Collegium Virginum
Il Collegium Virginum di Hall fu una società femminile di vita comune destinata a dame provenienti da famiglie nobili e notabili degli stati asburgici e organizzata sul tipo della Compagnia di Gesù.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'istituto fu fondato nel 1569 ad Hall, persso Innsbruck, da tre figlie dell'imperatore Ferdinando I d'Asburgo, le arciduchesse d'Austria Margherita, Elena e Maddalena (che fu la prima superiora della comunità).[1]
Le 263 vergini del collegio[1] conducevano una vita ritirata sotto l'assistenza spirituale dei gesuiti; osservavano degli statuti redatti per loro su indicazione di Pietro Canisio sul modello delle costituzioni della Compagnia di Gesù.[2]
Poiché i gesuiti non potevano accettare la direzione di religiose, il collegio non prese mai la denominazione di monastero. Per trattenere i gesuiti ad Hall, nel 1608 il duca Guglielmo V di Baviera eresse per loro una chiesa.[2]
Erano tenute a sei ore di preghiera ed esercizi spirituali al giorno; non avevano inservienti e provvedevano personalmente ai lavori domestici. Si dedicavano all'assistenza a poveri, orfani e ammalati di Hall: il medico del collegio curava gratuitamente i poveri e la farmacia provvedeva alle medicine.[2]
La superiora era eletta a vita dalle vergini del collegio e poteva essere dimessa in caso di inabilità. Si succedettero nella direzione del collegio dame provenienti dalle famiglie Wolkenstein, Brandis, Fugger, Hohenzollern, Herberstein, Arco.[1]
L'istituto era aperto alle giovani di nobile famiglia o di estrazione borghese provenienti dagli stati asburgici. Si entrava nella comunità dopo un anno di prova: non era prevista una professione, ma le vergini pronunciavano i voti di obbedienza e castità e la promessa di rimanere nell'istituto fino alla morte. Non era prevista una vera clausura, ma le vergini non potevano uscire dal collegio se non in caso di necessità.[2]
L'uniforme delle vergini era costituita da un abito nero con croce e rosario e una berretta.[2]
Il collegio fu soppresso nel 1783 dall'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guerrino Pelliccia, Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano, 1974-2003.
Altri progetti
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