Capitolo (storia)
Per capitolo (al plurale Capitoli, in latino capitula) si intende un generico atto pubblico di epoca medievale, spesso emanato dai comuni.[1]
Un capitolo può essere una clausola o una particolare disposizione di contratti o statuti, o anche singole parti di trattati diplomatici mentre se usato al plurale può indicare una convenzione tra due stati o un intero corpus di leggi. In quest'ultima accezione è affine ai capitolari, provvedimenti regi di epoca carolingia e ottoniana.[1] Un esempio sono i Capitoli di Niccolò V, emanati dal pontefice nel 1447 e che regolavano i rapporti tra Bologna e la Santa Sede.
In archivistica, specie in Toscana, il termine capitolo viene usato per quegli atti che comprendono scritture relative a paci, tregue, sottomissioni di comuni e signori del contado, leghe, trattati, acquisti fatti nell'interesse del demanio della repubblica, privilegi imperiali, bolle pontificie, eccetera. Tuttavia non sono documenti isolati bensì fascicoli o registri costituiti da atti, originali o in copia, relativi al medesimo soggetto. Un esempio particolare è il registro della Repubblica di Siena detto Caleffo vecchio, conservato presso l'Archivio di Stato di Siena, che forma una serie a sé.[senza fonte]
Note
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Capitolo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.