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[[File:Moneta tetrarchia 285-305.png|thumb|upright=1.8|Le zecche romane al tempo della [[tetrarchia]] di [[Diocleziano]] ([[285]]-[[305]]) e delle successive [[guerra civile romana (306-324)|guerre civili]] ([[306]]-[[324]]).]]
La moltiplicazione delle [[zecca (moneta)|zecche]] imperiali, luogo dove si coniano le monete, è un fenomeno che appare tardi nell'[[Impero romano]], a partire dalla [[crisi del III secolo]]. Le zecche imperiali non vanno, però, confuse con [[monetazione provinciale|quelle provinciali]] (dette impropriamente ''coloniali''), che battevano moneta circolante solo su piccole frazioni dei territori imperiali<ref name="Savio198">Adriano Savio, ''Monete romane'', p. 198.</ref> e che, con la [[riforma monetaria di Aureliano]], furono abolite. Si trattava di centinaia di piccole zecche locali, presenti soprattutto nelle province orientali, che emettevano monete di bronzo.<ref name="Arslan34">Ermanno A. Arslan, ''La moneta a Milano in età costantiniana: una città al centro dell'Impero e una zecca chiusa'', Milano 2012, p. 34.</ref>

== Diffusione delle zecche romane ==
{{Vedi anche|Monetazione provinciale}}

===Periodo repubblicano===
Sotto la Repubblica le monete vengono coniate a Roma e la [[zecca (moneta)|zecca]] si trovava, inizialmente, nei pressi del [[tempio di Giunone Moneta]], sull'''[[Campidoglio|Arx]]''.<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', VI, 20.13.</ref> Sotto [[Domiziano]], a causa di un terribile incendio, la zecca fu spostata sul [[Celio]], dove rimase fino alla fine del [[III secolo]].<ref name="Savio163">Adriano Savio, ''Monete romane'', 163.</ref> I responsabili della coniazione erano tre magistrati chiamati: ''[[Magistrato monetario|Tresviri monetales]]''. La zecca venne spostata più volte.<ref>Depeyrot, 2006, pp. 15-16</ref>

Nel periodo repubblicano la centralizzazione è la regola. Eccezionalmente delle zecche mobili al seguito dell'esercito coniano delle monete: ad esempio durante le guerre di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]], [[Lucio Licinio Lucullo|Lucullo]], [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] in Oriente o durante le [[guerre civili romane|guerre civili]], sia quelle di [[Guerra civile romana (49-45 a.C.)|Cesare contro Pompeo]], sia in quelle successive.<ref>Depeyrot, 2006, pp. 27-28</ref>

===Alto Impero===
{{Vedi anche|Riforma monetaria di Augusto|riforma monetaria di Nerone|riforma monetaria di Caracalla}}

Con la [[riforma monetaria di Augusto|riforma di Augusto]], il [[Senato romano|Senato]] emette le monete di bronzo (da cui il segno SC = ''Senatus Consulte''), e la zecca imperiale conia quelle d'oro e d'argento<ref>Depeyrot, 2006, p. 36</ref> La creazione, sempre sotto [[Augusto]], d'una [[seconda zecca imperiale]] a ''[[Lugdunum]]'' ([[Lione]]) nelle Gallie è un'eccezione, che viene posta a termine nel [[78]]<ref>Anne-Catherine Le Mer, Claire Chomer, ''Carte archéologique de la Gaule, Lyon 69/2'', p. 225</ref>.

La spiegazione di questa eccezione di Lugdunum è ricondotta a due ipotesi: 
*alcuni ipotizzano il massiccio bisogno di numerario della [[Gallia]] conquistata di recente che è la provincia più popolosa. 
* più probabilmente, la permanenza prolungata in Gallia di [[Augusto]] tra il [[15 a.C.]] ed il [[13 a.C.]], oltre alla vicina presenza dell'esercito sul Reno, occupato nelle campagne nella Germania, possono giustificare la creazione di questa zecca.

La centralizzazione non escluse la presenza di piccole zecche provinciali, per la coniazione dei numerari di minor valore ma di peso elevato come il [[sesterzio]] di [[bronzo]] che pesa circa 25g.

===Tardo Impero===
{{Vedi anche|Crisi del III secolo|Tetrarchia|riforma monetaria di Aureliano|riforma monetaria di Diocleziano|sedi imperiali romane}}

La [[crisi del III secolo]] dell'Impero romano e la sua militarizzazione provocarono un primo decentramento e moltiplicarono le zecche vicine alle zone ad alta concentrazione di militari, zone in cui la richiesta di monete era elevata. Inoltre le usurpazioni provocarono la nascita di zecche effimere, come Ambianum ([[Amiens]]) durante l'usurpazione di [[Magnenzio]] o [[Rotomagus]] ([[Rouen]]) con quella di [[Alletto]].

Con la [[riforma monetaria di Aureliano]] del [[274]], quest'ultimo cercò di frenare la svalutazione della moneta agendo principalmente su due leve: sul valore dei nominali e sull'organizzazione delle zecche, che si erano affiancate a [[Tempio di Giunone Moneta|quella principale di Roma]].<ref name="Savio198"/> Si trattava di una serie ridotta di zecche imperiali, create durante il periodo della [[crisi del III secolo]] e collocate soprattutto in posizioni strategiche.<ref name="Arslan35">Ermanno A. Arslan, ''La moneta a Milano in età costantiniana: una città al centro dell'Impero e una zecca chiusa'', Milano 2012, p. 35.</ref> E se da una parte favorì il potenziamento di zecche provinciali imperiali, in modo che potessero operare in modo continuativo, non saltuario come accadeva prima, dall'altra parte ridusse i volumi della [[zecca di Roma antica|zecca di Roma]], che impiegava un numero di addetti ormai imponente e difficile da gestire sul piano sociale, chiudendone ben 7 officine su 12, tra quelle preposte alla coniazione di moneta di mistura.<ref name="Savio201">Adriano Savio, ''Monete romane'', p. 201.</ref>

La [[riforma monetaria di Diocleziano]] iniziata dal [[294]] vide una seconda ondata di creazione di zecche, che erano distribuite nelle diverse province, ad eccezione della Hispania: Londra, Cartagine, Aquileia, [[Zecca di Tessalonica|Tessalonica]], Nicomedia e Alessandria. Infine le successive capitali imperiali della [[tetrarchia]] favorirono l'apertura di qualche zecca supplementare.

Le invasioni del [[V secolo]] posero fine all'attività delle zecche occidentali e della zona danubiana.

== Funzionamento delle zecche ==
Una zecca implica uno o più laboratori dove le monete vengono realizzate. Per emettere una serie, il laboratorio incide due [[conio|coni]] (o matrici), uno per il [[dritto]] con il profilo dell'imperatore, l'altro per il [[rovescio (moneta)|rovescio]] con un disegno (il tipo) ed un'inscrizione (la [[legenda]] con i quali battere il [[tondello]]).

La materia prima, [[oro]], [[argento]], [[rame]], [[Stagno (elemento chimico)|stagno]] per il [[bronzo]] proviene dalle miniere, principalmente l'[[Spagna romana|Hispania]] (Spagna) e la [[Dacia (provincia romana)|Dacia]] (Transilvania), fonti che tendono ad esaurirsi verso il [[II secolo]], e sempre più dal recupero dei prodotti della conquista di paesi ricchi. Anche questa fonte si esaurisce dopo la conquista della Dacia nel [[105]]. La carenza di metalli preziosi, causa della crisi monetaria del [[III secolo]] è superata agli inizi del [[IV secolo]] con le confische effettuate a spese dei templi. Inoltre il recupero dei metalli continua fondendo nuovamente le monete prese con le imposte.

Dai reperti arrivati a noi, la qualità della produzione è nell'insieme buona, malgrado a volte difetti di coniazione:

* monete spaccate o con fessure sui bordi,
* tipi fuori centro o spostamento dell'orientamento tra le due facce,
* rilievo scarso dovuto all'usura dei conii.

Le tecniche della produzione delle leghe di rame ed argento sono padroneggiate perfettamente. Si coniano i tondelli mescolando il rame parzialmente indurito con l'argento ancora fluido per ottenete pezzi con la superficie argentata.
Nel [[IV secolo]] la produzione dei ''[[solido (moneta)|solidi]]'' era controllata così accuratamente prima dell'emissione che si otteneva una precisione del peso di ogni pezzo di 1/10 di grammo.

== Moneta come espressione imperiale ==
{{Coin image box 1 double
| header = [[Follis]] di Costantino
| hbkg = #abcdef
| image = Immagine:Follis-Constantine-lyons RIC VI 309.jpg
| caption_left = IMP CONSTANTINVS P F AVG, Costantino volto a destra
| caption_right = Sol Invictus e l'iscrizione <small>SOLI INVICTO COMITI</small>, "al compagno (di Costantino), il Sole Invitto". Ai lati <small>F-T</small>, in basso <small>PLG </small>
| width = 300
| footer = [[Æ]], circa 309-310 d.C.; [[zecca di Lugdunum]]
| position = right
| margin = 0
}}
Nel [[III secolo|III]] e nel [[IV secolo]], la moltiplicazione del ''[[donativum]]'' ai soldati ad ogni salita al trono o per ogni grande avvenimento dell'Impero è spesso l'occasione per l'emissione di quantità di nuove monete, che sono l'espressione della propaganda imperiale. I temi sono estremamente vari:
* celebrazione delle vittorie, realizzazioni o virtù dell'imperatore ed a volte quelle della moglie o dei suoi figli e probabili successori.
* rappresentazione di una divinità cara all'imperatore: [[Apollo]], il [[Genio (divinità)|Genio]] di Roma, il [[Sol Invictus]] sotto [[Aureliano]], [[Giove (divinità)|Giove]] ed [[Ercole]] durante la [[tetrarchia]], il [[Monogramma di Cristo|crismon]] per [[Costantino I]] e i suoi successori.
* veri e propri slogan politici: ''CONCORDIA MILITUM'': la concordia dei soldati. ''FIDES EXERCITUS'': la fedeltà dell'esercito; ''PAX AETERNA'': pace eterna, etc.

== Segni di zecca ==
Ogni zecca generalmente segnava il rovescio dei pezzi di sua produzione con l'abbreviazione del suo nome. Se esistevano più officine, erano precisate tramite una lettera, latina o greca, che in genere precedeva la sigla della zecca, ad esempio A.L, B.L, C.L, D.L per le quattro officine di ''[[Lugdunum]]'', o la serie P(rima), S(ecunda), T(ertia), Q(uarta) per altre zecche.

Dal [[IV secolo]] i segni di zecca si complicarono con l'impiego di prefissi o di suffissi. Ad esempio la [[zecca di Tessalonica]] (TS o TES) usò anche:
* SMTS, per ''S(acra) M(oneta)'', moneta sacra, cioè intoccabile (in altri termini, la [[Terminologia numismatica|tosatura]] è vietata).
* TESOB, per OB(ryziacus), cioè in oro puro, segno di certificazione introdotta da diverse zecche dal 368.

== Elenco delle zecche imperiali romane ==
Le zecche monetarie conobbero a volte delle interruzioni momentanee della loro attività, secondo la situazione politica locale. La tabella che segue non ne tiene generalmente conto. Durante il [[Basso Impero]], le zecche attive (quelle centrali, non quindi provinciali) furono le seguenti:

{| class="wikitable" width="100%"
! width="15%" | [[Zecca (moneta)|Zecca]]
! width="15%" | [[Province romane|Provincia]]
! width="25%" | Periodo di attività
! width="45%" | Segno di zecca
|-align='’center'’
|''[[Zecca d'Alessandria d'Egitto|Alexandria]]''<br />([[Alessandria d'Egitto]])||[[Egitto (provincia romana)|Egitto]]|| dopo il 294<br />(prima era una zecca provinciale<ref name="Belloni263">Gian Guido Belloni, ''La moneta romana'', p.263.</ref>) || AL, ALE, ALEX, SMAL

|-
|''[[Ambianum]]''<br />([[Amiens]])||[[Gallia Belgica]]|| da 350 a 353 || AMB, AMBI

|-
|''[[Zecca di Antiochia|Antiochia]]''<br />([[Antakya]])||[[Siria (provincia romana)|Siria]]|| [[monetazione provinciale|zecca provinciale]] ''ante'' [[240]]<ref name="Southern70">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', p. 70.</ref><br />zecca imperiale da [[Diocleziano]]-[[Galerio]] ([[285]]<ref>RIC V 325; Cohen 280.</ref>/[[296]]<ref>RIC VI 13; Lukanc p. 226, 15; Depeyrot 12/1; Calicó 4440.</ref>) al [[VII secolo]] || AN, ANT, ANTOB, SMAN

|-
|''[[Zecca di Aquileia|Aquileia]]''<ref name="Humphrey625">J.H.Humphrey, ''Roman Circuses'', Londra 1986, p.625.</ref><br />([[Aquileia romana|Aquileia]])||[[Italia romana|Italia]]|| dopo il 294<ref name="Humphrey625"/> fino al [[452]]|| AQ ([[Aquileia romana|AQuileia]]); SMAQ (Sacra Moneta AQuileiae); AQA (AQuileia, officina "A"?); AQB (AQuileia, officina "B"?); AQP (AQuileia Prima officina) o AQUILP o SMAQP; AQMOS (AQuileia Moneta Secunda officina) o AQS o AQUILS o SMAQ o SMAQS; AQT (AQuileia Tertia officina) o AQΓ (numerale greco) o AQUILT o SMAT o TAQ (altre forme per terzia officina); AQOB (AQuileia OBrizyacum = oro depurato, puro); AQPS (AQuileia PuStulatum = argento puro); AQUIL; un'[[Aquila (storia romana)|Aquila]] entro ghirlanda; COM OB AQ (COMes OBrizyacum AQuileiae = preposto all'oro puro); MAQ (Moneta AQuileiae); AVIL.

|-
|''[[Zecca di Arelate|Arelate]]''<br />([[Arles]])||[[Gallia Narbonese]]|| da [[313]] a [[475]] || A, AR, ARL, CON, CONST, KON, KONSTAN

|-
|''[[Zecca di Augusta Treverorum|Augusta Treverorum]]''<br />([[Treviri]])||[[Germania inferiore]]|| da [[293]]/[[294]]<ref>RIC VI 110a; Schulten Em. 3; Jeločnik 95, pl. XII, 9; RSC 312b. RIC V 656; Cahn, Trierer 51.</ref> a [[411]]<ref>RIC X 1533; DOCLR 801; RSC 4a.</ref>|| TRE, TROB, TR, ATR, STR, BTR, IITR, PTR, PTRE, SMTR, SMTRP, SMTRS, TRB, TRS, TRP, TROB, TRPS

|-
|''[[Zecca di Barcino|Barcino]]''<br />([[Barcellona]])||[[Hispania Tarraconensis]]|| da [[409]] a [[411]] || BA, SMBA

|-
|''[[Zecca di Camulodunum|Camulodunum]]''<br />([[Colchester]])||[[Britannia romana|Britannia]]||dal [[286]] al [[296]] (?)|| C, CL, SP

|-
|''[[Zecca di Carnuntum|Carnuntum]]''<br />([[Petronell-Carnuntum]])||[[Pannonia superiore]]|| 260|| Immagine [[Regaliano]] e<br />la moglie [[Sulpicia Dryantilla]]

|-
|''[[Zecca di Carthago|Carthago]]''<br />([[Cartagine]])||[[Africa (provincia romana)|Africa]]|| dal [[296]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] VI, 14b; RSC 26; Mazzini 26.</ref> al [[311]]|| K, KAR, KART, PK, PKΓ, PKΔ, PKA, PKB, PKP, PKS, PKT

|-
|''[[Zecca di Colonia Agrippinensium|Colonia Agrippinensium]]''<br />([[Colonia (Germania)|Colonia]])||[[Germania inferiore]]|| dal [[257]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]], ''Gallienus'', V 49; MIR 36, 874l; RSC 1062.</ref> al [[274]]<ref>RIC V 127; Mairat 466; AGK 11b; Braithwell 181.</ref> || ?
 
|-
|''[[Zecca di Costantinopoli|Costantinopolis]]''<br />([[Istanbul]])||[[Tracia]]|| dopo 330 || C, CP, CON, CONS, CONSP, [[CONOB]]

|-
|''[[Zecca di Cizico|Cyzicus]]''||[[Asia (provincia romana)|Asia]]||da [[Gallieno]]<ref name="Savio201"/><ref>RIC V 675; MIR 36, 1555Cc; RSC 1331.</ref> a [[Numeriano]]<ref>RIC V 463; Pink VI/2, p. 53.</ref>;<br />da [[291]]<ref>RIC VI, 285; Depeyrot 11/1; Calicó 4434.</ref> a ?|| CVZ, CVZIC, CYZ, CYZIC, CVZICEN, K, KV, KVZ, KY, SMK

|-
|''[[Zecca di Heraclea Sintica|Heraclea Sintica]]''||[[Tracia]]|| da 291 alla chiusura sotto Leone I || H, HER, HERAC, HERACI, HERACL, HT, SMH

|-
|''[[Zecca di Londinium|Londinium]]''<br />([[Londra]])||[[Britannia (provincia romana)|Britannia]]|| dopo 294 || AVG, AVGOB, AVGPS, L, LI, LN, LON, ML, MLL, MLN, MSL, PLN, PLON,

|-
|''[[Zecca di Lugdunum|Lugdunum]]''<br />([[Lione]])||[[Gallia Lugdunense]]|| da [[15 a.C.]]<ref>RIC I 167a; BMCRE 451; RSC 137. RIC I 165a; Lyon 13; RSC 133.</ref> a [[78|78 d.C.]]<ref>RIC II 1225; Lyon 86. RIC II 1210; Lyon 76.</ref>;<br />da [[257]]<ref>RIC V 18; MIR 36, 872n; RSC 308. RIC V 58; MIR 36, 882l; RSC 1309.</ref>/[[274]]<ref name="Savio201"/> al [[413]]<ref>RIC X 1717; King 11; Lyon 258; RSC 4†d.</ref> || L, LG, LVGD, LVGPS, PLG, LA, LB, PL, LP

|-
|''[[Zecca di Mediolanum|Mediolanum]]''<ref name="MailaChiaravalle47">Maila Chiaravalle, ''La produzione delle zecche di Milano e di Ticinum'', in Catalogo della Mostra "''Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)''", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.47.</ref><br />([[Milano]])||[[Italia romana|Italia]]|| dal 259 al 274;<ref name="Savio201"/><ref name="MailaChiaravalle47"/><br />dal 291 al 327;<ref name="MailaChiaravalle47"/><br />dal 352 al 404 (?);<ref name="MailaChiaravalle47"/><br />452<ref name="MailaChiaravalle47"/> al 475 || MD, MED, MDOB, MDPS

|-
|''[[Zecca di Nicomedia|Nicomedia]]''<br />([[İzmit]])||[[Asia (provincia romana)|Asia]]|| dopo 294|| MN, N, NIC, NICO, NIK, SMN

|-
|''[[Zecca di Ostia antica|Ostia]]''<br />([[Ostia (città antica)|Ostia]])||[[Italia romana|Italia]]|| da 308 a 313 || MOST, OST

|-
|''[[Zecca di Ravenna|Ravenna]]''<br />([[Ravenna romana|Ravenna]])||[[Italia romana|Italia]]|| dal [[402]]/[[406]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] X, 1287; Ranieri 12; Depeyrot 7/1.</ref> al [[455]]<ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] X, 2018; Depeyrot 17/1.</ref> || RAV, RV, RVPS

|-
|''[[Zecca di Roma antica|Roma]]''<br />([[Roma]])||[[Italia romana|Italia]]|| || R, RM, ROM, ROMA, ROMOB, SMR, VRB

|-
|''[[Zecca di Sirmium|Sirmium]]''<br />([[Sremska Mitrovica]])||[[Pannonia]]|| dal [[320]]/[[326]]<ref name="Hendy392">Michael F. Hendy, ''Studies in the Byzantine Monetary Economy C.300-1450'', Cambridge University Press 2008, p.392.</ref> al [[397]]<ref name="Hendy397">Michael F. Hendy, ''Studies in the Byzantine Monetary Economy C.300-1450'', Cambridge University Press 2008, p.397.</ref>|| SIR, SIRM, SM, SIROB

|-
|''[[Zecca di Siscia|Siscia]]''<br />([[Sisak]])||Pannonia Savia|| verso 262 al 387|| S, SIS, SISC, SISCPS

|-
|''[[Zecca di Serdica|Serdica]]''<br />([[Sofia]])||[[Tracia]]|| attiva sotto [[Aureliano]]<ref name="Savio201"/><ref name="Belloni263"/><br />da 303 al 308|| SER, SERD, SD, SMSD

|-
|[[Zecca di Tessalonica|Tessalonica]]<br />([[Salonicco]])||[[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]]|| dal [[302]]<ref>RIC VI 16b; RSC 223d.</ref> (o poco prima) fino al [[VI secolo]]|| SMTS, TS, TES, TESOB, TH, THS, THSOB, TS, TSA

|-
|''[[Zecca di Ticinum|Ticinum]]''<br />([[Pavia]])||[[Italia romana|Italia]]|| da [[274]]<ref name="Savio201"/><ref>[[Roman Imperial Coinage|RIC]] V 152; BN 620-3; RIC V 154; BN 588.</ref> a [[326]]/[[327]]<ref>RIC VII 205.</ref> || T, TT, PT, ST, BT, QT

|-
|''[[Zecca di Tripolis|Tripolis]]''<br />([[Tripoli (Libano)]])||[[Siria (provincia romana)|Siria]]|| al tempo di [[Aureliano]]<ref name="Savio201"/>|| ?

|-
|''[[Zecca di Viminacium|Viminacium]]''<br />([[Kostolac]])||[[Mesia superiore]]|| da 239 a 268 ca.|| COL, VIM

|}

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
;Fonti primarie:
*[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', XXXV.
*[[Eutropio]], ''[[Breviarium ab Urbe condita]]'', IX.
*[[Historia Augusta]], ''Aurelianus'', XXXVIII.
*[[Giovanni Zonara|Zonara]], ''L'epitome delle storie'', X.

;Fonti storiografiche moderne:
*Ermanno A. Arslan, ''La moneta a Milano in età costantiniana: una città al centro dell'Impero e una zecca chiusa'', in ''L'editto di Milano e il tempo della tolleranza. Costantino 313 d.C.'', Mostra di Palazzo Reale a Milano (25 ottobre 2012 - 17 marzo 2013), a cura di Paolo Biscottini e Gemma Sena Chiesa, Ed. Mondadori Electa, Milano 2012, pp.&nbsp;34–39.
*Gian Guido Belloni, ''La moneta romana'', Ed.Carocci, Roma 2004, ISBN 88-430-2105-2.
*Maila Chiaravalle, ''La produzione delle zecche di Milano e di Ticinum'', in Catalogo della Mostra "''Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)''", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990.
*Vincenzo Cubelli, ''Aureliano imperatore: la rivolta dei monetieri e la cosiddetta riforma monetari'', La Nuova Italia Editrice, Firenze 1992 {{Collegamento interrotto|1=[http://www.letterefilosofia.unimi.it/files/_ITA_/Filarete/148.pdf] |data=agosto 2019 |bot=InternetArchiveBot }}.
* {{fr}} Georges Depeyrot, ''Le Bas Empire romain, économie et numismatique (284-491)'', Paris, Éditions Errance, 1987, pp.&nbsp;140, ISBN 2903442401
** {{fr}} ''La monnaie romaine : 211 av. J.-C. - 476 apr. J.-C.'', Paris, Éditions Errance, 2006, pp.&nbsp;212, ISBN 2877723305
*{{cita libro |cognome=Duncan-Jones |nome=Richard |titolo=Money and Government in the Roman Empire |url=https://archive.org/details/moneygovernmenti0000dunc |anno=1994}}
*{{cita libro | cognome=Mazzarino | nome=Santo | wkautore=Santo Mazzarino | titolo=L'impero romano | città=Bari | anno=1973 | isbn=88-420-2377-9 | id=e }}
*{{cita libro | cognome=Rémondon | nome=Roger | titolo=La crisi dell'impero romano, da Marco Aurelio ad Anastasio | città=Milano | anno=1975 }}
*Giorgio Ruffolo, ''Quando l'Italia era una superpotenza'', Einaudi, 2004. 
*Adriano Savio, ''Monete romane'', Roma 2001. ISBN 88-7801-291-2
*{{cita libro | cognome=Scarre | nome=Chris | titolo=Chronicle of the roman emperors | città=New York | anno=1999 | isbn=0-500-05077-5 | lingua=inglese }}
*Chris Scarre, ''The Penguin Historical Atlas of Ancient Rome'', Cambridge 1995. ISBN 0-14-051329-9
*{{cita libro | cognome=Southern | nome=Pat | titolo=The Roman Empire: from Severus to Constantine | città=Londra & New York | anno=2001 | isbn=0-415-23944-3 | lingua=inglese }}
*{{cita libro | cognome=Watson | nome=Alaric | titolo=Aurelian and the Third Century | città=Londra & New York | anno=1999 | isbn=0-415-30187-4 | lingua=inglese }}

== Voci correlate ==
* [[Monetazione imperiale romana]]
* [[Simboli sulle monete dell'Impero Romano]]

==Altri progetti==
{{interprogetto}}

{{Monetazione romana}}
{{Economia e finanza nell'Antica Roma}}
{{portale|Antica Roma|numismatica}}

[[Categoria:Zecche di epoca romana|*]]

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