CANT Z.516
CANT Z.516 | |
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CANT Z.516 | |
Descrizione | |
Tipo | idrobombardiere |
Equipaggio | 6 |
Progettista | Filippo Zappata |
Costruttore | CRDA CANT |
Data primo volo | 3 agosto 1940 |
Data entrata in servizio | mai |
Utilizzatore principale | Regia Aeronautica |
Esemplari | 1 |
Sviluppato dal | CANT Z.1007bis |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 18,38 m |
Apertura alare | 24,80 m |
Altezza | 9,60 m |
Superficie alare | 75,0 m² |
Peso a vuoto | 9 800 kg |
Peso max al decollo | 13 600 kg |
Propulsione | |
Motore | 3 radiali Piaggio P.XI RC.40 |
Potenza | 1 000 CV (735 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 415 km/h |
Velocità di crociera | 365 km/h |
Raggio di azione | 1 500 km |
Tangenza | 8 200 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 SAFAT/Scotti calibro 12,7 mm 2 SAFAT calibro 7,7 mm |
Bombe | 800 kg |
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Il CANT Z.516 era un idrobombardiere medio a scarponi, trimotore ad ala bassa, realizzato dalla divisione aeronautica dell'azienda italiana Cantieri Riuniti dell'Adriatico nei primi anni quaranta e rimasto allo stadio di prototipo.
Progettato per rispondere ad una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo biposto da destinare ai reparti della Regia Aeronautica della specialità, considerata oramai obsoleta, del bombardamento marittimo, fu la variante idro del CANT Z.1007bis ma seppur valutato dal personale militare il concorso non giunse mai alla sua conclusione ed il suo sviluppo venne abbandonato.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1940 il Ministero dell'aeronautica, per conto della Regia Aeronautica, emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo biposto da impiegare nel ruolo di bombardiere marittimo ed atto a sostituire il precedente CANT Z.506B "Airone". Alla richiesta rispose la CRDA con un progetto direttamente derivato dal bombardiere Z.1007bis basato a terra.[3]
Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto venne affidato a Filippo Zappata che sfruttò l'esperienza acquisita sul precedente modello sostituendo il carrello d'atterraggio con una coppia di galleggianti di grandi dimensioni, gli stessi dello Z.506, ed introducendo una serie di modifiche minori tra cui l'adozione dei due elementi verticali dell'impennaggio dalla maggiore superficie e dalla forma più squadrata. Come il modello da cui derivava lo Z.516, questa la designazione assegnata al velivolo, era caratterizzato da una velatura monoplana ad ala bassa, una motorizzazione basata su tre radiali Piaggio P.XI RC.40 posizionati uno sul naso ed i restanti sul bordo d'attacco delle semiali ed un impennaggio bideriva.[3]
Il prototipo venne ricavato dal primo esemplare di serie dello Z.1007bis bicoda, l'M.M. 23289, ovvero il 12º della IV Serie di produzione. Portato in volo per la prima volta dal pilota collaudatore dell'azienda Mario Stoppani il 3 agosto 1940, che ne constatò la validità del progetto, venne inviato a Vigna di Valle presso il Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l'armamento navale nel successivo febbraio 1941. Qui rimase per qualche tempo per essere valutato dal personale militare della Regia Aeronautica, ma dato che il concorso non giunse mai alla sua conclusione il velivolo venne riconsegnato all'azienda costruttrice che lo riconvertì allo standard CANT Z.1007bis.[3]
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- utilizzato solo per prove.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ CANT-Z. 516 (caratteristiche tecniche), in Museo della cantieristica, http://www.archeologiaindustriale.it/index_it.php. URL consultato il 16 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ CANT Z.516 in Уголок неба.
- ^ a b c CANT-Z. 516 in Museo della cantieristica.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su CANT Z.516
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- CANT-Z. 516 Idrovolante da bombardamento, in Museo della cantieristica, http://www.archeologiaindustriale.it/index_it.php. URL consultato il 16 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- (RU) CANT Z.516, in Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 16 marzo 2011.