Astreinte
Le astreintes sono modelli giurisprudenziali presenti nell'ordinamento francese di coercizione indiretta al fine di spingere un obbligato inadempiente alla coazione all'adempimento. Consistono in una somma da pagare da parte del debitore inadempiente qualora questo si rifiuti di ottemperare all'ordine del giudice di eseguire la prestazione dovuta. Si distinguono in astreinte provvisoria (comminatoire) qualora possa essere modificata successivamente dal giudice, o definitiva.
La somma ingiunta non va valutata in base al danno subito dall'altro obbligato, bensì dalla capacità patrimoniale dell'inadempiente ed eventualmente da altri parametri come il grado di colpa: questo perché l'astreinte non è una forma riparatoria, che ricadrebbe oltretutto nel campo del risarcimento, ma una forma di coercizione affinché quella prestazione venga effettuata. Tale questione ha creato notevoli dibattiti nell'ambiente giuridico francese in quanto i giudici erano soliti comminare astreintes definitive in base all'entità del danno subito: la Cassazione francese ha dovuto eliminare ogni dubbio in merito a domande di privati che giudicavano troppo onerosa la pena comminata in base all'oggetto del contenzioso, stabilendo che non si trattava di una misura relativa al danno o alla prestazione, ma col mero scopo di far adempiere l'altro soggetto.
In Italia: la recentissima riforma del processo civile, operata con L. 18 giugno 2009, n° 69, introduce per la prima volta nell'ordinamento italiano un meccanismo simile alle astreintes: è la cosiddetta coercizione indiretta, prevista all'art. 614-bis c.p.c.; essa demanda al Giudice di fissare una somma di denaro dovuta dall'obbligato per ogni sua violazione, successiva inosservanza o ritardo nell'esecuzione di un obbligo di fare infungibile o di non fare.
Bibliografia
- Francesco Tedioli, Osservazioni critiche all'art 614 bis cod. proc. civ. (PDF), in La nuova giurisprudenza civile commentata, n. 1, gennaio 2013, pp. 67 ss..