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{{torna a|Cavalli nel Medioevo|Cavalleria medievale}}
[[File:Codex_Manesse_Walther_von_Klingen.png|miniatura| Due destrieri con i loro cavalieri - ill. in [[Codex Manesse]] (1305-1315).]]
[[File:Richard_Marshal_unhorses_Baldwin_Guines_at_a_skirmish_by_Matthew_Paris.jpg|miniatura|Sul suo destriero, [[Guglielmo il Maresciallo]] disarciona l'avversario durante uno scontro.]]
Il '''destriero''' o '''destrière'''<ref>{{Treccani|vocabolario/destriere/|Destrière}}</ref> era il cavallo da guerra o da torneo, associato ai [[Cavalleria medievale|cavalieri]] del [[Medioevo]], nell'Europa occidentale. Addestrato a portare il suo cavaliere in [[armatura]] e il suo equipaggiamento in situazioni di conflitto, esperto nella carica al galoppo durante i giochi militari (giostre e [[Quintana (gioco)|quintane]]), era il più costoso, il più famoso e il meno diffuso dei [[equus caballus|cavalli]] dell'epoca. Il suo utilizzo nei tornei risale forse alla fine dell'[[XI secolo]]. In combattimento si diffuse a metà del [[XII secolo]]. Svolse un ruolo importante sui campi di battaglia occidentali fino all'arrivo della [[Polvere nera|polvere da sparo]] alla fine del [[XIV secolo]], il cui uso pose definitivamente fine alla supremazia militare della cavalleria all'inizio del [[XVI secolo]]. La pratica dei tornei continuò fino all'inizio del [[XVII secolo]], poi il dressage classico si impose tra la nobiltà ed i destrieri scompaiono dai registri, sostituiti dai [[Cavallo barocco|cavalli barocchi]].

Esistono controversie sul suo modello, con alcuni storici che sostengono ancora che fosse un animale immenso con il fisico di un cavallo da tiro, che misurava fino a 1,80 m al [[garrese]]. Recenti ricerche dimostrano una taglia più modesta (1,50 m in media) e un fisico più vicino al robusto cavallo da sella. Le prove di ricostituzione sono in corso dal [[1991]], incrociando un cavallo da sella atletico con un cavallo da tiro leggero.

Il destriero è ben noto alla cultura popolare attraverso i suoi esponenti nei racconti del [[ciclo arturiano]] e del [[ciclo carolingio]]: es. [[Baiardo (cavallo)|Baiardo]], [[Vegliantino]] e Gringalet. Oggi è ripreso come cavalcatura da guerra negli universi dei [[giochi di ruolo]] e dei [[videogiochi]] [[Fantasy eroico|fantasy eroici]].

== Etimologia e terminologia ==
L'[[etimo]] di [[lingua italiana]] "destrière"/"destriero" (com l'equivalente "''destrier''" di [[lingua francese]]) deriva dalla parola "''dextre''", dal [[Lingua latina|latino]] ''{{Lang|la|dextra}}'', it. "destra". Attestata intorno al 1100, tale denominazione deriva dal fatto che lo [[scudiero]] doveva tenere e dirigere con la mano sinistra il proprio cavallo o bestia da soma mentre con la mano destra conduceva il destriero del [[Cavalleria medievale|cavaliere]] quando questi non lo montava per combattere. È una regola cavalleresca citata, ad esempio, in [[Chrétien de Troyes]].<ref>{{Cita libro|autore=[[Chrétien de Troyes]]|lingua=fr|titolo=Lancelot ou le Chevalier de la charrette|anno=|editore=|p=256-258}}</ref> In [[Inghilterra]] il destriero viene citato per la prima volta in latino come ''magnus equus'' nel [[1282]].<ref>{{cita|Davis 1989|p. 88}}.</ref> In francese, i termini "''mosodor''", "''misaudor''" o "''misodour''", derivati da "''mille sous d'or''", designano il cavallo di battaglia nelle opere letterarie medievali: es. in alcune versioni della canzone del ''[[I quattro figli di Aimone]]'' e del ''[[Romanzo di Alessandro]]''. Si tratterebbe d'un destriero particolarmente prezioso e costoso.<ref>{{Cita libro|cognome=Baril|nome=Agnès|titolo=Raoul de Cambrai : chanson de geste du xiie siècle (d'après l'édition de Sarah Kay) : commentaire grammatical et philologique des laisses 39 à 131, vers 629 à 2478.|anno=1999|editore=Ellipses|lingua=fr|ISBN=9782729859954|p=18}}</ref> L'etimo di [[lingua inglese]] "''Great Horse''", it "grande cavallo", deriva direttamente dalla citazione latina ''magnus equus'' ed identifica l'animale sia per le sue dimensioni sia per la sua reputazione,<ref>{{cita|Oakeshott 1998|p. 11}}.</ref> ma è in uso anche la forma "''destrier''" direttamente derivata dal francese. La stessa cosa vale anche per la [[lingua tedesca]].

Esistono altri termini per designare i cavalli da guerra medievali, una difficoltà sta nell'uso di più parole per designare una funzione del cavallo, o viceversa. I nomi "destriero" e "corsiero" sono usati in modo intercambiabile, a volte anche all'interno del medesimo documento.

== Storia ==
[[File:BNF_6465,_fol._154v.jpg|miniatura| Un destriero (a destra, in primo piano) nelle ''Grandes Chroniques de France'' di [[Jean Fouquet]] (Libro di Luigi III e Carlomanno), Parigi, BnF, fol. 154 v.]]
Contrariamente alla diffusa opinione popolare, il destriero era raro<ref name="Prestwich">{{Cita libro|lingua=en|cognome=Prestwich|nome=Michael|titolo=Armies and Warfare in the Middle Ages|url=https://books.google.com/books?id=fFdBfrlM0YQC&printsec=frontcover|anno=1996|editore=Yale University Press|ISBN=0-300-07663-0|p=30}}</ref> in quanto il più costoso e pregiato dei cavalli medievali conosciuti, come ben testimoniano i [[Pedaggio|registri dei pedaggi]].<ref name="Ribémont">{{Cita libro|lingua=fr|nome=Bernard|cognome=Ribémont|titolo=Burlesque et dérision dans les épopées de l'Occident médiéval : Colloque international, Strasbourg, 16-18 septembre 1993, Annales littéraires de l'université de Franche-Comté|anno=1995|editore=Presses Univ. Franche-Comté|volume=3|ISBN=9782251605586|pp=215-221}}</ref>

=== Origine ===
Le origini del cavallo da guerra medievale sono oscure. Probabilmente discendente dal [[Berbero (cavallo)|Berbero]] e dall'[[Cavallo arabo|Arabo]] attraverso il Genet di Spagna, animale precursore del [[Frisone (cavallo)|Frisone]] e dell'[[Andaluso]],<ref name="Bennett2">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.frankhopkins.com/mustangsA.html|titolo=The Spanish Mustang: The Origin and Relationships of the Mustang, Barb, and Arabian Horse|autore=Deb Bennett|editore=Frank Hopkins|anno=2004}}</ref> potrebbe essere stato influenzato da bestie d'origine orientale, come il [[Cavallo turcomanno|Turcomano]] [[iran]]iano ed [[Anatolia|anatolico]], importati a seguito delle [[Crociate]].<ref name="Nicolle267">{{Cita libro|lingua=en|nome=David|cognome=Nicolle|titolo=Medieval Warfare Source Book|anno=1999|editore=Brockhampton Press|ISBN=1-86019-889-9|p=267}}</ref> Indipendentemente dalla loro esatta origine, i cavalli spagnoli furono considerati i più efficienti e costosi. In [[Germania]], il termine ''Spanjol'' è usato per descrivere le qualità dei cavalli da guerra; tuttavia, fonti letterarie in [[lingua tedesca]] potrebbero riferirsi anche a cavalli provenienti dalla [[Scandinavia]].<ref name="Bumke178">{{Cita libro|lingua=en|nome=Joachim|cognome=Bumke|titolo=Courtly Culture : Literature and Society in the High Middle Ages|url=https://archive.org/details/courtlycultureli0000bumk|anno=2000|editore=|ISBN=1-58567-051-0|p=[https://archive.org/details/courtlycultureli0000bumk/page/178 178]}}</ref>

=== Allevamento ===
L'allevamento trovò collocazioni favorevoli sotto l'impulso di ordini monastici, [[Aristocrazia|aristocrazie]] e nobiltà.<ref name="Roche2009">{{Cita pubblicazione|lingua=fr|nome=Daniel|cognome=Roche|titolo=Comment on a domestiqué le cheval|rivista=L'Histoire|mese=gennaio|anno=2009|pp=56-59}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=fr|nome=Daniel|cognome=Roche|titolo=La Culture équestre occidentale, XVIe-XIXe siècle : L'ombre du cheval|edizione=2 v.}}</ref> Il [[regno di Francia]] produsse buoni cavalli da guerra, con alcuni studiosi che attribuiscono questo successo alla [[Feudalesimo|società feudale]]<ref>{{cita|Gies e Gies 2005|p. 88}}.</ref> e all'influenza storica delle tradizioni di allevamento romane, conservate dai [[Merovingi]].<ref name="Nicolle267"/> I [[Carolingi]] aumentano il peso della [[cavalleria pesante]] nel loro esercito, il che si traduce nel sequestro di terre (per la produzione di [[foraggi]]), e una modifica dei tributi riscossi per finanziare l'allevamento di cavalli da guerra, destinati ad essere utilizzati per proteggere l'Impero.<ref>{{cita|Bennet, Bradbury e DeVries 2005|pp. 71-72}}.</ref>

=== Utilizzo ===
[[File:JenikLucvGelnhausenu.jpg|sinistra|miniatura| [[Giovanni I di Boemia|Giovanni I di Lussemburgo]] sul suo destriero.]]
Il destriero era utilizzato principalmente per la guerra e durante i giochi marziali a cavallo, come la [[Quintana (gioco)|quintana]] e le altre giostre equestri del [[torneo medievale]]. Era più rinomato e ammirato per le sue abilità nelle giostre che per le sue abilità in guerra, ove gl'era preferito il più veloce corsiero.<ref name="Gravett">{{Cita libro|lingua=en|nome=Christopher|cognome=Gravett,|titolo=English Medieval Knight 1300-1400|anno=2002|editore=Osprey Publishing|ISBN=1-84176-145-1|p=59}}</ref> Poiché il destriero era destinato solo a situazioni di combattimento, questa associazione era così forte che una legge di [[Federico Barbarossa]] puniva per violazione della pace chi attaccava un cavaliere su [[palafreno]], tipologia di cavallo da passeggio, mentre chi attaccava un cavaliere su destriero non era punibile.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|titolo=Journal des savants|url=https://books.google.fr/books?id=taUXrGxu5rsC&pg=PA662|anno=1830|curatore=Académie des inscriptions et belles-lettres|editore=Librairie Klincksieck|p=662}}</ref> Secondo la [[Canzone di gesta]] ''Le Couronnement de Louis'', un buon cavaliere della fine del XII secolo doveva disporre di diversi [[equidi]] d'uso specifico e distinto: un destriero, un [[palafreno]] (cavallo da parata e da passeggio), un [[ronzino]] (cavallo multiuso) e un [[mulo]] o altra bestia da soma. Lo [[scudiero]], contrariamente a quanto di crede, era responsabile della cura e della preparazione del destriero, non del cavaliere.<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=David|cognome=Nicolle|illustratore=Angus McBride|titolo=French Medieval Armies 1000-1300|anno=1991|editore=Osprey Publishing|ISBN=9781855321274|pp=19-21}}</ref>

Il destriero permetteva al guerriero che lo cavalca di muoversi più velocemente, colpire in modo più efficace e con più slancio, dominando gli uomini a piedi per un colpo dall'alto verso il basso con maggiore efficienza.<ref name="Limousin26">{{Cita libro|lingua=fr|nome=Nicole|cognome=de Blomac|nome2=Bernadette|cognome2=Barrière|titolo=Cheval limousin, chevaux en Limousin|url=https://books.google.com/books?id=CCW-9mC8-asC|anno=2006|editore=Presses univ. Limoges|ISBN=978-2-84287-404-9}}</ref>

==== La controversia delle staffe ====
Esiste una controversia tra gli storici medievali sull'esatto ruolo svolto dall'introduzione della [[Staffa (equitazione)|staffa]] nell'Europa occidentale nell'affermazione della cavalleria pesante e, per riflesso, dei destrieri. L'uso del soldato a cavallo aumentò nell'[[VIII secolo]], con l'arrivo della dinastia carolingia. [[Lynn Townsend White]] sostenne che la mancanza di stabilità in sella avesse fino ad allora limitato il cavaliere in combattimento e postulò che i vantaggi della staffa abbiano portato alla nascita del feudalesimo stesso e quindi alla supremazia dei cavalieri sui campi di battaglia, attraverso l'uso di tattiche d'urto a cavallo.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://scholar.chem.nyu.edu/tekpages/texts/strpcont.html|titolo=The Great Stirrup Controversy|autore=Paul J. Gans|accesso=20 febbraio 2023|dataarchivio=9 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141009082354/http://scholar.chem.nyu.edu/tekpages/texts/strpcont.html|urlmorto=sì}}</ref> Altri storici, es. [[Kelly DeVries]], sostengono invece che i [[Franchi]] non fossero a conoscenza delle tattiche d'urto montate al tempo di Carlo Magno,<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Kelly|cognome=DeVries|capitolo=The Stirrup, Mounted Shock Combat, Chivalry, and Feudalism|titolo=Medieval Military Technology|anno=1992|editore=Broadview Press|ISBN=0-921149-74-3}}</ref> né che la cavalleria pesante sia stata ignota agli eserciti precedenti, come dimostrato dai [[Catafratto|catafrattari]] romani prima e bizantini poi, e dagli [[Anni 1970|Anni '70]], il ruolo della carica di cavalleria nella guerra medievale è stato ampiamente riconsiderato.<ref name="Carroll">{{Cita libro|lingua=en|nome=Carroll|cognome=Gillmor|titolo=Practical Chivalry: The Training of Horses for Tournaments and Warfare| serie=Studies in Medieval and Renaissance History| anno=1992|editore=|volume=13|ISBN=}}</ref>

==== Sui campi di battaglia ====
[[File:René_d'Anjou_Livre_des_tournois_France_Provence_XVe_siècle_Barthélemy_d'Eyck.jpg|miniatura|Scontro tra cavalieri e destrieri da un ''Libro dei Tornei'' (XV sec.), ill. attribuita a [[Barthélemy d'Eyck]].]]
La cavalleria leggera fu utilizzata in guerra per secoli ma il Medioevo vide l'ascesa della [[cavalleria pesante]] nell'Europa occidentale. Gli storici concordano nel datare la diffusione del destriero alla metà del XII secolo<ref name="Bennet74">{{Cita|Bennet, Bradbury e DeVries 2005|p. 74}}.</ref>, con la conseguente specializzazione del cavaliere al solo combattimento montato,<ref>{{cita|Barber 2005|p. 33}}.</ref> e solo nel [[XIV secolo]] i cavalieri ricominciarono a scendere di frequenta di sella per proseguire la lotta a piedi,<ref>{{cita|Prestwich 1996, p. 31}}.</ref> affidando i cavalli alle retrovie per eventuali cariche successive.<ref name="Sadler32">{{Cita libro|lingua=en|nome=John|cognome=Sadler|titolo=Border Fury : England and Scotland at War 1296-1568|url=https://books.google.com/books?id=_FOUxrZc3hoC&printsec=frontcover|anno=2005|editore=Pearson Education Ltd|ISBN=1-4058-4022-6|p=32}}</ref> Regnante [[Edoardo III d'Inghilterra]] (1327-1377), il destriero svolse essenzialmente un ruolo onorifico e pochi andarono in battaglia.<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Andrew|cognome=Ayton|titolo=Knights and Warhorses|url=https://books.google.com/books?id=rnHfh4tLQHcC&printsec=frontcover|anno=1999|editore=Boydell Press|ISBN=9780851157399|p=220}}</ref>

==== Nel torneo e nel gioco marziale ====
[[File:Démonstration_joute_equestre.ogg|sinistra|miniatura|Dimostrazione moderna d'una quintana medievale, gioco marziale destinato ai cavalieri ed ai destrieri.]]
I primi tornei sono attestati a partire dalla seconda metà del XI secolo, prima sotto forma di "guerre private". Codificati, divennero una fonte di reddito per i cavalieri in tempo di pace. Queste regole mirano a pacificarli, qualsiasi violazione può portare al sequestro del destriero, delle armi e dell'equipaggiamento. Era un'attività maschile, ben lontana dalla visione idealizzata che ne dà l'[[Amor cortese]].<ref>{{Cita libro| lingua=fr| nome=Michelle| cognome=Zancarini-Fournel| serie=Genre du Sport| titolo=Clio : histoire, femmes et sociétés|anno=2006|città=Tolosa|editore=Presses Univ. du Mirail|ISBN=9782858168422|capitolo=cap. 23|pp=15-17}}</ref> Fonti letterarie suggeriscono che il destriero fosse materia di contesa in queste pratiche marziali: es. nella maggior parte dei [[Poema epico|poemi epici]] medievali, il cavallo viene scambiato tra [[Saraceni]] e [[Cristiano (religione)|Cristiani]] quando il vincitore recupera la cavalcatura del vinto.<ref>{{cita|Le Cheval dans le monde médiéval 1992|p. 244}}.</ref>

=== Un animale statutario ===
[[File:Armorial_Hall_Hermitage_2.jpg|miniatura| Cavalieri e il loro destriero nella "Sala dei Cavalieri" all'[[Ermitage]].]]
Il cavallo è un animale di potenza, la cui utilità militare è nota fin dalla [[Preistoria]]. Nel Medioevo divenne progressivamente emblema di [[nobiltà]] e definì il concetto stesso di [[Cavalleria medievale|cavalleria]] (il nome "cavalleria" essendo esso stesso basato su quello del cavallo), da qui l'associazione destriero/cavaliere.<ref>{{cita|Tucker 2007|copertina}}.</ref> Secondo Daniel Roche, mentre l'Europa orientale era dominata da molti popoli di cavalleria, il mondo medievale occidentale mobilitò tardivamente gli equini al servizio degli uomini. La società europea degli scudieri riserva l'uso dei cavalli allo stato e all'élite sociale, affidandosi a categorie rurali e urbane specializzate per la produzione, l'allevamento, l'addestramento e il commercio. Il cavallo diventa l'emblema di una classe sociale.<ref name="Roche2009"/>

I più antichi poemi epici medievali testimoniano l'amore del cavaliere per il suo destriero, le sue armi e gli altri cavalieri.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|nome=Aline|cognome=Laradji|titolo=La légende de Roland : de la genèse française à l'épuisement de la figure du héros en Italie|url=https://books.google.com/books?id=81P4dVHC80QC&printsec=frontcover|anno=2008|editore=L'Harmattan|ISBN=978-2-296-07027-1|p=66}}</ref> L'era della letteratura cortese dà una visione ideale del destriero, non corrispondente alla realtà storica (v.si seguito "Descrizione").<ref name="Valren" /> L'associazione simbolica del cavallo con lo ''[[status]]'' aristocratico deriva dalla percezione del cavaliere a cavallo come caposaldo tattico delle battaglie medievali.<ref name="Carroll"/>

=== Scomparsa ===
La scomparsa dei destrieri in combattimento coincide con la comparsa della [[Polvere nera|polvere da sparo]] sui campi di battaglia nel [[XV secolo]]. Riflette sulla definizione di [[nobiltà]] alla fine del [[XVI secolo]] e all'inizio [[XVII secolo]], soprattutto in Francia. La figura del nobile passa dal combattente armato dotato di cavalli da guerra al raffinato cortigiano. Tuttavia, il cavallo conserva un ruolo centrale in questa definizione, la capacità di praticare [[Equitazione|l'equitazione]] è sempre associata alla nobiltà. La pratica dei tornei che richiedevano destrieri continuò in questo periodo poiché la cavalleria pesante divenne inutile in combattimento. Nel XVII secolo, la pratica militare dell'equitazione scomparve quasi del tutto tra la nobiltà a favore del dressage classico. Difficile sapere che fine abbiano fatto i destrieri, poiché nel corso del Seicento scomparvero dai registri le linee di sangue dei cavalli destinati alla cavalleria pesante.<ref name="Prestwich"/>

== Descrizione ==
[[File:MET_Armures.jpg|thumb| Ricostruzione di armature di [[Cavalleria medievale|cavalieri]] e destrieri del XVI secolo.]]
La visione del destriero, oggi mantenuta da cinema e vicdeogiochi, d'un “grande, fedele, esclusivo, feroce, potente e focoso stallone, il cui galoppo fa tremare la terra” non riflette la realtà storica.<ref name="Valren">{{cita|Tsaag Valren 2012|}}.</ref> Il nome "destriero" non si riferisce a una razza specifica ma ad un tipo di cavallo. In generale, tutti i cavalli medievali sono identificati dal loro utilizzo.

Alcune opere popolari lo presentano come massiccio e ingombrante, in linea con un'epoca barbarica e oscurantista dove si praticava una "equitazione crudele e non sofisticata.»<ref>Citation extraite de {{Cita libro|titolo=Les plus beaux chevaux du monde|anno=2005|editore=Atlas|lingua=fr|ISBN=2-7234-5140-2}}.</ref> Gli storici hanno negato questo tipo di affermazione per anni. Il destriero, in quanto stallone allevato appositamente per scopi militari, doveva essere ben addestrato, forte, veloce e agile, con un posteriore potente, un dorso corto, ossa forti e un collo ben ricurvo.<ref name="Gravett"/> Nel XIV secolo, gli autori lo descrivono come «alto e maestoso, dotato di grande forza. Molto apprezzato da cavalieri e uomini d'arme, non era affatto comune, in ragione del costo.<ref name="Prestwich"/>

=== Altezza e peso ===
Ci sono molte controversie tra gli ambienti medievali circa l'altezza e il peso dei destrieri. Alcuni stimabili storici (e un gran numero di opere di insegnamento popolare e scolastico) ipotizzano un'altezza da 1,70 a 1,80, tanto quanto i più grandi cavalli da tiro attuali (tipo [[Shire (cavallo)|Shire]]). Non ci sono prove a sostegno di una tale presunta dimensione<ref>{{Cita libro|cognome2=Maurice|titolo=Medieval Warfare|url=https://archive.org/details/medievalwarfareh00maur|anno=1999|editore=Oxford University Press|lingua=en|ISBN=9780198206392}}</ref>.

I documenti medievali non danno informazioni solide sull'altezza e sul peso dei destrieri, ma secondo gli scheletri rinvenuti, l'altezza media dei cavalli all'epoca era compresa tra 1,20 e 1,40. Un'analisi di Ann Hyland sui pezzi di armatura rinvenuti durante gli scavi indica che il materiale era inizialmente trasportato da cavalli che misuravano da 1,50 a 1,60. Una ricerca presso il ''[[Museum of London|Museo di Londra]]'' sostiene che il cavallo militare inglese fosse 1,40 a 1,50 e si distingueva da un normale cavallo da sella per la forza e l'abilità piuttosto che per le dimensioni. In Francia, giunge alle conclusioni uno studio della Federazione medievale francese, con sede a [[Marsiglia]]. Questa altezza media non sembra variare enormemente. I cavalli potrebbero essere stati allevati in modo selettivo per aumentare le loro dimensioni già nel IX. E X ° secoli. XI _ secolo, un cavallo da guerra misura mediamente circa 1,50, secondo studi sui ferri di cavallo normanni e rappresentazioni [[Arazzo di Bayeux|dell'arazzo di Bayeux]]. Un'analisi dei cavalli da carrozza suggerisce che XIII 13 secolo, i destrieri sono tozzi e non misurano più di 1,50 ma 1,60 Tre secoli dopo, i cavalli da lavoro non sono significativamente più alti o.

Alcuni storici sostengono che un grande cavallo è desiderabile per aumentare la potenza di una carica di lancia<ref>{{Cita web|lingua=En|url=http://www.imh.org/museum/history.php?chapter=40|titolo=Medieval Horse 476 - c. 1450: Knight versus Moor|editore=Musée international du Cheval}}</ref> Tuttavia, le esperienze pratiche suggeriscono che la potenza e la forza del cavallo sono più rilevanti della sua taglia, e che il peso del cavallo ha poco impatto sulla potenza della carica con la lancia<ref name="Alvarez">{{Cita web|lingua=En|url=http://www.classicalfencing.com/articles/shock.php|titolo=Saddle, Lance and Stirrup: An Examination of the Mechanics of Shock Combat and the Development of Shock Tactics|autore=Richard Alvarez|editore=Classical Fencing|accesso=20 febbraio 2023|dataarchivio=23 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120823054122/http://www.classicalfencing.com/articles/shock.php|urlmorto=sì}}</ref>. Un ultimo a favore di un cavallo da lavoro di circa 1,40 ma 1,60 è la sopravvivenza del cavaliere, che deve essere in grado di montare il suo cavallo in armatura completa, semplicemente usando le sue staffe. Se viene abbattuto durante la battaglia, il cavaliere è vulnerabile se non è in grado di risalire da solo.

Nel 2021, uno studio pubblicato sull'International Journal of Osteoarchaeology sull'analisi delle ossa di cavallo inglese diffuso su 171 siti archeologici e che copre un periodo che va dal 300 al 1650 d.C. conclude che "spesso misuravano poco più di 1,40 metri di altezza al garrese, dove i nostri contemporanei cavalli alti raggiungono spesso 1,70 metri. Entrerebbero così oggi, se ci atteniamo alla comune classificazione della taglia dei cavalli, nella categoria dei [[pony]], al massimo i pony di taglia grande (...) i cavalli di 1,60 metri di altezza al garrese, e anche quelli di 1,50 metri, erano molto raro, anche al culmine della rete di scuderie reali nel XIII e XIV secolo»<ref>[https://www.sciencesetavenir.fr/animaux/chevaux/au-moyen-age-les-chevaux-de-combat-n-etaient-pas-plus-grands-que-des-poneys-conclut-une-etude_160560 Au Moyen-Âge, les chevaux de combat n'étaient pas plus grands que des poneys, conclut une étude], Science et Avenir, 11/1/2022</ref>.

=== Morfologia e carico supportato ===
Un'opinione popolare è che il destriero abbia un fisico «più vicino a quello di un cavallo da tiro che a quello di un focoso cavallo da corsa»<ref name="destriers">{{Cita libro|titolo=Les plus beaux chevaux du monde|anno=2005|editore=Atlas|lingua=fr|ISBN=2-7234-5140-2}}</ref>. Uno dei motivi della convinzione diffusa che il cavallo da guerra medievale potesse essere solo un enorme cavallo da lavoro è l'ipotesi, ancora sostenuta da molte persone, che l'armatura medievale sia estremamente pesante. Infatti, anche l'armatura [[Torneo medievale|da torneo]] più pesante per [[Cavalleria medievale|i cavalieri]] non pesa più di 40. Sul campo, l'armatura da battaglia di solito pesa da 18 a 32. La [[barda]]tura, armatura del cavallo il cui uso è più diffuso nei tornei che per la guerra, raramente supera 32. Per proteggere i cavalli, il cuoio bollito e imbottito sembra essere usato più frequentemente<ref name="Barker, pp. 175-6">{{Cita libro|cognome2=Juliet|titolo=The Tournament in England|url=https://books.google.com/books?id=O0-D57pOb4sC&printsec=frontcover|anno=1986|editore=The Boydell Press|lingua=en|ISBN=0-85115-942-7}}</ref> e probabilmente altrettanto efficace.

Aggiungendo il peso del cavaliere e dell'altra attrezzatura, e tenendo conto che i cavalli possono trasportarne solo circa 30 % del proprio peso, questi carichi possono certamente essere portati da un cavallo di peso compreso tra 550 e 600<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://aerc.org/AERC_Rider_Handbook110303.asp|titolo=Endurance Rider’s Handbook, chapitre 3, section IV|autore=American Endurance Riders Conférence|editore=American Endurance Riders Conférence|accesso=20 febbraio 2023|dataarchivio=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080515133147/http://www.aerc.org/AERC_Rider_Handbook110303.asp|urlmorto=sì}}</ref>. Uno studio inglese indica che il cavallo da guerra aveva le dimensioni e la costituzione di un normale cavallo da caccia o da sella,<ref name="Gravett"/> quello della Federazione francese medievale pubblicato su ''Cheval Savoir'' conclude che i destrieri erano animali forti e tozzi, più vicini a un attuale purosangue spagnolo o robusto [[Lusitano (cavallo)|Lusitano]] di un [[Percheron]] o altro cavallo da tiro

=== Razze presunte ===
La questione della presunta parentela delle attuali razze di cavalli con i destrieri medievali sta facendo scorrere molto inchiostro. [[Statua equestre|Le statue equestri]] realizzate in Italia alla fine del medioevo occidentale (corrispondenti al [[Rinascimento italiano]]) suggeriscono che il destriero fosse un [[cavallo iberico]] o [[Cavallo barocco|barocco]], come la pura razza spagnola, il frisone, oppure un mezzosangue pesante come il [[Cavallo Irlandese da tiro|tratto irlandese]].

==== Frisone ====
I film moderni sul Medioevo mostrano spesso [[Frisone (cavallo)|cavalli frisoni]] (o cavalli frisoni) nel ruolo di destrieri. Secondo il divulgatore inglese Elwyn Hartley Edwards, la razza era storicamente apprezzata per le battaglie e sembra aver partecipato alle Crociate e poi ricevuto afflussi di sangue straniero nello stesso periodo.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=Elwyn Hartley Edwards|titolo=Les chevaux|url=https://books.google.fr/books?id=kGMlAIhvfPgC|anno=2006|editore=Éditions de Borée|ISBN=978-2-84494-449-8}}</ref> Quest'informazione dovrebbe essere qualificata, poiché l'attuale modello del Frison deriva per molti dall'[[Paesi Bassi spagnoli|occupazione spagnola delle Fiandre]] nel XVI secolo.

==== Un cavallo di battaglia ====
A causa del nome ''magnus equus'' che descrive i primi destrieri inglesi, alcuni storici hanno ipotizzato che i moderni cavalli da tiro discendano dai destrieri. Molte associazioni di allevatori affermano che il [[Percheron]]<ref name="SHPH">{{Cita web|lingua=fr|url=http://www.percheron-france.org/fr/percheron/histoire.html|titolo=Histoire|editore=Société Hippique Percheronne de France}}</ref>, lo [[Cavallo dello Jutland|Jutland]] o lo [[Shire (cavallo)|Shire]] sono i discendenti dei destrieri medievali. Questa teoria suggerisce che questi cavalli abbandonati come cavalcature da guerra furono assorbiti, incrociati e mescolati con i cosiddetti cavalli a sangue freddo usati per il lavoro. I destrieri, invece, sono noti per il loro sangue caldo<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=Brian Todd|titolo=Warfare in the Medieval World|anno=2006|editore=Pen & Sword Military|ISBN=}}</ref>. Le ricerche più recenti sostengono tutte che il destriero non fosse un cavallo da tiro,<ref name="Prestwich"/> lo studio della Federazione francese medievale evidenzia differenze nella morfologia, nell'uso (i cavalli da tiro sono impiegati dai contadini, i destrieri dai militari classe e i nobili di cui sono l'emblema) e il temperamento.

==== Esperimenti di rievocazione ====
Recenti esperimenti mirano a rievocare i destrieri medievali incrociando un cavallo da sella atletico con un colpo leggero. Lo ''spagnolo normanno'', allevato da un incrocio di [[Percheron]] e andaluso dal 1991, è ritenuto la ricreazione più fedele possibile d'un destriero medievale, basandosi sul fatto che gli antichi cavalli normanni erano influenzati dal sangue spagnolo.<ref>{{Cita web|lingua=En|url=http://www.spanish-norman.com/breedprofile.htm|titolo=Breed Profile|editore=Spanish-Norman Horse Registry}}</ref> Anche il Warlander, incrocio di frisone e andaluso, è ritenuto simile al destriero.
<gallery title="" mode="packed" heights="">
File:Spanish_Norman1.jpg|Lo ''spagnolo normanno'', incrocio di [[Percheron]] e andaluso derivante da un'esperienza americana di ricostituzione del destriero.
File:Modern-Knight.jpg|Ricostruzione moderna di una giostra con un [[Clydesdale (cavallo)|Clydesdale]], un cavallo da tiro piuttosto lontano da quello che doveva essere un destriero medievale.
</gallery>

== Nella cultura ==
=== Rappresentazioni artistiche ===
Le raffigurazioni artistiche dei destrieri di solito li presentano sproporzionatamente piccoli rispetto ai loro cavalieri. Tali immagini non consentono di ricavare notizie zootecniche anche perché, spesso, i cavalli scompaiono quasi del tutto sotto il panneggio della loro barda e/o dell'uniforme del cavaliere.
<gallery title="" mode="packed" heights="">
File:Knights in Combat 02.jpg|Cavalieri in battaglia. (British Library, Royal 16 G VI f. 380v, tra il 1332 e il 1350)
File:Codex Manesse 192v - Albrecht von Rapperswil.jpg|Torneo di destrieri nel Codice Manesse (1305–1340)
File:Miniatura dei Carmina regia 02.jpg|Cavaliere toscano (1335-1340)
VaclavGelnhausenovekodexu.jpg|[[Venceslao I di Boemia]] (1230–1253) sul suo destriero, con indosso un'armatura anacronistica (XV secolo)
</gallery>

=== Opere letterarie medievali ===
[[File:Orlando_Furioso_48.jpg|miniatura| Combattimento di due cavalieri sul loro destriero, visto da [[Gustave Doré]] per l'[[Orlando furioso]].]]
I destrieri sono menzionati nei romanzi e nei poemi cavallereschi francesi, inglesi, spagnoli e italiani, in particolare nel ciclo arturiano e nel ciclo carolingio. Alcuni prendono il nome e svolgono un ruolo importante, in particolare [[Baiardo (cavallo)|Baiardo]], il "cavallo delle fate" del ''Quatre fils Aymon''. [[Vegliantino]] è il destriero del [[Orlando (paladino)|paladino Orlando]], Blaviet Affilet quella di Olivier, Gringalet quello di [[Gawain|Sir Gauvain]].<div style="padding-left:3em;"><span style="padding-left:3em;">Estratto dal '''''Lai de Graelent''''' (anonimo bretone lai in francese antico, XII secolo)</span><poem>
{{lang|fro|Cest destrier par mei vus enveie,
Ensanble od vus veut que jeo seie :
Vos gages vus aquiterai,
De vostre Hostel garde prendrai}}<ref>{{Cita libro|nome1=Marie|cognome1=de France|cognome2=Roquefort|cognome3=Roquefort-Flaméricourt|titolo=Poésies de Marie de France, poète anglo-normand du XIIIe siècle|editore=Chasseriau|anno=1820|pp=512}}</ref>.
</poem></div>

==== Analisi letteraria ====
La descrizione letteraria del destriero si è evoluta tra XI e XIII secolo. I canti specificano sempre più frequentemente il loro colore di abbigliamento e la loro provenienza (moresco, arabo, guascone…), le loro qualità letterarie sono in aumento. Questo accumulo di epiteti in lode dei destrieri si spiega con le idee di perfezione e nobiltà veicolate dal racconto cavalleresco, ma anche con le esigenze della rima o del romanticismo.

I [[Lai (poesia)|lay]] anonimi danno spazio ai cavalli, più di quelli di [[Maria di Francia (poetessa)|Marie de France]]<ref>{{Cita libro|cognome2=Catherine|titolo=Le roman des contes|anno=2001,|editore=CEDIS éditions|ISBN=2-9507092-7-3}}</ref>. [[Romanzo cortese|I romanzi di corte]] non sono esclusi. Nel ''[[Roman de la rose]]'' (primo terzo del XIII secolo), l'autore si sforza di dare plausibilità al suo racconto con dettagli descrittivi, in particolare dei cavalli dell'eroe, Guillaume de Dole. Chiamato a unirsi all'imperatore di Germania, l'eroe ed i suoi compagni cavalcarono «''granz destrieri di pris, buoni e biax, dalla Spagna''.»<ref>{{cita|Le Roman de la Rose|v. 1551}}.</ref> Se per la parata monta un palafreno bianco, il suo destriero da battaglia è un «cavallo audace come un leone, / forte e isnel»<ref>{{cita|Le Roman de la Rose|v. 1654}}.</ref>, e sale un suo avversario al torneo di Saint-Trond ''«un destriero mout biau tot ver (macchiato) / che non aveva pelo invernale»''<ref>{{cita|Le Roman de la Rose|v. 2728}}.</ref>, del tutto naturalmente chiamato «pesciolino <ref group="N">L'auteur précise aussi que les destriers sont ''noirs, sors'' (alezan) et ''baucens'' (pie ou à balzanes), et qu'ils valent une petite fortune (vers 2812).</ref>.

Nella letteratura cavalleresca in generale, l'associazione cavaliere/destriero fa parte di una triade che associa anche il prelato e la dama al [[palafreno]], e il mercante, lo scudiero o il borghese al [[Ronzino|roncin]]. Il destriero è percepito come un'estensione del suo proprietario, di cui condivide le qualità. Insultare la cavalcatura è insultare la persona che la cavalca. Il cavallo è presentato in un modo che riflette la fortuna o la miseria del suo padrone. L'imbracatura è associata al suo uso bellicoso e il cavaliere letterario è incuneato in una [[Finimenti#Selle|sella]] molto avvolgente, saldamente appoggiata alle staffe. Al destriero vengono attribuite doti marziali, deve amare il combattimento tanto quanto il suo padrone.<ref name="Ribémont"/>

==== Analisi simbolica ====
Secondo [[Étienne Souriau]], questi cavalli sono i «compagni costanti di eroi e sono abbastanza significativi da possedere una personalità, un carattere definito e il proprio<ref>{{Cita libro|cognome2=Étienne|titolo=Vocabulaire d'esthétique|anno=1999|editore=PUF|lingua=fr|volume=300 de Quadrige|ISBN=978-2-13-050445-0}}</ref>. Franck Évrard osserva che le chansons de geste e i romanzi [[Cavalleria medievale|cavallereschi]] conciliano valori cavallereschi e valori religiosi, contribuendo a forgiare un'immagine simbolica del cavallo. L'autore vede nel destriero un «simbolo di virilità e iniziazione cavalleresca ». Come evidenziato in numerosi romanzi, il cavaliere espropriato del suo destriero è un essere<ref>{{Cita libro|cognome2=Franck|titolo=Analyses et réflexions sur Stendhal|anno=2000|editore=Ellipses|lingua=fr|ISBN=978-2-7298-0239-4}}.</ref>.

=== Espressioni popolari ===
Il destriero è, secondo Oméric<ref>{{Cita libro|titolo=Dictionnaire amoureux du Cheval|url=https://books.google.com/books?id=rJlDdCfM9cAC&printsec=frontcover|anno=2012|editore=Plon|ISBN=2-259-21859-8}}</ref>, il linguista Michel Praneuf e molti autori più antichi<ref>{{Cita libro|cognome2=Paul|titolo=Le Moyen-àge et la Renaissance|url=https://books.google.fr/books?id=2PBIAAAAcAAJ&pg=PT747|anno=|editore=|volume=5|ISBN=}}, {{Cita libro|titolo=Encyclopédie militaire et maritime|url=https://books.google.fr/books?id=BvNKAAAAYAAJ&pg=PA417|anno=|editore=|ISBN=}}</ref>, all'origine dell'espressione francese " salire sul suo cavallo alto che significa " prendere la mano», per analogia con il cavaliere che andava in guerra sul suo destriero. Ci sono equivalenti a questa frase in molte altre lingue, tra cui l'inglese (''to ride the high horse''), il tedesco (''sich aufs hohe pferd setzen''), il norvegese e lo svedese.

Al giorno d'oggi, per descrivere un cavallo come " destriero è un modo poetico di riferirsi ad esso<ref>{{Cita libro|cognome2=Jean-Pierre|titolo=Psychologie de la mémoire|anno=2006|editore=De Boeck Supérieur|lingua=fr|ISBN=9782804152222}}</ref>.

=== Nella cultura moderna ===
Il termine "destriero" è stato ripreso nel campo dei giochi di ruolo e [[Multigiocatore|dei giochi fantasy medievali in rete]] per designare la cavalcatura dei [[Cavalleria medievale|cavalieri]] e [[Paladino|dei paladini]]. Conosce anche un'estensione verso il mondo marittimo, designando una barca (che riprende lo stretto rapporto tra il cavaliere e la sua cavalcatura). Il nome è utilizzato anche per scopi commerciali, Destrier è ad esempio una [[Marchio registrato|marca]] di alimenti per cavalli<ref>{{Cita web|url=http://www.destrier.com/|titolo=Destrier - nourrir sa passion}}</ref>.

== Note ==
=== Esplicative ===
<references group="N"/>
=== Bibliografiche ===
{{note strette}}

== Bibliografia ==
{{div col}}
=== Fonti ===
* {{cita libro|lingua=fr|autore=[[Jean Renart]]|titolo=[[Le Roman de la Rose]]|anno=XIII secolo|cid=Le Roman de la Rose}}
=== Studi ===
* {{Cita libro|lingua=fr|autore=AAVV|titolo=Le Cheval dans le monde médiéval|editore=Université de Provence|città=Aix-en-Provence|anno=1992|isbn=978-2-901104-32-2|url=https://books.google.com/books?id=w6FZAAAAMAAJ|cid=Le Cheval dans le monde médiéval 1992}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Richard|cognome=Barber|wkautore=Richard Barber|titolo=The Reign of Chivalry|editore=The Boydell Press|anno=2005|edizione=2. ed.| isbn=1-84383-182-1|url=https://books.google.com/books?id=F_yW2xNKSuMC&printsec=frontcover| cid= Barber 2005}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Matthew|cognome=Bennet|nome2=Jim|cognome2=Bradbury|nome3=Kelly|cognome3=DeVries|cid=Bennet, Bradbury e DeVries 2005|titolo=Fighting Techniques of the Medieval World|anno=2005|editore=Amber Books|città=Londra|ISBN=1-86227-299-9}}
* {{cita libro|lingua=fr|nome=Georges|cognome=Bischoff|capitolo=La dame et le destrier : les plus nobles conquêtes du chevalier|serie=Bibliothèque de l'Antiquité Tardive|volume=22|titolo=Le cheval, animal de guerre et de loisir dans l'Antiquité et au Moyen Âge|anno=2012|isbn=978-2-503-54440-3|editore=Brepols|pp=99-103|doi=10.1484/M.BAT-EB.5.100766|cid= Bischoff 2012}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=John|cognome=Clark|titolo=The Medieval Horse and its Equipment : c.1150-c.1450|editore=The Boydell Press|anno=2004|edizione=2. ed.| isbn=1-84383-097-3|url=https://books.google.com/books?id=A6mfmPBUUewC&printsec=frontcover|cid=Clark 2004}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Ralph Henry Carless|cognome=Davis|titolo=The Medieval Warhorse|url=https://archive.org/details/medievalwarhorse00davi|editore=Thames and Hudson|città=Londra|anno=1989|cid=Davis 1989}}
* {{cita libro|lingua=fr|nome=Jean|cognome=Frappier|capitolo=Les destriers et leurs épithètes|titolo=La Technique littéraire des chansons de geste: actes du Colloque de Liège|editore=Librairie Droz|anno=1959|isbn=2251661506|cid= Frappier 1959}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Frances Gies|autore2=Joseph Gies|titolo=Daily Life in Medieval Times|editore=Grange Books|anno=2005||isbn=1-84013-811-4|cid=Gies e Gies 2005}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Ann|cognome=Hyland|titolo=The horse in the Middle Ages|editore=Sutton Publishing|anno=1999|cid=Hyland 1999|isbn=978-0-7509-1067-5|url=https://books.google.fr/books?id=kQ7bAAAAMAAJ}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Ann|cognome=Hyland|titolo=The Warhorse 1250-1600|url=https://archive.org/details/warhorse125016000000hyla|editore=Sutton Publishing|anno=1998|cid=Hyland 1998|isbn=0-7509-0746-0}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Ann|cognome=Hyland|titolo=The Medieval Warhorse From Byzantium to the Crusades|editore=Sutton publishing|anno=1994| isbn=978-1-85627-990-1|cid=Hyland 1994}}
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Ewart|cognome=Oakeshott|wkautore=Ewart Oakeshott|titolo=A Knight and His Horse|url=https://archive.org/details/knighthishorse0000oake|editore=Dufour Editions|anno=1998|edizione=2. ed. riv.| isbn=0-8023-1297-7|cid= Oakeshott 1998}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Michael Prestwich|anno=1996|titolo=Armies and Warfare in the Middle Ages: The English Experience|url=https://archive.org/details/armieswarfareinm0000pres|editore=Yale University Press|ISBN=0-300-07663-0|cid= Prestwich 1996}}
* {{cita pubblicazione|lingua=fr|titolo=Destrier médiéval : le mythe du cheval de trait blindé|nome=Amélie|cognome=Tsaag Valren|rivista=Cheval Savoir|numero=35|mese=settembre|anno=2012|url=http://www.cheval-savoir.com/1032-destrier-medieval-mythe-cheval-trait-blinde|cid=Tsaag Valren 2012}}
* {{Cita libro|lingua=en| nome=Treva J.|cognome=Tucker|titolo=From Destrier to Danseur: The Role of the Horse in Early Modern French Noble Identity|editore=ProQuest| anno=2007 |isbn=0549250735|cid=Tucker 2007}}
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== Voci correlate ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|lingua=fr|url=http://federation-francaise-medievale.fr/le-destrier-medieval-etait-il-un-cheval-de-trait/|titolo=Le destrier était-il un cheval de trait ?|autore=Amélie Tsaag Valren|sito=Fédération française médiévale|accesso=20 febbraio 2023|dataarchivio=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170616/http://www.federation-francaise-medievale.fr/le-destrier-medieval-etait-il-un-cheval-de-trait/|urlmorto=sì}}

{{Cavalli nel Medioevo}}
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