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Gaetano Daniele

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Gaetano Daniele (Nocera Inferiore, 13 luglio 1956) è un produttore cinematografico italiano.

Nato a Nocera Inferiore,[1] per le esigenze lavorative del padre, si trasferisce da giovanissimo a San Giorgio a Cremano e Portici.

Nel 1996 il film Il postino, prodotto da lui insieme a Mario e Vittorio Cecchi Gori, ha vinto un premio BAFTA al miglior film non in lingua inglese[2] e fu nominato per un premio Oscar al miglior film. Il film ebbe altre due candidature agli Oscar: miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora di Luis Bacalov che vinse il premio.

All'inizio della sua carriera Gaetano Daniele lavora con Massimo Troisi nel Centro Teatro Spazio in San Giorgio a Cremano. Divengono amici e fondano insieme la società di produzione cinematografica "Esterno Mediterraneo Film". Durante gli anni 1980 a 1990 Daniele produce con Massimo Troisi in questa società oltre Il postino (1994) anche Le vie del Signore sono finite (1984) e Pensavo fosse amore... invece era un calesse (1991).[3]

Le colonne sonore di tre film di Massimo Troisi (Ricomincio da tre, Le vie del Signore sono finite e Pensavo fosse amore... invece era un calesse) portano la firma di Pino Daniele, col quale, peraltro, a dispetto del medesimo cognome, non condivideva alcun legame di parentela.[4]

  1. ^ «Per essere ben sicuri che fosse a una certa distanza da tutti noi, a Nocera Inferiore (nemmeno a quella Superiore, per evitare di dare troppo nell’occhio) in un caldo venerdì di luglio, e precisamente il giorno 13, Fortuna Trombetta, da tutti conosciuta come Tina, mette fine al suo travaglio, fa venire al mondo, dà alla luce insomma, porge all’affetto dei suoi cari il piccolo Gaetano», Lello Arena, 1956, in C'era una volta. La fiaba un po' storta di un incontro incredibile, Milano, Rizzoli, 2021, ISBN 9788831806008.
  2. ^ bafta.org 1995 Archiviato il 16 luglio 2014 in Internet Archive.
  3. ^ Silvia Bizio, Claudia Laffranchi Gli italiani di Hollywood: il cinema italiano agli Academy Awards, Roma, Gremese editore, 2002, ISBN 88-8440-177-1.
  4. ^ Silvia Bizio, Claudia Laffranchi, op. cit.

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