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Conte di Monza

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Conte di Monza
Corona araldica
Corona araldica
Stemma
Stemma
Stemma dei Durini, conti di Monza
ParìaNobiltà milanese
Data di creazione6 febbraio 1531 (I creazione)
12 luglio 1652 (II creazione)
Creato daFrancesco II Sforza
Filippo IV di Milano
Primo detentoreAntonio de Leyva
Attuale detentoreAlessandro Ercole Durini Ercole Teymour Durini
Cronologia6 febbraio 1531 (I creazione)
12 luglio 1652 (II creazione)
Trasmissionetutti i maschi
Trattamento d'onoreSua Eccellenza
Don

Il titolo di conte di Monza fu un titolo nobiliare milanese, istituito dal duca di Milano Francesco II Sforza nel 1531. Venne conferito per la prima volta al condottiero spagnolo Antonio de Leyva nel 1531, dopo che quest'ultimo ne era già stato investito nel 1527 da Carlo V d'Asburgo. Nel 1536, in seguito alla morte di Antonio, il titolo passò a Luigi I de Leyva.

Nel 1648 il titolo fu ceduto dagli ultimi eredi del casato de Leyva: Luigi Antonio[1] e suo cugino Gerolamo,[2] ai tre fratelli Durini: Giovanni Battista, Carlo Francesco e Angelo Maria. L’investitura avvenne nel 1652 da parte di Filippo IV di Spagna.

Stemma dei De Leyva

Il 25 febbraio del 1527, Antonio de Leyva (1480-1536), governatore e comandante supremo degli imperiali di Carlo V, mise spietatamente a sacco la città di Monza per remunerare le sue truppe. Fu in quell'occasione che i seguaci del duca Francesco II Sforza distrussero con una mina la torre del castello di Monza.

Nel 1529 Antonio de Leyva divenne signore di Monza. Il feudo fu tolto da Carlo V a Kaspar von Frundsberg (menzionato nelle fonti italiane come Gaspare Frantsperg) e dato a Antonio de Leyva col rango di contea ma non senza qualche difficoltà.[3]

Sotto il precedente breve dominio di Francesco I di Francia il territorio monzese (circa 30 kmq) era stato assegnato a Artus Gouffier de Boisy (menzionato nelle fonti italiane come Arturo Goufier).[4]

Antonio I de Leyva

Il 6 febbraio 1531 Francesco II Sforza (1495-1535) investì ufficialmente Antonio de Leyva (1480-1536) con il titolo di conte di Monza.

Il 10 giugno 1537 Carlo V, da Valladolid in Spagna, confermò i diritti di successione sulla contea di Monza all'erede Luigi de Leyva.[5]

Via De Leyva a Monza

Il dominio effettivo dei de Leyva sulla contea di Monza durò 121 anni. Gli eredi godevano, a turni di due anni ciascuno, dei diritti feudali e del rango di conte di Monza. Anche Marianna fu feudataria di Monza.[6] Solo i primogeniti maschi ereditavano invece il titolo di Principe d'Ascoli.

Stemma dei Durini a Villa Durini di Monza

Il 6 giugno 1648 segnò la data della fine del dominio della famiglia de Leyva sulla contea di Monza, ceduta dagli ultimi eredi della casata ai fratelli Durini che acquistarono il feudo ed il titolo di conte di Monza per 30.000 ducati d'oro napoletani, pari a 150.000 lire imperiali. Il titolo venne confermato con diploma dal re di Spagna Filippo IV il 12 luglio 1652.

Sogno e partenza di Teodolinda, dagli affreschi della Cappella di Teodolinda, Duomo di Monza

I Durini diedero un importante impulso all'arte, alla cultura e alla politica finanziaria e amministrativa della città di Monza, emanarono leggi per incrementare il commercio e l'artigianato con sgravi fiscali allo scopo di risollevare la città dall'oppressione e dalla povertà lasciata dai troppo esosi governanti spagnoli. Scelsero gli artisti per la campagna di affreschi della cattedrale di San Giovanni Battista, gli stessi artisti voluti da Giovanni Battista I Durini, primo conte di Monza, per la decorazione del palazzo Durini di Milano: il Nuvolone, Castellino, i Procaccini e più tardi il Legnanino e Sebastiano Ricci, a cui Gian Giacomo III Durini commissionò la grande tela rappresentante Teodolinda che fondò la basilica di Monza. Sempre all'interno del duomo furono poste le tombe della famiglia Durini, sotto la Cappella oggi chiamata Zavattari, dal nome della famiglia di artisti che ne affrescarono le pareti. Queste ultime narrano la vita di Teodolinda. In origine la cappella fu dedicata a San Giacomo, patrono della famiglia feudataria insieme a San Giovanni Battista, originariamente arricchita da un importante altare barocco opera dello scultore Giuseppe Rusnati e progettato dall'architetto Francesco Maria Ricchino (autore del Palazzo Durini di Milano e della Villa Durini a Monza San Giacomo). Giuseppe Rusnati fu un altro artista caro ai Durini, autore di altri sepolcri dei Durini a Milano presso la chiesa di Sant'Angelo.

Un ritratto del cardinale Angelo Maria Durini attribuito a Giosuè Sala del 1778 circa

A Monza l'antico Grande palazzo della famiglia feudataria prima de Leyva e poi Durini si trovava nella piazza del Mercato, attuale piazza Trento e Trieste. Il palazzo Durini fu demolito per lasciare il posto all'attuale palazzo Comunale agli inizi del Novecento. Altro edificio di grande importanza architettonica fu Villa Mirabello, voluta da Giovanni Battista I Durini nella prima metà del Seicento, ampliata poi da Giuseppe I su disegno dall'architetto Gerolamo Quadrio. Giuseppe Durini cominciò a comprare i possedimenti circostanti per creare dei fastosi giardini alla francese, iniziò così il primo nucleo dell'attuale parco di Monza. Ereditata dal cardinale Angelo Maria Durini, la villa si amplierà ulteriormente aggiungendo un'altra villa, Mirabellino, collegata alla precedente da un viale prospettico. Le due ville diventeranno un centro mondano e culturale di grande rilievo per la Lombardia del XVIII secolo.

Corte asburgica a Monza

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Ritratto di Maria Teresa d'Austria
Martin van Meytens, Accademia di belle arti di Vienna (1749)

La presenza a Monza di un personaggio di così grande rilievo sociale, culturale come il cardinale Angelo Maria Durini non passava inosservata agli occhi di Maria Teresa d'Austria che cercava un posto strategicamente adatto per insediare la propria corte. La presenza della famiglia Durini e della sua corte, colta ed illuminata, fu determinante per la scelta della sovrana di edificare la nuova residenza asburgica.

Villa Durini detta la Grassa di Monza

I membri della famiglia Durini fecero edificare numerose ville: Villa Mirabello, Villa Mirabellino, Villa Durini la grassa e villa San Giacomo, restaurarono l'antico castello di Monza che poi nei primi dell'Ottocento trasformarono in una villa progettata dall'architetto Carlo Amati mentre ad Arcore ebbero Villa La Cazzola dal 1630 circa al 1892 e un'altra a Merate (oggi castello Prinetti), dove soggiornò il cardinale Angelo Maria Durini quando ricevette la commenda della locale abbazia di San Dionigi[7].

Epoca recente

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Stemma di Antonio Durini, primo podestà napoleonico di Milano

Nella storia milanese troviamo esponenti della famiglia Durini, non solo nella finanza e nella politica ma anche nel governo della città di Milano, nella carriera ecclesiastica, come il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796), e nell'arte con Alessandro Durini (1818-1892).

La famiglia è ancora oggi fiorente[8].

De Leyva (1531-1652)

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Durini (1648-attuale)

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L'erede alla Contea è Ercole Teymour Durini (n. 1994), figlio del precedente.

  1. ^ Luigi Antonio, figlio di Antonio II de Leyva, era cugino di Marianna de Leyva.
  2. ^ Il Mazzucchelli nel suo libro La monaca di Monza definisce Gerolamo de Leyva "fratellastro" di Marianna de Leyva (nota come suor Virginia Maria), perché figlio di secondo letto del padre Martino, e lo intitola: "già governatore del Perù e viceré di Sicilia": nel relativo elenco però ciò non risulta.
  3. ^ Fonte: Giuseppe Marimonti "Memorie storiche della città di Monza" 1841 pag-475-481
  4. ^ Fonte: Giuseppe Marimonti Memorie storiche della città di Monza pag.335 sommario della storia di Monza.
  5. ^ Fonte: Giuseppe Marimonti Memorie storiche della città di Monza 1841 pag.481-483.
  6. ^ a b Mazzucchelli, p. 28
  7. ^ Soggiornò a lungo anche nella sua villa di Merate avendo la commenda dell'abbazia di San Dionigi di quella località. Fonte:Storia di Milano – I Durini di Paolo Colussi.
  8. ^ AA.VV. "Libro d'oro della nobiltà italiana" Roma 2015-2019 Edizione XXV vol.XXXI pag. 536.
  9. ^ Locatelli-Milesi, p. 8
  • Giuseppe Marimonti Memorie storiche di Monza e sua corte, tipografia Luca Corbetta, Monza 1842.
  • Mario Mazzucchelli, La monaca di Monza, dall'Oglio editore, Milano 1962.
  • (ES) Gonzalo Fernández de Oviedo y Valdés Batallas y quinquagenas Tomo II - Juan Martinez de Leyva pag.285 Real Academia de la Historia Madrid 2000.
  • Cristina Geddo, Collezionisti e mecenati a Milano tra Sei e Settecento: i Durini conti di Monza, in “Artes”, n. 9, 2001, pp. 41-124.
  • Cristina Geddo, Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796). Un mecenate lombardo nell'Europa dei Lumi fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010 (parte I dedicata alla famiglia, pp. 23-91; parte II dedicata al cardinale, pp. 92-349, con genealogia Durini [1], fonti, bibliografia e indice dei nomi, pp. 23-28, 350-380) [2]
  • Cinzia Cremonini, Breve storia della famiglia Durini, banchieri milanesi, conti di Monza, tra mercatura, nobiltà e interessi culturali, in Le ville Mirabello e Mirabellino nel parco re di Monza, a cura di F. de Giacomi, Monza, Associazione Pro Monza 2006, pp. 12-31.
  • Cinzia Cremonini, Alle origini di un parco: il cenacolo cultur dei Durini nella Monza del Settecento, in Il parco della Villa Reale al bicentenario della Fondazione. Contributi, riflessioni, prospettive, a cura di L. S. Pelissetti, Monza, Comune di Monza, 2006, pp. 17-28.
  • Cinzia Cremonini, Durini conti di Monza, in Ead, Le vie della distinzione. Società, potere e cultura a Milano tra XV e XVIII secolo, Milano, EDUCatt, 2015 (prima ed. 2012), pp. 163-209.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Storia della famiglia Durini, su storiadimilano.it.
  • Ville dei Durini, su parcomonza.org. URL consultato il 20 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
  • Villa "La Cazzola" [collegamento interrotto], su m3000.it.
  • Palazzo Durini, su palazzodurini.it. URL consultato il 1º giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).