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Lehnerite

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Lehnerite
Classificazione Strunz (ed. 10)8.EB.10[1]
Formula chimicaMn[UO2/PO4]2 • 8(H2O)[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatico[2]
Parametri di cellaa = 7,04 Å, b = 17,16 Å e c = 6,95 Å, Z = 2, β = 90°18'[2]
Gruppo puntuale2/m[4]
Gruppo spazialeP21/n[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,50[1] g/cm³
Densità calcolata3,674[1] g/cm³
Durezza (Mohs)2 - 3[3]
Sfaldaturaperfetta lungo {010}, buona lungo {101}, meno buona lungo { 101}, scarsa lungo {100}[4]
Coloregiallo bronzo, giallo miele[1]
Lucentezzavitrea, resinosa[1]
Strisciobianco[3]
Diffusionerara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La lehnerite (simbolo IMA: Lh [5]) è un minerale molto raro appartenente al gruppo dell'autunite della famiglia dei "fosfati, arseniati e vanadati" con formula chimica Mn[UO2/PO4]2 • 8(H2O). Da un punto di vista chimico è un è un fosfato di uranio idrato contenente manganese.

Etimologia e storia

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Due minerali sono stati chiamati lehnerite: il primo era un minerale chiamato così da F. Müllbauer (1925), ma successivamente fu dimostrato essere identico alla ludlamite.[1]

Il minerale che ora porta il nome lehnerite fu chiamato così da A. Mücke (1988) per un nuovo minerale dalla pegmatite di Hagendorf, Germania. Gli è stato dato questo nome in onore di Ferdinand Lehner (15 febbraio 1868 - 4 dicembre 1943), collezionista di minerali tedesco, di Pleystein (Baviera, Germania). Fu uno dei primi collezionisti di minerali di Hagendorf.[1]

Classificazione

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Dato che il minerale è stato scoperto nel 1988 e riconosciuto come tale poco dopo, non è elencato nell'ottava edizione della sistematica dei minerali di Strunz (obsoleta dal 1977).

La 9ª edizione della sistematica dei minerali di Strunz, valida dal 2001 e aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2024,[6] classifica la metanováčekite nella sottoclasse "8.E Fosfati e arsenati di uranile"; questa è ulteriormente suddivisa in base al rapporto tra il complesso uranile (UO2) e il complesso fosfato, arseniato o vanadato (RO4), in modo che il minerale possa essere trovato nella suddivisione "8.EB UO2:RO4 = 1:1" in base alla sua composizione, dove forma il "gruppo dell'autunite" con il sistema nº 8.EB.10 insieme ai minerali bassetite, meta-autunite, metaheinrichite, metakahlerite, metakirchheimerite, metanováčekite, metasaléeite, metatorbernite, metazeunerite, metauramphite, przhevalskite, metalodèvite, metanatroautunite, metauranocircite e metauranospinite.[1]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, che viene utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la lehnerite nella classe dei "fosfati, arseniati e vanadati" e lì nella sottoclasse dei "fosfati idrati, ecc., con A2+(B2+)2(XO4) • x(H2O), con (UO2)2+". Qui si trova nel gruppo senza nome con il numero di sistema 40.02a.16 insieme alla bassetite.

Abito cristallino

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La lehnerite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P21n con i parametri di reticolo a = 7,04 Å, b = 17,16 Å e c = 6,95 Å e con 2 unità di formula per cella unitaria.[2]

La lehnerite naturale presenta una durezza Mohs tra 2 e 3, [4] mentre il minerale sintetico raggiunge una durezza Mohs tra 3 e 4 e non presenta fluorescenza.[7]

Il minerale è solubile in acido cloridrico (HCl).[3]

Il minerale è debolmente radioattivo a causa del suo contenuto di uranio. Tenendo conto della serie di decadimento naturale o dei prodotti di decadimento esistenti, l'attività specifica è data essere di 91,72 kBq/g[2] (per confronto, il potassio naturale ha un'attività specifica di 31,2 Bq/g).

Origine e giacitura

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La lehnerite viene trovata associata a zwieselite e rockbridgeite.[4]

Il minerale è molto raro, ed è stato trovato solo nella sua località tipo in Germania nel Circondario di Neustadt an der Waldnaab a Waidhaus.[8][9]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Lehnerite, su mindat.org. URL consultato il 3 settembre 2024.
  2. ^ a b c d e (EN) Lehnerite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 3 settembre 2024.
  3. ^ a b c d e (DE) Lehnerite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 3 settembre 2024.
  4. ^ a b c d (EN) Lehnerite (PDF), in Handbook of Mineralogy. URL consultato il 3 settembre 2024.
  5. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 3 settembre 2024.
  6. ^ (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: May 2024 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, maggio 2024. URL consultato il 1º settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2024).
  7. ^ (EN) Renaud Vochten, Transformation of chernikovite and sodium autunite into lehnerite (PDF), in American Mineralogist, vol. 75, 1990, pp. 221-225. URL consultato il 3 settembre 2024.
  8. ^ (DE) F. Müllbauer, Die Phosphatpegmatite von Hagendorf i. Bayern. Zeitschrift für Kristallographie, in Mineralogie und Petrographie, vol. 61, Lipsia, 1925, pp. 318-336.
  9. ^ (DE) Lehnerite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 3 settembre 2024.

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