, intervallo di confidenza al 95%: 1.01 - 1.36).[13]

Un altro studio pubblicato sulla medesima rivista nel 2022, ha associato un maggior consumo di alimenti ultraprocessati ad un aumento della mortalità complessiva (hazard ratio:1.19, intervallo di confidenza al 95%:1.04 - 1.35) e cardiovascolare (hazard ratio:1.32, intervallo di confidenza al 95%:1.06 - 1.64).[14]

Casi notevoli

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A seguito di un'allerta di 60 milioni di consumatori, pubblicata il 12 aprile 2018, l'azienda Danone è chiamata a rispondere a una commissione d'inchiesta governativa per spiegare le differenze tra le sue promesse per la salute e la natura a basso contenuto di nutrienti e persino rischiosa di diversi prodotti ultra trasformati nella sua gamma "salute" (in particolare Actimel, Activia fruit, Danette, Danao, Taillefine, eccetera).[15]

Nel giugno 2021, in un documento interno visionato dal Financial Times,[16] la Nestlé ammette che oltre il 60% dei suoi prodotti alimentari non fa bene alla salute, a partire dal 99% dei gelati in distribuzione; ciò in particolare per l'alto contenuto di zuccheri e sodio.[17] In particolare il documento mette in luce che circa il 70% dei prodotti alimentari, il 96% delle bevande (escluso il caffè puro) e il 99% di pasticceria e gelati non raggiunge la soglia di salubrità; va meglio per le acque e i prodotti lattiero-caseari (60%).[18] Nel documento visionato dal Financial Times viene riportato che alcuni suoi prodotti o categorie di prodotti non saranno mai salutari, indipendentemente dalle possibili migliorie da poter apportare.[19][20] Non fanno parte di questi prodotti insalubri, secondo la multinazionale che li valuta con il nutri-score, quelli per neonati, il caffè, il cibo per animali o i prodotti legati alla nutrizione medica specializzata.[21]

  1. ^ a b Caitlin Scott, Sustainably Sourced Junk Food? Big Food and the Challenge of Sustainable Diets, in Global Environmental Politics, vol. 18, n. 2, maggio 2018, pp. 93–113, DOI:10.1162/glep_a_00458, ISSN 1526-3800 (WC · ACNP).
  2. ^ a b c d Monteiro CA, Cannon G, Lawrence M, Costa Louzada M, Pereira Machado P, Ultra-processed foods, diet quality, and health using the NOVA classification system., Rome, Food and Agriculture Organisation of the United Nations, 2019.
  3. ^ Center for Epidemiological Research in Nutrition and Public Health, University of São Paulo, Faculty of Public Health, su fsp.usp.br.
  4. ^ a b Monteiro CA, Nutrition and health. The issue is not food, nor nutrients, so much as processing, in Public Health Nutrition, vol. 12, n. 5, maggio 2009, pp. 729–31, DOI:10.1017/S1368980009005291, PMID 19366466.
  5. ^ 4 - Ultra processed food and drink products, su world.openfoodfacts.org.
  6. ^ (EN) Bee Wilson, How ultra-processed food took over your shopping basket, in The Guardian, 13 febbraio 2020, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 6 aprile 2020.
  7. ^ 4, su Ultra processed food and drink products. URL consultato il 19 maggio 2021.
  8. ^ Carlos Augusto Monteiro, Geoffrey Cannon, Jean-Claude Moubarac, Renata Bertazzi Levy, Maria Laura C Louzada e Patrícia Constante Jaime, The UN Decade of Nutrition, the NOVA food classification and the trouble with ultra-processing, in Public health nutrition, vol. 21, n. 1, Cambridge University Press (CUP), 21 marzo 2017, pp. 5–17, DOI:10.1017/s1368980017000234, ISSN 1368-9800 (WC · ACNP), PMID 28322183.
  9. ^ Caroline Santos Costa, Bianca Del-Ponte, Maria Cecília Formoso Assunção e Iná Silva Santos, Consumption of ultra-processed foods and body fat during childhood and adolescence: a systematic review, in Public health nutrition, vol. 21, n. 1, Cambridge University Press (CUP), 5 luglio 2017, pp. 148–159, DOI:10.1017/s1368980017001331, ISSN 1368-9800 (WC · ACNP), PMID 28676132.
  10. ^ Leonie Elizabeth, Priscila Machado, Marit Zinöcker, Phillip Baker e Mark Lawrence, Ultra-Processed Foods and Health Outcomes: A Narrative Review, in Nutrients, vol. 12, n. 7, MDPI AG, 30 giugno 2020, p. 1955, DOI:10.3390/nu12071955, ISSN 2072-6643 (WC · ACNP), PMC 7399967, PMID 32630022.
  11. ^ Joaquín Marrón-Ponce, Lizbeth Tolentino-Mayo, Mauricio Hernández-F e Carolina Batis, Trends in Ultra-Processed Food Purchases from 1984 to 2016 in Mexican Households, in Nutrients, vol. 11, n. 1, MDPI AG, 26 dicembre 2018, p. 45, DOI:10.3390/nu11010045, ISSN 2072-6643 (WC · ACNP).
  12. ^ Filippa Juul, Euridice Martinez-Steele, Niyati Parekh, Carlos A. Monteiro e Virginia W. Chang, Ultra-processed food consumption and excess weight among US adults, in The British journal of nutrition, vol. 120, n. 1, Cambridge University Press (CUP), 6 maggio 2018, pp. 90–100, DOI:10.1017/s0007114518001046, ISSN 0007-1145 (WC · ACNP), PMID 29729673.
  13. ^ Lu Wang, Mengxi Du, Kai Wang, Khandpur, Neha, Laurini Rossato, Sinara, Drouin-Chartier, Jean-Philippe, Martínez Steele, Euridice, Giovannucci, Edward, Mingyang, Song e Fang Fang Zhang, Association of ultra-processed food consumption with colorectal cancer risk among men and women: results from three prospective US cohort studies, in British Medical Journal, 7 Giugno 2022, DOI:10.1136/bmj-2021-068921.
  14. ^ Marialaura Bonaccio, Augusto Di Castelnuovo, Emilia Ruggiero, Simona, Costanzo, Giuseppe, Grosso, Amalia, De Curtis, Chiara, Cerletti, Maria Benedetta, Donati, Giovanni, De Gaetano e Licia Iacoviello, Joint association of food nutritional profile by Nutri-Score front-of-pack label and ultra-processed food intake with mortality: Moli-sani prospective cohort study, in British Medical Journal, 17 Luglio 2022, DOI:10.1136/bmj-2022-070688.
  15. ^ Quand Danone peine à justifier ses aliments ultra-transformés, su L'Obs, 18 luglio 2018. URL consultato il 19 maggio 2021.
  16. ^ Nestlé document says majority of its food portfolio is unhealthy, su Financial Times, 31 maggio 2021. URL consultato il 3 giugno 2021.
  17. ^ Elisa Corpolongo, Molti prodotti Nestlé non fanno bene alla salute, lo ammette l’azienda: ecco quali, su Money.it, 2 giugno 2021. URL consultato il 3 giugno 2021.
  18. ^ Nestlé, un documento interno: «La maggior parte dei prodotti non è salutare» -, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 31 maggio 2021.
  19. ^ Davide Falcioni, Nestlé ammette che buona parte dei suoi prodotti non sono sani: ecco quali sono, su Fanpage, 1º giugno 2021. URL consultato il 3 giugno 2021.
  20. ^ Nestlé, documento interno pubblicato dal Ft: "Oltre il 60% dei prodotti Nestlé non è sano" |, su huffingtonpost.it, L'HuffPost, 1º giugno 2021.
  21. ^ Nestlé, prodotti poco salutari, su rsi, 2 giugno 2021. URL consultato il 3 giugno 2021.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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