Convergenza e Unione
Convergenza e Unione | |
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Convergència i Unió | |
Leader | Artur Mas |
Segretario | Ramon Espadaler |
Stato | Spagna |
Sede | C/ Còrsega, 331-333, 08037 Barcellona |
Abbreviazione | CiU |
Fondazione | 19 settembre 1978 (coalizione) 2 dicembre 2001 (federazione) |
Dissoluzione | 18 giugno 2015 |
Ideologia | Indipendentismo catalano[1][2][3][4] Fazioni interne: Cristianesimo democratico[2][5][6] Liberalismo[2][5] Socialdemocrazia[7][8] |
Collocazione | Centro[9][10][11]/Centro-destra[12][13][14] |
Partito europeo | ALDE (CDC) PPE (UDC) |
Gruppo parl. europeo | ALDE (CDC) |
Affiliazione internazionale | IL (CDC) IDC (UDC) AD |
Seggi massimi Congreso | 18 / 350
|
Seggi massimi Senado | 10 / 266
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Seggi massimi Parlamento europeo | 1 / 54
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Seggi massimi Parlamento della Catalogna | 72 / 135
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Colori | Blu scuro (consuetudinario) Arancione (ufficiale) |
Convergenza e Unione (Convergència i Unió, CiU) è stata una federazione (e prima una coalizione) di partiti politici attiva in Spagna nella comunità autonoma di Catalogna dal 1978 al 2015. La componevano:
- Convergenza Democratica di Catalogna (CDC), di ispirazione liberal-democratica;
- Unione Democratica di Catalogna (UDC), di matrice cristiano-democratica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La coalizione è stata costituita nel 1978[15] e ha debuttato in occasione delle elezioni generali del 1979, allorché ottenne otto seggi.[16]
Il 1980 segna l'inizio dell'egemonia di CiU nella politica catalana. L'alleanza guidata da Jordi Pujol ottiene 43 seggi al parlamento catalano[17] e la guida del governo regionale, che manterrà fino al 2003. Alle elezioni politiche del 1982 e del 1986 l'alleanza conferma la propria posizione di terza forza politica al Congresso nazionale.
Alle elezioni comunali del 1999 CiU ottiene ben 602 sindaci e riesce alle elezioni europee a presentare un'unica lista con tutti gli altri partiti autonomisti catalani.
Nel 2001 CiU si è data un nuovo statuto trasformandosi in una vera e propria federazione.
Nel 2003, CiU presenta una nuova proposta di Statuto regionale decisamente più autonomista ed alle elezioni amministrative, dopo il ricambio di un terzo dei candidati, ottiene 525 sindaci.
Alle elezioni regionali, si presenta il nuovo leader Artur Mas e CiU si conferma prima forza politica con 43 seggi. Ciò nonostante il governo passa alla sinistra composta da Socialisti, Sinistra Repubblicana e Verdi.
Alle elezioni europee del 2004 CiU aderisce alla lista GalEusCa-Pobles d'Europa che riunisce alcuni partiti autonomisti catalani, baschi e galiziani, ma che elegge un solo eurodeputato. Nel 2006, CiU, il Partito Nazionalista Basco ed il Blocco Nazionalista Galiziano danno vita ad una comune piattaforma programmatica ed all'associazione Galeusca che ha il compito di contribuire alla diffusione di una cultura non solo pluralista, ma plurinazionale ed autonomista.
Alle elezioni regionali catalane del 2006, la lista unitaria di CiU ha conquistato il 31,5% dei voti (+ 0,6%) e ha ottenuto 48 seggi, 2 in più. Ciò nonostante CiU è rimasta all'opposizione nei confronti del governo di centro-sinistra, composto da Socialisti, Sinistra Unita e Alternativa, Sinistra Repubblicana e Verdi.
Nel 2010, alle elezioni regionali catalane, la lista di CiU ha ottenuto il 38,5% dei voti (+7%), risultando nettamente prima ed ottenendo 68 seggi su 135: la maggioranza assoluta le permette di tornare al governo dopo sette anni di opposizione.
Dopo momenti di tensione e disaccordi tra i leader dei due partiti che formano la federazione, soprattutto a causa delle elezioni del 27 settembre 2015 e della definizione della tabella di marcia verso il processo indipendentista, il momento più teso si consuma all'indomani dei risultati del referendum tenuto da UDC il 14 giugno del 2015 con il quale il partito approva una propria tabella di marcia - che non prevede l'indipendenza ma una terza via - con il 50,5% dei voti[18]. All'esito del referendum, CDC fa seguire un ultimatum di tre giorni a UDC affinché decida se seguire o meno il programma concordato tra la federazione, ERC e il Presidente della Generalitat. UDC risponde all'ultimatum mercoledì 17 giugno con l'uscita dal governo di tre propri consiglieri (Joana Ortega, Ramon e Josep Maria Pelegri Espadaler).
Il 18 giugno 2015 il Segretario Generale di CDC Josep Rull annuncia con una conferenza stampa la fine della federazione, auspicando una separazione "senza drammi" ma affermando che era stata ormai imboccata "una via di non ritorno"[19].
Risultati elettorali
[modifica | modifica wikitesto]Data | Voti | Seggi | Status | |||
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# | % | ±pp | # | ± | ||
1980 | 752,943 | 27,8 | - | 43 | - | Governo |
1984 | 1,346,729 | 46,8 | 19 | 72 | 29 | Governo |
1988 | 1,232,514 | 45,7 | 1 | 69 | 3 | Governo |
1992 | 1,221,233 | 46,2 | 0,5 | 70 | 1 | Governo |
1995 | 1,320,071 | 40,9 | 5,3 | 60 | 10 | Governo |
1999 | 1,178,420 | 37,7 | 3,2 | 56 | 4 | Governo |
2003 | 1,024,425 | 30,9 | 6,8 | 46 | 10 | Opposizione |
2006 | 935,756 | 31,5 | 0,6 | 48 | 2 | Opposizione |
2010 | 1,202,830 | 38,4 | 6,9 | 62 | 14 | Governo |
2012 | 1,116,259 | 30,7 | 7,7 | 50 | 12 | Governo |
Data | Voti | Seggi | Status | |||
---|---|---|---|---|---|---|
# | % | ±pp | # | ± | ||
1979 | 483,353 | 2,7 | 0,1 | 8 | 3 | Opposizione (sostegno esterno
dal 1980 al 1981) |
1982 | 772,726 | 3,7 | 1,0 | 12 | 4 | Opposizione |
1986 | 1,014,258 | 5,0 | 1,3 | 18 | 6 | Opposizione |
1989 | 1,032,243 | 5,0 | 0,0 | 18 | 0 | Opposizione |
1993 | 1,165,783 | 4,9 | 0,1 | 17 | 1 | Opposizione (sostegno esterno
dal 1993 al 1995) |
1996 | 1,151,633 | 4,6 | 0,3 | 16 | 1 | Opposizione (sostegno esterno) |
2000 | 970,421 | 4,2 | 0,4 | 15 | 1 | Opposizione |
2004 | 835,471 | 3,2 | 1,0 | 10 | 5 | Opposizione |
2008 | 779,425 | 3,0 | 0,2 | 10 | 0 | Opposizione |
2011 | 1,015,691 | 4,2 | 1,2 | 16 | 6 | Opposizione |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Franz Valandro, A Nation of Nations: Nationalities' Policies in Spain, Peter Lang, 2002, p. 83.
- ^ a b c Andrew Dowling, Convergència i Unió, Catalonia and the new Catalanism, The Politics of Contemporary Spain, Rotledge, 2005, p. 106.
- ^ Jeanie Bukowski, Party Politics and Regional Strategies in Spain, Between Europeanization and Local Societies: The Space for Territorial Governance, Rowman & Littlefield, 2003, p. 173.
- ^ Eve Hepburn, Degrees of Independence: SNP Thinking in an International Context, The Modern SNP: From Protest to Power, Edinburgh University Press, 2009, p. 199.
- ^ a b Francesc Pallarés e Michael Keating, Multi-level electoral competition: sub-state elections and party systems in Spain, Devolution and electoral politics, Manchester University Press, 2006.
- ^ Frans Schrijver, Regionalism after Regionalisation, Vossiuspers, Amsterdam University Press, 2006, p. 112.
- ^ John Gibbons, Spanish politics today, Manchester University Press, 1999, p. 51.
- ^ Donald McNeill, Urban Change and the European Left: Tales from the New Barcelona, Routledge, 1999, pp. 92, 184.
- ^ Angel Smith, Historical Dictionary of Spain, Scarecrow Press, 2009, pp. 199–202.
- ^ Elisenda Paluzie, The costs and benefits of staying together: the Catalan case in Spain, The Political Economy of Inter-Regional Fiscal Flows: Measurement, Determinants and Effects on Country Stability, Edward Elgar Publishing, 2010, p. 366.
- ^ Howard J. Wiarda e Margaret Macleish Mot, Catholic Roots and Democratic Flowers: Political Systems in Spain and Portugal, Greenwood, 2001, p. 138.
- ^ (EN) European Social Survey, Appendix A3. Political parties, ESS6-2012, edition 2.0 (PDF), su europeansocialsurvey.org, 2012, p. 49. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).«CiU. Ideology: Catalan nationalism. Political Position: Centre-right»
- ^ (ES) Rosa Mari Roig i Berenguer, Los efectos del sistema electoral europeo en España: los partidos políticos de ámbito no estatal (PDF), in Instituto de Ciencias Políticas y Sociales (ICPS), 2005, p. 13, ISSN 1133-8962 .«Además, hay que contar con las formaciones políticas de ámbito no estatal, dominantes en el centro derecha en algunas comunidades autónomas, como CiU en Cataluña y el PNV en el País Vasco»
- ^ «El análisis. Se impone la lógica de centro-derecha». La Razón. 10 de junio de 2011
- ^ (ES) La Vanguardia Digital, Edición del miércoles, 20 septiembre 1978, página 3 - Hemeroteca - Lavanguardia.es, su hemeroteca.lavanguardia.com. URL consultato il 16 aprile 2018.
- ^ Consulta de resultados electorales. Ministerio del Interior, su infoelectoral.mir.es. URL consultato il 16 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2019).
- ^ (CA) Resultats electorals, su Departament de Governació, Administracions Públiques i Habitatge. URL consultato il 16 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
- ^ «Duran gana por la mínima la consulta de Unió» (in castigliano). El Periódico, 14 luglio 2015.
- ^ «Convergència i els crítics d'Unió donen per trencada la federació nacionalista» (in catalano). 324.cat, 18 luglio 2015.
- ^ Eleccions al Parlament de Catalunya, su historiaelectoral.com. URL consultato il 17 aprile 2018.
- ^ Consulta de resultados electorales. Ministerio del Interior, su infoelectoral.mir.es. URL consultato il 17 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Convergenza e Unione
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (CA) Sito ufficiale, su ciu.cat. URL consultato il 15 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2006).
- (CA) Sito dell'Unione democratica di Catalogna, su unio.cat. URL consultato il 18 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2012).
- (CA) Sito di Convergenza democratica di Catalogna, su convergencia.cat. URL consultato il 29 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 153119351 · ISNI (EN) 0000 0001 1942 4709 · LCCN (EN) n83216367 · BNE (ES) XX98757 (data) |
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