3-cloro-1,2-propandiolo
3-cloro-1,2-propandiolo | |
---|---|
Nome IUPAC | |
3-cloropropano-1,2-diolo | |
Nomi alternativi | |
3-monocloropropandiolo-1,2-diolo; α-cloridrina; Glicerolo α-monocloroidrina; Clorodeossiglicerolo; 3-cloro-1,2-propandiolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C3H7ClO2 |
Massa molecolare (u) | 110.54 |
Aspetto | liquido viscoso incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 202-492-4 |
PubChem | 7290 |
SMILES | ClCC(O)CO |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1.32 g·cm−3 |
Temperatura di fusione | −40 °C (−40 °F; 233 K) |
Temperatura di ebollizione | 213 °C (415 °F; 486 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi R | R26/27/28-R36/37/38 |
Frasi S | S24-S45 |
Il 3-cloro-1,2-propandiolo è un composto organico clorurato che è cancerogeno[1] ed è altamente sospettato di essere genotossico negli esseri umani, ha effetti anti-fertilità maschile, ed è un sottoprodotto chimico che può formarsi negli alimenti. È il più comune dei contaminanti chimici noti come cloropropanoli. Meglio conosciuto come 3-MCPD si forma quando gli oli vegetali sono sottoposti a raffinazione ad alte temperature (200 °C) proprio come succede per altri due contaminanti di processo, il 2-MCPD ed i glicidil esteri degli acidi grassi[2]. Nel 2013, un rapporto dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha indicato: margarina, oli vegetali (escluso l'olio di noci), salumi, pane e prodotti da forno fini come le principali fonti in Europa di 3-cloro-1,2-propandiolo.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Barry S. Lynch, Douglas W. Bryant e Graham J. Hook, Carcinogenicity of Monochloro-1,2-Propanediol (α-Chlorohydrin, 3-MCPD) [collegamento interrotto], in International Journal of Toxicology, vol. 17, n. 1, 1º gennaio 1998, pp. 47–76, DOI:10.1080/109158198226756. URL consultato il 7 maggio 2016.
- ^ Contaminanti da processo in oli vegetali e alimenti, su efsa.europa.eu. URL consultato il 28 febbraio 2021.
- ^ (EN) European Food Safety Authority (Autorità europea per la sicurezza alimentare), Analysis of occurrence of 3-monochloropropane-1, 2-diol (3-MCPD) in food in Europe in the years 2009-2011 and preliminary exposure assessment, in EFSA Journal, vol. 11, n. 9, 1º settembre 2013, pp. n/a–n/a, DOI:10.2903/j.efsa.2013.3381. URL consultato il 16 marzo 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. G. Hamlet, P. A. Sadd e C. Crews, Occurrence of 3-chloro-propane-1,2-diol (3-MCPD) and related compounds in foods: a review, in Food Additives & Contaminants, vol. 19, n. 7, 1º luglio 2002, pp. 619–631, DOI:10.1080/02652030210132391. URL consultato il 7 maggio 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 3-cloro-1,2-propandiolo